Cronaca

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Decisiva la testimonianza della madre della vittima
1 minuto e 34 secondi di lettura
di Annissa Defilippi
"Sono cose che accadono tra fidanzati. Se tu mi vuoi andare a denunciare, te la faccio pagare". È questa la frase choc che l'imputato avrebbe rivolto alla vittima, una minaccia che ha pesato come un macigno nella sentenza emessa dalla giuria (Gabriele Cascini, Riccardo Crucioli, Valentina Vinelli). L'uomo, accusato di violenza sessuale aggravata, è stato condannato a 10 anni di reclusione a dieci anni di reclusione per stalking, violenza sessuale e sequestro di persona.  

Co-dipendenza e uso di crack

In aula ha parlato a testa bassa, senza mai guardare in faccia nessuno. Ha descritto il rapporto come un legame tra "due pervertiti", consensuale, fatto di sesso estremo e crack consumato insieme. Ma i giudici non gli hanno creduto: quella che lui dipingeva come una passione condivisa era in realtà una relazione tossica, dominata dalla manipolazione e dalla violenza. La donna, definita dagli inquirenti un soggetto fragile, era caduta nella dipendenza dalla droga e da lui.

Le violenze scoperte grazie a un carabiniere

La verità è emersa per caso: durante una denuncia per una sim smarrita, un carabiniere ha notato i segni sul collo e lei pian piano è crollata, raccontando l'incubo che viveva. L'episodio più grave a maggio: lei tenta la fuga scavalcando il balcone, lui la raggiunge e la picchia fino a farle riportare lesioni guaribili in 21 giorni. All’arrivo delle forze dell’ordine la ragazza racconta di essere stata picchiata e violentata. A quel punto lui finisce in carcere e poi ai domiciliari con il braccialetto. A dicembre si rimettono insieme: "Ho superato la gelosia", giura lui descritto dall’accusa come un soggetto fortementemanipolatore tanto che nel dibattimento ha fatto retromarcia negando le violenze e parlando di un rapporto sessuale violento ma consensuale, perché lui prima di un'udienza le aveva suggerito cosa dire. Non si è tirata indietro, però, la mamma di lei che ha raccontato tutto ai giudici. Ora la donna sta seguendo un percorso di recupero.

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