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GENOVA - Il Consiglio Regionale si è aperto con una doppia novità. La prima è rappresentata dall'ex vicepresidente regionale e ex assessore alla Sanità Sonia Viale, in quota lega, che siede tra i banchi del consiglio regionale al posto di Alessio Piana, nominato assessore allo sviluppo economico dopo l'addio di Andrea Benveduti. Avvocato, 57 anni, nata a Sanremo e residente a Vallebona, Sonia Viale è una politica di lungo corso: dopo numerosi incarichi ministeriali nel 2012 è stata eletta segretario della Lega Nord Liguria e nel 2015 è stata nominata vicepresidente e assessore regionale alla Sanità, Politiche socio sanitarie e Terzo Settore, Sicurezza, Immigrazione ed Emigrazione.

La seconda novità invece è rappresentata da Barbara Ratti che ha preso il posto di Sauro Manucci, il consigliere di Fratelli d'Italia scomparso prematuramente a fine dicembre. Ratti però non siederà tra i banchi del partito di Giorgia Meloni ma tra quelli di Cambiamo: la consigliera infatti aveva lasciato Fratelli d'Italia subito dopo le elezioni regionali ed era stata eletta in consiglio comunale alla Spezia tra le fila della lista Liguria al Centro di Giovanni Toti. Il gruppo di Cambiamo torna quindi a quota sette consiglieri, che erano diventati sei dopo l'addio di Stefano Anzalone passato al Gruppo Misto, mentre tra le fila di Fratelli d'Italia rimangono solo il capogruppo Stefano Balleari e la consigliera Veronica Russo.

GENOVA - Se il buongiorno si vede dal mattino, quello che si preannuncia è un 2024 ricco di colpi di scena e di scossoni, da un lato all'altro del consiglio regionale. Così le dimissioni di inizio anno del capogruppo di Cambiamo Angelo Vaccarezza hanno lasciato sgomenti la politica ligure, soprattutto quella di centrodestra. Sia chiaro, il passo indietro di Vaccarezza, e qualora fosse anche una sua uscita dal gruppo, non cambierebbe né altererebbe gli equilibri interni alla maggioranza, una maggioranza ben salda con numeri importanti per il presidente Toti. Ma è stato lo stesso Giovanni Toti, nonché fondatore di Cambiamo, a rispondere con durezza alla decisione di un suo fedelissimo come il consigliere savonese

"Il futuro del gruppo mi sembra sereno e tranquillo, così come i numeri della maggioranza che non sono in discussione. Francamente non ne sapevo niente, sono umanamente forse un po' deluso e politicamente un po' perplesso perché non ho capito i motivi di distinguo di tutto questo ma non credo che cambi un granché, la politica è un gioco di squadra, di mediazione, di pazienza e di condivisione, così stiamo cambiando Regione Liguria" ha commentato a caldo il presidente Giovanni Toti.

Che non chiude la porta ad Angelo Vaccarezza, anzi si dice disponibile a un confronto, ma che certo non potrà passare sopra con leggerezza a quanto accaduto. E se si sa che la politica è un po' come il calciomercato, i bookmakers scommettono che a breve sarà lo stesso Vaccarezza a cambiare casacca. Che possa avvicinarsi al Gruppo Misto, magari ad Azione, è altamente improbabile, nei corridoi sembra invece più possibile un ingresso in Fratelli d'Italia. Perché è chiaro, ed è stato netto in termini, sia il discorso di Vaccarezza in consiglio regionale che il commento post di Toti, che qualcosa all'interno del movimento arancione si sia rotto, e proseguire insieme non sarà semplice. "Sono un uomo di centrodestra" ha voluto ribadire in più circostanze Vaccarezza.

Nel frattempo quest'oggi è proprio la Lista Cambiamo di Toti che acquisisce un nuovo consigliere, si tratta di Barbara Ratti, prima dei non eletti nella circoscrizione della Spezia, che sostituisce l'esponente di Fratelli d'Italia Sauro Manucci, deceduto lo scorso 20 dicembre a causa di un malore. Ratti in realtà si era candidata in Regione con Fratelli d'Italia, ma entra a far parte del gruppo consiliare Lista Toti Liguria perché in questi mesi ha cambiato partito. Fratelli d'Italia perde quindi un consigliere nella maggioranza in Regione passando da tre a due consiglieri.

