Sampdoria battuta 1-0 a PalermoLa classifica piange ma la Sampdoria è ancora viva. E' vero, i blucerchiati sono sempre in piena zona retrocessione, rischiano le Serie C e si portano dietro limiti antichi (non è un dettaglio da poco fare così tanta fatica a riempire l'area, tirare in porta e fare gol) che dovranno essere più che mai al centro del prossimo mercato di gennaio tra necessari rinforzi e altrettanto necessarie partenze. Tuttavia questa Samp soprattutto nel secondo tempo – nella gara persa sul campo di Palermo, una delle candidate alla promozione diretta in A – ha messo in mostra un passo diverso sul piano dell'identità, del gioco, dello spirito e dell'idea collettiva di calcio.
Chi sale, chi scende
Anche a livello di singoli si è visto qualcosa di diverso: bene l'impatto in corso d'opera di Barak e Pedrola che potenzialmente possono essere dei crack nel torneo cadetto, nel contesto di una serata dove si è visto poco Pafundi (rivedibile anche Cherubini) e in cui Coda non è riuscito, come capita spesso, a togliere le castagne dal fuoco in zona gol. Certo la prima mezz'ora al Barbera è stata di grande sofferenza: la Sampdoria in avvio si è fatta schiacciare dal Palermo e anche il gol subito da Le Douaron in contropiede era sicuramente evitabile, ma la squadra di Foti e Gregucci ha saputo comunque restare in partita e ha saputo far soffrire un'avversaria oggettivamente più forte. Insomma c'è sconfitta e sconfitta: in altri momenti, anche di questa stagione, la Sampdoria (basti pensare al netto kappaò di Venezia poche settimane fa) avrebbe rischiato un'imbarcata. Mentre ieri a Palermo si è vista una squadra diversa.
Il bicchiere resta mezzo vuoto in classifica – è evidente che questa squadra abbia bisogno di punti e in fretta, nelle due gare a Padova (sabato alle 15 in trasferta) e con la Reggiana (sabato 27 dicembre a Marassi sempre alle 15) prima di Capodanno – ma forse non tutto è da buttare. La Sampdoria può ancora uscire dalla zona rossa del campionato.
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