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“Bisognerebbe risalire a quello che abbiamo preso, investigare sulle sostanze prese in quei periodi. Non so se sia dovuto a questo ma il doping c’è sempre stato, bisogna vedere se certi integratori fanno bene oppure no”. Parole di Dino Baggio, 51 anni, ex compagno di squadra di Gianluca Vialli, scomparso il 6 gennaio scorso per un tumore al pancreas.

Baggio, in un'intervista a Tv7, ha aggiunto: “Sta succedendo a troppi calciatori. Negli anni miei (anni ‘90, ndr) c’era il doping. Non prendevi robe strane, prendevi robe normali ma poi bisogna vedere se col tempo riesci a buttarle fuori o restano dentro. Poi tanti hanno parlato dell’erba dei campi e dei prodotti che utilizzavano, che davano dei problemi...”.

Venerdì prossimo, 20 gennaio, nella sede di Corte Lambruschini è in programma alle ore 15 l'assemblea straordinaria degli azionisti della Sampdoria in terza convocazione con il solito ordine del giorno che prevede la ricapitalizzazione del club sino a 50 milioni di euro. Le prime due convocazioni sono state disertate dalla famiglia Ferrero - che detiene la maggioranza del capitale sociale - rendendo nulle le assemblee.

Allo stato attuale il progetto di prestito convertibile in azioni date in pegno portato avanti da Massimo Ferrero continua a non trovare sponde finanziarie mentre Alessandro Barnaba di Merlyn Partners (supportato informalmente da Edoardo Garrone attraverso Luca Bettonte, amministratore delegato di San Quirico Holding) rimane fermo nella sua proposta di ricapitalizzazione dall'interno, senza prevedere "indennizzi" agli attuali proprietari.

La Federazione italiana gioco calcio, avendo colpevolmente lasciato incapsulare la Sampdoria nel Trust Rosan senza definire ufficialmente autorizzazione e tempi di chiusura (come per Salernitana) ha spianato la strada all'impossibilità di acquistare direttamente la società blucerchiata, messa nell'isola di Jersey a garanzia dei concordati delle aziende decotte di Ferrero (Real Farvem Estate ed Eleven Finance srl).

Insomma, un vicolo cieco o quasi. Al punto che anche l'assemblea del 2 febbraio in quarta convocazione potrebbe andare deserta con gravi conseguenze sulla gestione corrente della Sampdoria, attesa da scadenze non differibili (stipendi ai calciatori e pagamenti Irpef che, se non onorati, farebbero scattare penalizzazioni in classifica ed il venire meno del diritto alla rateizzazione dei debiti con il fisco).

Sono ore di febbrili trattative dietro le quinte tra i diversi attori in campo (il Consiglio di amministrazione, il Trustee Vidal con Massimo Ferrero, Edoardo Garrone ed Alessandro Barnaba) per trovare una via di uscita e salvare la Sampdoria da conseguenze irreversibili anche fuori dal campo (sul rettangolo di gioco, purtroppo, le cose non vanno meglio, anzi lo spettro della retrocessione in serie B dopo la sconfitta di Empoli è sempre più concreto).

Il Cda nel frattempo si è attivato per adottare gli strumenti necessari a garantire la continuità aziendale e a proteggere la Sampdoria. In particolare, la cosiddetta Composizione negoziata per la soluzione della crisi d'impresa. Si tratta di uno strumento innovativo, introdotto D.L. 24 agosto 2021, n. 118, - convertito con modifiche dalla Legge n. 147/2021 - ora inserito, con modifiche, nel "Codice della crisi dell'impresa e dell'insolvenza" in vigore dal 18 luglio 2022 agli artt. 12 e ss., che offre agli imprenditori in difficoltà un percorso riservato e stragiudiziale per la ristrutturazione o il risanamento aziendale, evitando così il ricorso alle procedure fallimentari. Le quali, tra l'altro, risulterebbero incompatibili con l'ordinamento sportivo e comporterebbero, se attivate, l'esclusione immediata dal campionato.

Lo strumento della Composizione negoziata, invece, consente anche alle banche di supportare la società in crisi in un contesto protetto, salvaguardandone il titolo sportivo. Si tratta dell'ultimo passaggio prima della liquidazione (nuovo termine che sostituisce nell'ordinamento il termine fallimento).