Il presidente Giovanni Toti sembra quasi voler accompagnare alla porta Angelo Vaccarezza, definendolo "un compagno di strada che starà nel centrodestra" con cui si potrà ancora lavorare in maggioranza. Ad aver alterato la reazione di Toti, ad ascoltare le sue parole, la decisione di Vaccarezza di non comunicare la sua decisione. Una decisione che, spiega Toti, "non mi tocca politicamente in nessun modo, non la comprendo, non la capisco, la rispetto e vado avanti per la mia strada. Diciamo la verità, non cambia nulla" incalza il presidente che manda una stoccata all'ex fedelissimo: "Io al suo posto avrei rivendicato questo cambiamento, posso capire che sia rimasto deluso per qualcosa ma in politica bisogna assorbire e metabolizzare. Si gioca in squadra come nel calcio e il protagonismo in campo non aiuta la squadra".

Nel frattempo il nuovo capogruppo verrà scelto, presumibilmente, nella giornata di domani, mercoledì 10 gennaio, quando si riunirà il gruppo e si deciderà anche in base agli impegni dei singoli consiglieri.

GENOVA - “Sono pronta a fare il mio dovere e dare il mio contributo, dando il massimo per il bene dei liguri, del nostro territorio, dei lavoratori e delle nostre imprese. L’ho sempre fatto e continuerò a farlo anche in futuro per l’impegno che inizia oggi come consigliere regionale. Ringrazio il segretario nazionale Matteo Salvini e il segretario ligure Edoardo Rixi. Naturalmente, rimango a disposizione della Lega di cui faccio parte da oltre 30 anni, senza mai dimenticarsi da dove siamo partiti”. Lo ha dichiarato il nuovo consigliere regionale della Lega Sonia Viale a seguito della surroga avvenuta in apertura della seduta dell’Assemblea legislativa della Liguria.

Avvocato, 57 anni, nata a Sanremo e residente a Vallebona, Sonia Viale è subentrata al 47enne genovese Alessio Piana che è stato nominato assessore regionale allo Sviluppo economico. Sonia Viale è stata eletta per la prima volta nel 1992 consigliere comunale di Ventimiglia e nel 1994 deputato della Repubblica nella XII legislatura. Dal 2002 al 2006 ha ricoperto l’incarico di vice capo Dipartimento per la Giustizia minorile e nel 2006 di direttore generale del Contenzioso e dei Diritti umani del Ministero della Giustizia. Dal 2008 al 2010 è stata capo segreteria tecnica del Ministro dell'Interno Roberto Maroni. Nel 2010 è diventata sottosegretario all'Economia nel Governo Berlusconi IV e nel 2011 sottosegretario dell’Interno. Nel 2012 è stata eletta segretario della Lega Nord Liguria e nel 2015 è stata nominata vicepresidente e assessore regionale alla Sanità, Politiche socio sanitarie e Terzo Settore, Sicurezza, Immigrazione ed Emigrazione.

GENOVA – Luca Pastorino pronto a candidarsi alla presidenza di Liguria? “Sono disponibile a partecipare a questo percorso”. Che non significa l'annuncio della sua intenzione di correre ma è la conferma della centralità del deputato e sindaco di Bogliasco nello scacchiere del Partito Democratico che punta a riprendere il controllo della Regione.

Un partito, il Pd, in cui Pastorino è rientrato di recente, dopo avere clamorosamente battuto Sandro Biasotti nella corsa alla Camera dei deputati nel collegio Genova Levante: una vittoria forse inattesa che, unita al nuovo corso più progressista inaugurato da Elly Schlein, ha spinto il sindaco di Bogliasco tra le braccia dei suoi ex colleghi. Una Schlein che Pastorino giudica capace: “Sta facendo un buon lavoro, stiamo dando al nostro popolo delle parole chiave che si erano forse perdute, si avvertono buone sensazioni. E il fatto che Elly sia poco considerata dal centrodestra mi sembra un fatto positivo”.

“Siamo molto distanti dall'appuntamento elettorale ed è chiaro che l'attuale priorità dei partiti siano le elezioni europee – spiega Pastorino al Programma Politico di Primocanale – dopo quella data sarà possibile ragionare di alleanze e candidati”. Ma l'apertura del dibattito sul candidato giusto, aperta da Andrea Orlando che ha annunciato la propria disponibilità a correre, è vista da Pastorino come un fatto positivo: “Le parole di Orlando aprono una discussione che trovo giusta. Io sono disponibile a partecipare a questa discussione, a dare il mio contributo: nessuno di noi può autocandidarsi a due anni dalle elezioni e con una coalizione tutta da costruire però si possono manifestare delle disponibilità, si può fare un percorso. Io ci sono”.

