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GENOVA - Il lavoro a Genova non manca, anzi. C'è grande richiesta di determinate figure professionali, quello che serve è abbinarle all'adeguata formazione dei ragazzi: secondo l'assessore Mario Mascia, la cui delega è stata proprio voluta dal primo cittadino Marco Bucci per ridurre il mismatch e aiutare l'incremento dell'occupazione in città, si sta vivendo un momento estremamente positivo. "Nel 2023 le imprese giovanili genovesi sono coperte per il 50% da under 35, per un totale di 3.576 e non sono poche. Così come non sono pochi gli addetti per le imprese, 5.502, le start up sono 172 e non sono poche su 600 mila abitanti, superando la media nazionale". Informatica, ricerca e sviluppo del software sono gli ambiti che offrono le principali opportunità e che hanno posti di lavoro che non riescono a coprire.  Ecco perché, nella serata con tanti giovani genovesi presenti a Terrazza Colombo per la puntata speciale de Il Programma Politico di Primocanale.

Sondaggio Primocanale: gli under 30 in cerca di lavoro devono andare fuori Genova - I DATI DI TECNE'

"Io gli consiglierei di continuare a smanettare nei cellulari come stanno facendo per tutta la serata e continuare a giocare alla PlayStation, perché dal gaming, dai simulatori e dal traffico dei dati derivano delle grandissime opportunità di lavoro che stiamo sviluppando proprio a Genova: ci sono due mega computer sui 13 che ci sono a livello mondiale"

Una battuta provocatoria che fa capire come il digitale offra sempre più nuovi lavori, anche in città. "Abbiamo tre megabit di cavi che sono approdati a Genova e sono delle autostrade digitali. E stiamo sviluppando anche nuovi data center, c'è in itinere un accordo con Meta, l'azienda di Facebook, Instagram e Whatsapp. Io consiglierei di puntare tutto nell'ambito della Communication Information Technology".

GENOVA - Il consiglio comunale di Genova come una settimana fa si compatta sulla crisi nella striscia di Gaza. Durante il consiglio è stata indetta una conferenza dei capigruppo per realizzare un testo unico approvato da tutti, col quale si auspica “che vi sia da parte della comunità internazionale un intervento immediato, coeso e deciso che ponga fine a questa spirale di violenza e che sia volto a trovare soluzioni di pace duratura, partendo dal rispetto degli accordi internazionali”.

Prima del voto in consiglio sul testo, il consigliere di minoranza Mattia Crucioli, Uniti per la Costituzione, ha preso la parola e ha gridato in inglese frasi a supporto della Palestina e “stop genocide”. In seguito al gesto del consigliere alcune persone tra il pubblico hanno gridato frasi contro Israele e sono state quindi espulse dall’aula su richiesta del presidente del consiglio Carmelo Cassibba.

Crucioli ha quindi voluto consegnare la bandiera al sindaco, poi il consiglio è ripartito con il voto del documento che è stato approvato all’unanimità.

VENTIMIGLIA - Non ho memoria di un'iniziativa di questo genere che non contrasta affatto con la laicità dello Stato e che non intende affatto cancellare quello che appartiene alla storia dello stesso". Lo ha detto il vescovo della diocesi di Ventimiglia e Sanremo Antonio Suetta, che stamani in Comune a Ventimiglia ha benedetto i trentacinque crocifissi acquistati dall'amministrazione del sindaco Flavio Di Muro (Lega), perché vengano affissi negli uffici di dipendenti o assessori che ne hanno fatto richiesta.

Le affermazioni di Suetta avvengono a poche ore di distanza da una nota con la quale la segreteria locale del Pd ha rivendicato la laicità dello Stato. "Laicità, giustizia sociale e attenzione verso gli ultimi - si legge nel comunicato dei dem - sono e restano, per noi, valori non negoziabili. Risolto il grave problema dell'arredamento degli spazi comunali, invitiamo il sindaco a riflettere su ciò che, senza scomodare i Vangeli, la nostra Costituzione gli impone di fare". Per il vescovo, l'apposizione dei crocifissi negli uffici comunali "è un'iniziativa molto significativa per diverse ragioni. Partendo dai principi costituzionali della nostra Repubblica, che si riconoscono all'interno di una tradizione, quella cristiana, la presenza del crocifisso è certamente un riferimento importante per lo meno dal punto di vista culturale. Poi, per quel che riguarda me, così come per tutti i credenti, l'iniziativa incrementa il suo valore, perché come è risaputo il crocifisso è il simbolo più famoso e anche più tipico della fede cristiana. Un simbolo di amore, sacrificio e di dono della vita per la salvezza degli altri".

GENOVA - Nel 2023 gli interventi richiesti alla polizia locale nel Comune di Genova hanno subito un calo verticale. In tutto il 2023 rispetto al periodo giugno-dicembre 2022 in cui è stata al governo della città l’attuale Giunta, i danneggiamenti sono passati da 77 a 24 (-69%); le segnalazioni legate alla mala movida da 1473 a 610 (-59%); l’ubriachezza molesta da 52 a 29 segnalazioni (-44%); le risse sono diminuite del 60% e il disturbo da locali del 61%.

A fornire i dati è l’assessore alla Sicurezza del Comune di Genova Sergio Gambino in risposta ad un’interrogazione della consigliera Francesca Ghio riguardo agli effetti dell’ordinanza anti alcol, prorogata fino a settembre 2024, che ha portato ad 11 sanzioni per vendita di alcolici fuori dall’orario previsto sulle 935 totali.

”L’obiettivo era ridurre le chiamate dovute all’abuso di alcol - spiega Gambino -. Abbiamo riduzioni per quanto riguarda abuso di alcol, schiamazzi notturni e altre tipologie di interventi legati all’alcol che vanno dal 40% al 60%. Volevamo ci fossero meno criticità”.

GENOVA - "Secondo me non è una questione religiosa. Io oggi sono ebreo, cristiano e musulmano. Il problema principale è economico, è di business". Queste le parole di Alfredo Maiolese, genovese di nascita e presidente dell’European Muslim League, la Lega dei musulmani europei, un’entità non governativa registrata presso il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite (UNSC) e che fa parte del Parlamento europeo.

"Qual è la causa di questo conflitto - incalza Maiolese -. Stiamo guardando la parte finale di un film, bisogna partire dall'inizio. Il problema è nato nel 47', quando sono stati definiti dei limiti che sono stati disattesi e che oggi vedono la nascita di uno stato, quando ne sarebbero dovuti essere due".