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GENOVA - Ha rubato lo zaino a un paziente su una barella praticamente incosciente al Pronto Soccorso di San Martino.

La Polizia di Stato ha tratto in arresto un 27enne, per furto aggravato e per minacce e resistenza a pubblico ufficiale, denunciandolo inoltre per indebito utilizzo di carte di credito, danneggiamento e oltraggio a P.U. e sanzionato per il possesso di una dose di una modica quantità di hashish per uso personale.

I poliziotti delle Volanti hanno immediatamente fatto partire le ricerche e, grazie alla descrizione di un testimone del furto, alle telecamere di sorveglianza e soprattutto all’app Find My I-Phone con la quale hanno potuto visionare lo spostamento delle Air-Pods che si trovavano all’interno dello zaino asportato, sono riusciti a rintracciarlo sull’autobus della linea 18 in via Roma, con tutta la refurtiva al seguito, con indosso una giacca della vittima, una piccola quantità di cannabis e un coltellino multiuso.

Durante le fasi della ricerca del 27enne, in cui la centrale operativa era in contatto diretto con la vittima che ne comunicava gli spostamenti, a quest’ultimo è arrivato sul telefono la notifica di un tentativo di utilizzo della sua carta di credito presso un esercente di via XX Settembre.

Nella fase dell’arresto il 27enne ha continuato nella sua condotta di resistenza anche una volta giunto in Questura. Durante il trasporto ha danneggiato un finestrino della Volante e ha urinato all’interno dell’abitacolo.

Il Magistrato ne ha disposto l’arresto per il reato di furto pluriaggravato anche dall’aver approfittato delle condizioni di minorata difesa della vittima e ha disposto il processo per direttissima per questa mattina.

GENOVA - Sui social avevano pubblicato il video del pestaggio e del sequestro di un piccolo pusher che non aveva pagato una partita di droga. Per quella vicenda i carabinieri di Arenzano hanno arrestato tre persone, di cui due writers, tutti sudamericani ventenni.

Sono accusati di rapina, tentata estorsione, sequestro di persona, lesioni. La vicenda risale al 5 marzo e a giugno i militari avevano già arrestato uno dei sequestratori, un italiano di 21 anni.

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, coordinati dal pm Marcello Maresca, i quattro avevano fatto irruzione a casa della vittima, un sudamericano di 20 anni, a Masone. Secondo l'accusa, lo avevano picchiato e minacciato con alcuni coltelli. Gli avevano preso un pc, un tablet e i telefonini e poi caricato su un'auto. A quel punto lo avevano tenuto ostaggio per quattro ore portandolo a Genova Sampierdarena. Qui, sempre secondo l'accusa, lo avevano picchiato procurandogli traumi al volto.

Genova, non pagava la droga: lo rapiscono per ore e lo picchiano con una spranga di ferro - LEGGI QUI 

Il primo arrestato è stato rintracciato dopo la denuncia della vittima grazie alle indagini dei militari: il giovane, intestatario dell’auto su cui la vittima è stata messa di forza e poi portata dalla Valle Stura fino a Sampierdarena, è stato inoltre vista dalle immagini delle telecamere di video sorveglianza di un benzinaio nel centro di Mele a cui si era fermato prima della violenza la stessa sera, verso le 20.

L'italiano, intercettato, avrebbe ammesso a una sua amica di essere stato pagato 1.500 euro dai tre per partecipare alla spedizione punitiva. Dopo quell'arresto i carabinieri avevano scandagliato i social e setacciato le telecamere di videosorveglianza risalendo agli altri tre arrestati. Gli inquirenti hanno scoperto che il ruolo primario era svolto da due fratelli noti con i soprannomi Washington e Quality con i quali si firmano sui muri, per delineare il possesso del territorio.

I due mettevano sui social video dove mostravano la disponibilità di droga e mentre la consumavano. Nel corso delle perquisizioni i carabinieri hanno trovato altri stupefacenti e un video violento, condiviso sui canali social, di alcune fasi del sequestro e del pestaggio della vittima.

GENOVA - Una raffica di incidenti dalle prime ore dell'alba a Genova: il primo in ordine temporale prima delle sei è avvenuto in via delle Ginestre nell'area di Staglieno, e ha causato qualche problema alla viabilità. Un automobilista è rimasto infatti incastrato con il suo mezzo tra le auto parcheggiate: una via stretta e tortuosa, dalla quale è stato impossibile liberarsi. Nessun ferito, ma la via è rimasta chiusa fino a quando il carro attrezzi non è arrivato e non ha liberato la circolazione. Sul posto, a gestire il traffico, anche la polizia locale genovese.

Diversi gli incidenti in centro: in corso Monte Grappa un incidente ha coinvolto una donna a bordo di un motociclo: è stata portata in codice giallo all'ospedale Galliera dalla Croce Bianca Genovese.

Un altro incidente è invece avvenuto in via Peschiera, all'incrocio con via Assarotti, alle 8,45 circa: anche in questo caso il ferito è un motociclista, un uomo di 40 anni portato al Galliera dalla Croce Oro Sampierdarena. In tutti gli incidenti, presente sul posto la Polizia Locale. 

Subito prima, intorno alle ore 8, erano stati registrati incidenti di lieve entità e senza feriti in via Perlasca e in via Burlando, sempre a Genova. Alle 9,30 nuovo scontro: il teatro dell'incidente è via Adamoli, a Molassana.

(notizia in aggiornamento)

PESCARA - Si chiama "Transumanza" ed è la maxi operazione, condotta da Nord a Sud, dalla Guardia di Finanza di Pescara, che è arrivata anche in Liguria. Si tratta di truffe all'Unione Europea per intascare milioni di euro di fondi pubblici per pascoli inesistenti. L'operazione è stata diretta e coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia della Procura de L'Aquila.

Sono 75 le persone coinvolte, con 25 misure cautelari personali, 16 perquisizioni e sequestri preventivi in esecuzione, in tutta Italia. Tra le regioni anche la Liguria, insieme ad Abruzzo, Puglia, Trentino Alto Adige, Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Lazio e Campania. Si sospetta anche la mano della mafia foggiana e delle organizzazioni criminali del Gargano.

VENTIMIGLIA - È attesa per lunedì 2 ottobre, a Ventimiglia, la visita del ministro degli Interni Matteo Piantedosi. La situazione delicata che sta vivendo la città di confine, in materia di flusso migratorio, sta infatti tendendo banco da diverse settimane sia sotto il profilo politico sia sotto quello umano.

Ventimiglia per un verso, Lampedusa per un altro, stanno catalizzando l’attenzione oltre che dell’Unione Europea (costretta se non a fare, a dire qualcosa) anche dei media internazionali. La città sul confine italo-francese soffre infatti per la presenza di migranti, praticamente in ogni angolo della città ( sia di giorno sia di notte) mentre  Lampedusa per i continui sbarchi incontrollati.

In Italia, sembra, che la parola d’ordine sia accoglienza mentre, in Europa, tutela.

La spaccatura politica, solidale, umanitaria non fa che far perdere la fiducia, soprattutto da parte dei residenti delle realtà più coinvolte, nel Governo ma soprattutto nei confronti dell’Unione.

Chissà, se a questo punto, almeno il Governo Italiano riuscirà a fare qualcosa di concreto perché, come noto, Ventimiglia, vive questa situazione da  quasi 10 anni.