Per Pastorino uno dei temi sul campo è quello della leadership del cosiddetto campo largo, quello che potrà essere composto in chiave elettorale dal Pd assieme al Movimento 5 Stelle: “Se è vero che i numeri sono così vicini – spiega il deputato – è evidente che si porrà un tema di chi dovrà guidare la coalizione. In Liguria, però, nel bene e nel male questo modello elettorale lo abbiamo già sperimentato, si può dire che lo abbiamo lanciato noi: non è stato un grande successo, lo devo ammettere, ma resta comunque un percorso condiviso che sarà utile nel prossimo futuro, ci sono tutte le premesse”.

Più difficile, non solo in Liguria ma certamente anche qui, è immaginare che il campo progressista possa allargarsi anche a Italia Viva: la coordinatrice nazionale Raffaella Paita ha infatti ribadito la propria contrarietà a una possibile candidatura di Luca Pastorino, giudicato “uomo divisivo che già in passato ha sfasciato il centrosinistra” (LEGGI QUI). “Si tratta di una posizione certamente personale, visto che Raffaella Paita pensa che le mie scelte passate l'abbiano danneggiata – dice il sindaco di Bogliasco – ma è anche il riflesso di un posizionamento politico diverso rispetto a quello che immaginiamo noi. Del resto Italia Viva sostiene Bucci nella giunta di centrodestra di Genova, difficile immaginarla con noi nel campo largo”.

GENOVA - Colpo di scena in consiglio regionale quando il capogruppo di ‘Cambiamo con Toti’, Angelo Vaccarezza, ha dato il benvenuto al 2024 annunciando le sue dimissioni. Vaccarezza ha preso la parola nella seduta odierna per annunciare la sua decisione. Uno degli uomini simbolo del movimento arancione di Giovanni Toti, suo fedelissimo, ha deciso di fare un passo indietro proprio nell’anno che anticipa la fine della seconda legislatura del presidente. 

L'esponente totiano ha annunciato di considerarsi "un uomo di centrodestra" e di non avere intenzione di lasciare il partito: la scelta di rinunciare al suo prestigioso incarico, però, è certamente il segnale di un profondo malumore e fonti vicine al consigliere sostengono che la scelta sia stata meditata. 

Lo stesso politico savonese ha dichiarato di avere avuto intenzione di annunciare le sue dimissioni nella precedente seduta del consiglio (l'ultima del 2023 ndr) ma di avere rinunciato a farlo per rispetto della morte di Sauro Manucci, che era stato commemorato proprio in quella occasione. 

Che la rottura sia definitiva e poco gestibile dentro al partito è ancora presto per dirlo, quello che è certo però è che questa frattura dovrà essere ricomposta, almeno per mantenere in equilibrio il gruppo con il maggior numero di consiglieri. 

Di seguito il comunicato con cui l'oramai ex capogruppo di Cambiamo spiega qual è stata l'origine della sua decisione.

Questa mattina, in sede di comunicazione all'inizio del consiglio regionale, ho annunciato la mia volontà di dimettermi da capogruppo della Lista Cambiamo con Toti Presidente, ruolo che ho ricoperto ininterrottamente dalla nascita del gruppo fino ad oggi. Una decisione sofferta, figlia di una serie di eventi che mi hanno portato a comprendere come in questo momento non ci fosse più la fiducia nei miei confronti.
Il presidente di un gruppo importante come quello di Cambiamo, composto da otto consiglieri, due assessori e dal presidente della giunta deve poter essere certo quando interviene in una discussione e quando prende un impegno, di poterlo fare a nome di tutti.
Queste condizioni da diverso tempo mancano, e credo che, proprio per questo motivo, sia doveroso, rimettere il mandato e consentire al gruppo di nominare un nuovo capogruppo che avrà così la rinnovata fiducia da parte dei consiglieri che lo eleggono.
Per quanto mi riguarda, nulla cambia nei miei rapporti nei confronti del presidente, della giunta e dei miei colleghi consiglieri, che hanno, e continueranno ad avere la mia totale fiducia e il mio totale sostegno.
Sono e resto un uomo di centrodestra.
Nel ruolo di consigliere regionale potrò dedicare interamente il mio tempo al mio territorio; lo farò ascoltando amministratori e cittadini che, da tanti anni mi danno fiducia, e che con il loro voto mi consentono di rappresentarli in consiglio regionale, anche in considerazione della carenza di rappresentanza della mia provincia, unica a non avere un assessore all'interno della giunta.
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