Cultura e spettacolo

Una bella lezione di storia medioevale quella che i 5 mila che hanno preso parte al convegno "L'Impero di Genova" hanno potuto fare. A trarre le conclusioni lo storico Barbero, "star" dell'evento
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GENOVA - Lunga fila già dalle 14 davanti a Palazzo Ducale pur di entrare e prendere posto per assistere dal vivo all'incontro con Alessandro Barbero, lo storico 'star' del convegno realizzato in collaborazione con Limes dal titolo "L’Impero di Genova. Dal Mar Nero all’Atlantico, la grande espansione nel Medioevo". L'evento apre il 2024 che il Comune di Genova ha deciso di dedicare al Medioevo con una serie di iniziative che riscopriranno una parte importante della storia della città. A chiudere l'evento è stato l'attesissimo ospite d'eccezione, lo storico Alessandro Barbero che ha ripercorso la storia di Genova ai tempi del Medioevo. 

"Un compito arduo quello di trarre le conclusioni di quello che è stato un vero e proprio convegno scientifico", ha esordito Barbero, al termine delle undici relazioni che i massimi esperti di questo periodo storico, nazionali e internazionali, hanno condiviso sulla città di Genova. "Mi è stato chiesto in questi giorni se quello di Genova è stato davvero un impero e se il titolo di questo appuntamento fosse corretto: ho commentato che forse era una riflessione da porre prima", ironizza, per poi illustrare le caratteristiche così peculiari della Genova medioevale. "Gli accordi commerciali sono il punto di partenza per l'affermazione della città di Genova e dei genovesi che costruirono pian piano dei veri e propri monopoli. Fondamentali furono gli accordi formulati con i vari regni che circondavano allora i territori della penisola: in tutte le città del regno di Granada ottennero uno scriba ad ogni frontiera. E i Greci concessero insediamenti nelle città dell'impero bizantino e l'esclusività commerciale. I genovesi iniziarono così a pretendere sempre più poteri, tra cui le limitazioni alle navi bizantine nel Mar Nero". Così le famiglie genovesi acquistarono sempre più maggior prestigio. "Si parte in ogni territorio dal sovrano che concede dei benefici ai genovesi, delle vere e proprie concessioni che poi Genova stessa iniziò a chiedere, conquistare e ottenere". Così è nata la potenza che nel Seicento sarà alla sua massima espansione, Repubblica Marinara, sovrana negli scambi commerciali e nei rapporti economici. 

"Nel corso del Trecento i genovesi combatterono diverse guerre, anche a 2 mila km da casa, riuscendo sempre ad avere la meglio sull'impero bizantino e ad espandere i suoi territori e le sue rotte". Anche lo storico Michel Balard ha proprio posto l'accento su quello che i genovesi riuscirono a conquistare nei territori della Gazaria, arrivando a dire che "la Gazzaria genovese è stata il primo modello di colonizzazione moderna". E Cristoforo Colombo ce l'aveva forse nel sangue e nel suo dna questa sete di avventura e di volontà di conquista di nuove terre. 

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"Sono i privati genovesi a creare delle signorie private. Una delle storie meravigliose è quella della flotta di armatori privati creata dal Comune che serviva per una conquista, poi visto che non si poteva più perseguire il piano originario, gli armatori dopo gli investimenti sostenuti partirono comunque alla conquista e ottennero Famagosta, importante porto nell'isola di Cipro, dove arrivarono il 12 novembre del 1372". E tra le abilità delle famiglie genovesi ci fu anche quella di fondersi con altre potenti famiglie d'oltremare, concedendo al tempo stesso con facilità la cittadinanza genovese. 

Tra le evocazioni di questo lungo convegno, c'è anche il Banco di San Giorgio, con una natura di commistione tra pubblico e privato che "sarebbe un errore confonderlo con uno strumento del Comune di Genova, dato che con il Comune litigò anche nel tempo", spiega Barbero all'attenta platea che per ore ha atteso il suo intervento. La lezione di storia del prof si è poi chiusa con quello che può essere un legame anche con le giornate dei Rolli Days che questo weekend hanno aperto al pubblico, oltre a tanti palazzi, molte chiese nell'edizione "Sacro e profano". "I genovesi furono grandi costruttori di chiese, ma furono anche una popolazione estremamente multietnica. Nel 1434 ci fu una rivolta con la decalitazione del leader genovese o altre frequenti insurrezioni in Gazaria e anche in Grecia. Iniziarono quindi le difficoltà con le varie popolazioni che portarono così poi ad una progressiva perdita di queste 'colonie'". 

Primocanale ha deciso di produrre l'intero pomeriggio in diretta dalle ore 15:30, portando in tv il focus dedicato al "Mar Nero", con il professore emerito alla Sorbona Michel Balard, la docente dell'Università di Genova di storia medioevale Laura Balletto e il preside della facoltà di storia dell'Università Lomonosov di Mosca Sergej Karpov, collegato da remoto. Durante la prima parte di questo pomeriggio, un gruppo di anarchici ha protestato mostrando uno striscione a difesa dell'anarchico spagnolo Juan Antonio Fernandez Sorroche che abitava a Genova e condannato per attentati alla Lega. Dopo aver srotolato uno striscione e lanciato qualche slogan i manifestanti hanno lasciato la sala. 

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