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Magia, incontro, colore e arte. Parte oggi a Lavagna 'Festivart '23' che fino al 6 agosto animerà le vie e i luoghi più caratteristici della città e dei suoi dintorni con eventi, manifestazioni e laboratori per grandi e piccini: un'offerta artistica e culturale che non dimenticando l'eredità del passato porta con sé elementi di innovazione, sperimentazione e partecipazione per il pubblico: “E' il riappropriarsi degli spazi combattendo il degrado – afferma Elisa Covacci, vice-sindaco e assessore alla Cultura -, dando nuova linfa e nuovi colori a parti ingrigite nel tempo come la nostra piastra o i nostri sottopassi. È anche favorire le nostre aziende reinvestendo la maggior parte dei costi sul territorio, dagli alberghi ai ristoranti, a fornitori di materiali e servizi”.

Sono decine gli appuntamenti legati all'arte e più in generale alla cultura grazie alla partecipazione di artisti locali e associazioni del territorio: “Questa quarta edizione, continua Covacci - si caratterizza innanzi tutto per incredibili murales che vanno a riguardare interi edifici: una scuola, una palestra, persino l'Accademia del turismo. Ma Festivart non è tutto qui, ci sono anche tante mostre perché siamo riusciti a far sì che gli artisti locali si sentano comunque protagonisti dell'evento: quindi esposizioni a cielo aperto e performance in un contenitore veramente variegato. E ogni giorno ci sarà qualcosa: venerdì prossimo per esempio Lavagna diventerà una piccola Montmartre con tanti pittori che verranno a dipingere tutto il giorno fianco a fianco a turisti e residenti”.

Insomma quindici giorni di colori e musica. Tra gli eventi più importanti da segnalare Libri in Borgo, una mini fiera dell'editoria con autori, associazioni, case editrici, letture e laboratori dedicati ai più piccoli ospitati all’interno del Porticato Brignardello (22/23 luglio) e il Baskin Contest, un concorso che ha visto la partecipazione di 50 musicisti, 12 dei quali si sfideranno durante le due settimane di Festivart in piazza Marconi.

GENOVA - Un grave lutto per il mondo musicale: è improvvisamente morto, nel pomeriggio di ieri, Massimiliano Damerini, uno dei più grandi pianisti della sua generazione. Genovese, aveva 72 anni.

Allievo di Martha Del Vecchio per il pianoforte e di Sergio Lauricella per la composizione, si era imposto giovanissimo per le sue straordinarie capacità tecniche e interpretative diventando uno dei pianisti più amati dai compositori contemporanei: molte le opere a lui dedicate e da lui eseguite in prima assoluta. Il suo repertorio era comunque estremamente ampio e toccava Mozart, Beethoven, il Romanticismo e il Novecento storico. Lo scorso mese di giugno aveva portato a termine l'incisione delle 32 Sonate di Beethoven. Era stato per decenni docente di musica da camera al Conservatorio "Niccolò Paganini" della sua città.

Cordoglio del presidente della Regione e assessore alla Cultura Giovanni Toti e della Giunta regionale per la scomparsa del Maestro. "Esprimiamo vicinanza ai suoi familiari. La musica contemporanea perde uno dei suoi più grandi interpreti, che ha portato i nomi di Genova e della Liguria alti nel mondo, grazie ai concerti nelle sale e nei teatri più importanti in Italia e all'estero, alle sue collaborazioni con le orchestre più prestigiose e alla partecipazione ai più celebri festival e rassegne musicali internazionali", afferma il governatore.

“Sono di Campomorone, la mia vita è stata quella di un ragazzo di campagna. Dalla Bocchetta con gli amici andavamo a vedere Genova e pareva di vedere le luci di Broadway; poi con la prima patente siamo andati a viverla e ci ho fatto il liceo scientifico. Quello che ci sembrava gigante era piccolo, una Campomorone allargata. Però adesso che vivo a Varazze mi manca. E' una città che resiste”.

Cantautore, autore e polistrumentista, Emanuele Dabbono nasce a Genova nel 1977. Inizia il suo percorso musicale suonando la chitarra e il basso; nel 1997, arriva terzo al Festival di Castrocaro, con tanto di premio della critica per la migliore canzone originale; nel 1998, vince il concorso Voci giovani a La Spezia; tra il 2002 e il 2006, apre i concerti dei Nomadi, si esibisce come ospite a Top of the pops e vince il Cornetto Free Music Festival con il brano “Scritto sulla pelle” che nell’estate del 2006 esce come singolo prodotto dai Planet Funk.

Il suo nome, nel 2008, è stato protagonista della prima edizione di X Factor Italia dove è salito sul terzo gradino del podio.

Dopo quell’esperienza, sono arrivati il suo primo EP con i Terrarossa e l’album “Trecentoventi”, il tour negli Stati uniti, l’album La velocità del buio”, l’avventura da solista con “Totem” e nel 2018 l’album live Leonesse”. 

Da otto anni Emanuele collabora come autore con Tiziano Ferro, con il quale ha scritto diversi successi tra cui Incanto” certificata due volte platino, “Il conforto” (tre volte platino), “Lento / veloce” (due volte platino), “Valore assoluto” (platino), “Buona (cattiva) sorte” (oro). L’ultima collaborazione è Mi rimani tu”, un pezzo che parla – citando Emanuele e Tiziano – di un valore assoluto che rende le esistenze piene di significato, a prescindere da cosa ci sia là fuori. 

Dopo una pausa di quattro anni dalla sua ultima fatica, Emanuele Dabbono, sabato 22 luglio alle 21 nei Giardini Dossetti nel “suo” Campomorone propone il nuovo album dal titolo “Buona strada”, prodotto da Tiziano Ferro e uscito a ottobre per Universal Music.

