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Federico Bogliolo, presidente del Municipio IX Levante, in un intervento a Primocanale annuncia di aver avviato la procedura per l'intitolazione del molo di Quinto a Gianluca Vialli, che visse i suoi otto anni genovesi a Villa Maria in via Gianelli e amava quel pezzo di città proteso sul mare, tanto da avervi ambientato la scena finale del film "La bella stagione".

https://www.instagram.com/p/CnekR3roaIq/

 

"L'iter per l'intitolazione del molo di Quinto a Gianluca Vialli è partito, essendo mancato da meno di dieci anni bisogna percorrere una strada diversa per arrivarci in pochi mesi ma visto lo spessore, umano oltre che sportivo, della persona credo che non ci saranno problemi". Lo ha detto a Primocanale il presidente del Municipio Levante, Federico Bogliolo, che ha firmato la proposta inviandola alla Commissione toponomastica del Comune.

Intanto, quella che dai tifosi blucerchiati è stata già ribattezzata come la "passeggiata degli abbracci", è già meta di molte persone che non stanno mancando di lasciare appese alla balaustra sciarpe e ricordi del grande campione.

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Non sorride Alberto Gilardino perché ammette che la sconfitta non gli piace, ma per il resto non può che essere soddisfatto dalla prestazione della sua squadra: “La Roma è forte e ben strutturata, quindi sapevano che per noi sarebbe stata dura. Uscire dalla Coppa non mi piace, ma ai ragazzi faccio i complimenti perché siano rimasti in gara fino alla fine. Ho visto cose buone, altre su cui c’è da lavorare, ma nel complesso la squadra ha risposto positivamente. Dybala? Forse per batterci la Roma aveva bisogno di un capolavoro dell’argentino. Ha fatto un gran gol, niente da dire”. Ora Gilardino si tuffa subito sul Venezia: “Dobbiamo farci trovare pronti lunedì sera al Ferraris. Col Venezia è importante. Siamo di rincorsa in questo momento e quindi dobbiamo essere concentrati. E torno da Roma con certezze importanti”.

"Non voglio passare per il possibile salvatore della Sampdoria, perché non lo sono. Posso solo portare sponsor alla società e alla squadra, ma in presenza di un contratto firmato che al momento non c'è". Max Rendina, 48 anni, sposato, con quattro figli, laureato in scienze bancarie e assicurative, organizzatore del Rally Roma Capitale, secondo l'emittente Sportitalia sarebbe il nuovo alleato di Massimo Ferrero, alla ricerca di finanza esterna in vista dell'assemblea degli azionisti del 20 febbraio che prevede all'ordine del giorno la ricapitalizzazione del club di Corte Lambruschini sino a 50 milioni di euro.

"Ferrero mi è stato presentato - prosegue Rendina a Primocanale - da un'agenzia pubblicitaria, chiedendomi se potevo dargli una mano. Poiché nel mondo dei motori ho partnership importanti, gli ho spiegato che avrei potuto coinvolgere alcuni sponsor in presenza di due condizioni: 1) un contratto firmato che preveda royalties per la mia azienda Motorsport Italia spa; 2) un ruolo di brand manager in Sampdoria per il sottoscritto della durata di almeno due anni. Allo stato attuale nessuna di queste condizioni si è concretizzata, quindi il messaggio che è uscito non è aderente alla realtà".

Rendina aggiunge: "Sono una persona seria, ho una mia credibilità nel mondo dei rally e non voglio "spacciarmi" per il salvatore di un club così prestigioso ed amato da tanti tifosi. Inoltre, ho letto che la Samp ha bisogno di una ricapitalizzazione sino a 50 milioni di euro. Non sono queste le cifre delle sponsorizzazioni che potrei garantire io. Le faccio un esempio: il Rally Roma Capitale ha un budget di 1 milione e 700 mila euro. Un eventuale sponsor superiore a questa cifra non potrebbe entrare, ecco allora che potrei dirottarlo sulla Sampdoria. Ma non si tratta certo di 50 milioni di euro".