Questa è la situazione, che resta in evoluzione. La ricerca di una exit strategy, che potrebbe risolvere la questione anche in poche ore, continua. Per la Sampdoria si tratta di una delle settimane più delicate della sua storia.

Alberto Gilardino ha dato al Genoa la flessibilità. La squadra rossoblu col nuovo mister è un “camaleonte” in grado di cambiare in pochi minuti pelle e colore. Gilardino, (con lui 13 punti in 5 parte con 3 vittorie di fila e secondo posto con la Reggina) spiega la mossa che ha cambiato il match che il Venezia stava giocando meglio con tante occasioni sprecate: “Non abbiamo preso gol, lo abbiamo fatto. Ma siamo andati in difficoltà nel primo tempo, perché come sapevamo il Venezia è forte più della classifica attuale".

GENOA - VENEZIA 1-0, DECIDE CODA - IL RESOCONTO DEL MATCH

"Nel primo tempo - spiega il mister - abbiamo faticato tra le linee, non riuscivamo a prendere la loro trequarti. Nella ripresa abbiamo fatto qualche aggiustamento tecnico e tattico e così con il 3-5-2, siamo andati meglio. Devo fare i compimenti ai ragazzi per come hanno saputo soffrire. Avevo chiesto questo e lo hanno dimostrato fino all’ultimo”.

Infine Gilardino elogia Coda: “Sono contento per lui, partire dalla panchina e determinare il risultato in questo modo è una spinta in più per lui”. Coda ringrazia ma dopo la settima rete di stagione attesa da tempo, il bomber chiede spazio: “Mi auguro di giocare a Benevento, mezz’ora a partita non mi aiuta ma Gilardino mi sta dando tanti consigli e posso solo che crescere”.
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GENOVA - Il Genoa va al Massimo. Si, un gol di Coda manda ko un Venezia di tutto rispetto e lancia i rossoblu al secondo posto. Sorride il bomber che fin qui ha messo a segno 7 gol (8 se si aggiunge la rete in Coppa Italia), ma che nelle ultime partite non è mai stato protagonista e spesso è andato in panchina.

Lui spiega il suo momento: “Ci voleva questo gol perché non sopportavo di stare fuori. Sono venuto qui per essere protagonista in questa piazza così importante e ora sono sempre più convinto della scelta fatta. Certo in questi mesi le chiacchiere di mercato sono state tante, ma andiamo avanti. Certo - prosegue Coda - giocare solo mezz’ora io non sono capace. Ora spero di giocare di più. Gilardino? Mi dice di attaccare di più la porta e sono consigli importanti detto da lui. Oggettivamente con il mister ho più spunti rispetto a Blessin”.
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"Vorrei solo capire cosa vogliono fare gli arbitri con noi. Possiamo essere in difficoltà, ma se vogliono metterci ancor più in difficoltà lo dicano. E' da inizio anno che subiamo". Così il presidente della Sampdoria Marco Lanna, a fine partita, in un intervento tv.

Sul gol annullato a Colley, Lanna ricorda: "L'arbitro ha fischiato il fallo di mano ma Gabbiadini cade per una spinta, non è stato atto volontario, ha completamente rovesciato la decisione. Se subisco fallo, cado e tocco di mano, non è fallo di mano ma è rigore".

"’C'è tanta rabbia e delusione per l’ennesima decisione discutibile dall’inizio dell’anno. Non abbiamo mai detto niente - aggiunge - quando abbiamo subito torti arbitrali. C’è rabbia perché i ragazzi si stanno impegnando e vedere vanificato il lavoro da una decisione discutibile, mi dispiace tanto. Noi ogni partita ci giochiamo la vita. Siccome il mister sta facendo un grande lavoro, i ragazzi si stanno impegnando. Agguantiamo il pareggio, dopo altre occasioni, vanificare tutto così… Ho visto ragazzi avviliti e arrabbiati. Se tutto ti gioca contro diventa complesso".

"Diciamo che da inizio anno, dalla partita con Sassuolo e con il Napoli e anche oggi la squadra ha fatto vedere che è viva e che può giocarsela con tutti. Fai una buona gara, lotti, puoi magari pareggiarla o vincerla. Arrivi alla fine - sottolinea - e per un rigore non dato torni a casa con zero punti, il dispiacere è grande"