“Buona strada” è un lavoro personale e intimo.

“Rifugio”, “Nel tuo retrovisore”, “Cattedrali” sono brani scritti per le figlie e per la famiglia. Ma sono adattabili a qualsiasi rapporto che presupponga cura, amore, partecipazione, desiderio di presenza.

L’album contiene il singolo “Cerezo”, più di una semplice canzone per il cantautore genovese: “È un manifesto. Sono felice di uscire con qualcosa che parli così tanto e in profondità di me” racconta Emanuele che aggiunge: “Ho scritto Cerezo di getto, in 15 minuti in macchina, fuori dal cimitero dove è sepolto mio padre".

“Cerezo”, che prende il titolo dal nome del celebre centrocampista brasiliano della Sampdoria Toninho Cerezo, è una canzone che racchiude l’emozione febbricitante dei tifosi di calcio.

Nel brano Emanuele descrive i momenti condivisi con suo padre a guardare le partite della Sampdoria, rende omaggio a quegli appuntamenti fissi ed intimi, alle parole non dette e all’emozione di un gol all’ultimo minuto.

L’idea del video spiega Emanuele: “Era di percorrere Genova, la mia città, a piedi e raggiungere il luogo dove tante partite ho visto con mio padre, lo stadio di Marassi.”. Il video di “Cerezo”, così come il brano, è un invito a dirsi le cose quando è il momento, prima che sia troppo tardi.

Dopo oltre 30 film a cartoni animati dove sono state esplorate ogni possibilità e ogni situazione, Barbie arriva oggi al cinema in live action, con attori in carne ed ossa. Nell'impresa si cimenta Greta Gerwick, regista, sceneggiatrice e attrice che debuttato dietro la macchina da presa con 'Lady Bird' nel 2017 portandosi a casa il Golden Globe per la migliore commedia e due candidature all'Oscar, sceneggiatura originale e regia, diventando la quinta donna ad essere nominata in questa categoria agli Academy Awards.

Barbie, si sa, è la bambola più venduta al mondo, si stima che ne siano state vendute oltre un miliardo in almeno 150 nazioni e da quanto dice la casa che le produce ne vengono vendute tre al secondo. A idearla è stata un'imprenditrice statunitense, Ruth Handler, che le diede il nome della figlia Barbara. Mano a mano che diventava uno dei giocattoli più venduti al mondo, il mito veniva accresciuto con una vera e propria biografia, assegnandole un nome completo, Barbara Millicent Roberts, una famiglia, un fidanzato (il mitico Ken) e un gruppo di amici provenienti che costituivano un nuovo sistema di personaggi e relativi accessori da vendere a bambine e collezionisti. 

La notizia era nell'aria da un po' di tempo ma ieri è arrivata la conferma ufficiale da parte del sindaco Bucci: Jacopo Bellussi, etoile del prestigioso 'Hamburg ballet' di John Neumeier, sarà il direttore artistico del Festival di Nervi a partire dal 2025. Lo ha annunciato prima che iniziasse lo spettacolo (coronato da un grande successo) 'Trittico sul mare' che il ballerino genovese ha organizzato nell'ambito dell'Estate Spettacolo del Porto Antico. Un appuntamento che insieme ad altri realizzati nella sua città natale negli ultimi anni, tutti sempre per beneficenza (l'incasso di ieri è stato devoluto a favore della onlus 'Sofia nel cuore' creata da Sofia Sacchitelli, la coraggiosa studentessa genovese scomparsa prematuramente nel marzo scorso a causa di una grave patologia cardiaca), è stato reso possibile grazie all'amicizia che lo lega a molti prestigiosi colleghi di grandi compagnie internazionali che ancora una volta hanno rinunciato ad alcuni giorni di ferie per essere insieme a lui qui a Genova.

Sono proprio il rispetto e l'importanza di cui gode a livello internazionale le armi vincenti che solo lui può usare per far ritornare il Festival di Nervi sul tetto del mondo, là dove lo portò il grande Maestro Mario Porcile che nel 1955 tra lo scetticismo di molti si inventò il primo festival italiano dedicato unicamente alla danza portando le più prestigiose compagnie dell'epoca e rendendo la manifestazione un punto di riferimento mondiale per anni. In quel periodo non ci fu una sola grande etoile che non abbia calcato quell'affascinante palcoscenico: da Alicia Markova a Margot Fonteyn e da Rudolf Nureyev a Mikhail Baryshnikov, passando per Vladimir Vasiliev, Ekaterina Maximova, Maya Plisetskaya, Roland Petit e altri ancora.

Nel tempo il Festival è cambiato, rimanendo certamente legato alla danza (lo testimoniano le presenze di Roberto Bolle e – l'anno scorso – dello stesso Bellussi) ma nutrendosi anche di altre forme artistiche. L'idea adesso sarebbe quella di tornare a rendere il balletto centrale rispetto a tutto il resto e da questo punto di vista, proprio per l'allure che possiede in questa realtà, Jacopo Bellussi – il più giovane ambasciatore di Genova nel mondo – è certamente la persona più indicata. Il sindaco avrebbe voluto iniziare la collaborazione già l'anno prossimo ma giustamente Bellussi ha preso tempo perché in un mondo come quello della danza nel quale le compagnie programmano i loro appuntamenti nell'ordine degli anni era impossibile realizzare in così breve tempo un cartellone di rilievo. Dunque si parte nel 2025 con fondate speranze di vincere la scommessa, ovvero far sì che il nome 'Nervi' come in passato diventi un richiamo irresistibile, in tutto il mondo, per artisti e pubblico.