Questa la posizione ufficiale di Max Rendina, dunque. E' difficile, peraltro, che l'attuale Cda della Sampdoria possa formalizzare accordi di questo tipo con lui o con altri soggetti, vista la situazione finanziaria della società e considerando che in pubblicità o ci sono dei minimi garantiti di introiti oppure un fatto sono le ipotesi di sponsorizzazioni, altra cosa è definirli e chissà a quali valori ma sempre nell’ordine massimo di qualche milione di euro. E Ferrero, in quanto azionista di riferimento attraverso la sua famiglia, non può comunque sottoscrivere impegni in proprio, essendo fuori dal Consiglio di amministrazione.

La data del 20 gennaio (assemblea degli azionisti in terza convocazione, dopo che le prime due sono risultate nulla per l'assenza della famiglia Ferrero o di loro delegati) si avvicina e all'orizzonte non si intravvedono soluzioni concrete per salvare la Sampdoria.

È dolce il primo Ko di Gilardino alla guida del Genoa. Una magia di Dybala nella ripresa elimina i rossoblu dalla Coppa, ma la squadra esce a testa alta sfiorando il pari nel finale. Buona prestazione in vista della serie B. Gilardino schiera Martinez (nella foto) in porta, difesa a tre con Dragusin, Bani e Vogliacco. A centrocampo ecco i 5 elementi: Czyborra, Galdames, Badelj, Sturaro e Sabelli, in avanti il duo Coda e Yalcin. Mourinho non fa troppo turnover con Pellegrini presente al pari di El Shaarawy, Zaniolo e Abraham.

Giallorossi che partono forte con velocità e pressing. I rossoblu si difendono con ordine e fino al 20’ non succede molto. Ma nelle seconda parte del primo tempo i padroni di casa alzano i ritmi e Martinez deve opporsi con una orata a terra su tiro di Abraham imbeccato da Pellegrini. Buoni i riflessi dello spagnolo che per alcuni minuti fa anche da contraerea a una mezza dozzina di corner calciati dalla Roma. Al 32’ Pellegrini è sfortunato con una conclusione che si stampa all’incrocio dei pali. Il Genoa fa diga ma un minuto dopo in contropiede fa tutto bene con Sturaro che serve Sabelli che a sua volta libera Yalcin in area ma il tiro del turco è fuori e non di poco. E prima dell’intervallo è Czyborra a sbagliare un traversone facile con Coda libero che su dispera. Si va al riposo così con un Genoa più che dignitoso.

Mourinho si gioca subito Dybala con Pellegrini che resta fuori. Attacco a tre punte per la Roma . Gilardino conferma la squadra della prima parte. Roma scatenata, Martinez sempre attento e addirittura strepitoso su Dybala. Sturaro e compagni non escono dall’assedio che collezionano angoli. C’è un break di Czyborra, ma la squadra di Mou spinge forte. Al 57’ contropiede di Coda che impegna Rui Patricio con un tiro però debole. Risponde Ibanez con un colpo di testa a lato. Mou si gioca Spinazzola e Cristante per Bove e El Shaarawy. Gilardino al 63’ inserisce Criscito, Stroitman e Frendrup per Badelj, Czyborra e Sturaro. Ovazione per l’ex Strootman. Ma la Roma rompe gli equilibri con Dybala che fa tutto da solo e batte Martinez. Gran gol dell’argentino. Nel momento dei cambi il Genoa va sotto. C’è qualche timida reazione rossoblu ma la Roma è in controllo. Al 74 esce Zekensky (entra Celik) e per il Genoa Coda che viene sostituito da Puscas. Spazio anche ad Aramu per Galdames.

Il finale è confuso e nervoso. La Roma non rischia il Genoa ci prova con Aramu da distante ma para il portiere. Rossoblu che lottano. Con Dragusin, tra i migliori, che si fa pure minaccioso all’84’ e poco dopo Puscas murato. La Roma spezza il ritmo del Grifo con un cambio. All'87’ Aramu spara alto da buona posizione e grazia i padroni di casa. In pratica il match finisce e qui. Ora il Genoa può pensare alla sfida col Venezia che vale molto. A Roma buone indicazioni per tutti. Il Genoa c’è.