Rivolta nel carcere di Marassi: feriti quattro agenti, celle devastate
Un presunto stupro la causa scatenante
4 minuti e 49 secondi di lettura
di Aurora Bottino
Le aliquote specializzate di primo intervento in tenuta antisommossa dei carabinieri
Caos e tensione hanno travolto il carcere di Marassi, dove circa 200 detenuti della seconda sezione hanno dato vita a una violenta rivolta. Saliti sui camminamenti, i reclusi hanno urlato a squarciagola e sbattuto pentole contro le inferriate, trasformando i corridoi in un inferno di rumore e distruzione. Quattro agenti della Polizia penitenziaria sono rimasti feriti nel tentativo di contenere la furia dei rivoltosi, mentre le celle sono state devastate in un’esplosione di rabbia alimentata, secondo le prime ricostruzioni, da un presunto caso di stupro all’interno del penitenziario.
Detenutisui tettie celle devastate
Sul posto sono intervenute diverse ambulanze del 118 e le forze dell'ordine. Secondo le prime informazioni ci sarebbe al momento un agente ferito in codice giallo. Decine di detenuti hanno preso possesso di una sezione dando vita a disordini. Il personale amministrativo è stato messo in sicurezza, mentre gli agenti sono in tenuta antisommossa. Fuori dal carcere sono arrivati polizia e carabinieri in attesa di capire se entrare o meno.
Diverse decine di detenuti sono rimasti fuori dalle celle e alcuni hanno raggiunto la barriera che precede il muro di cinta. Altri sono saliti sui tetti, denunciando sevizie su un detenuto, che sarebbero avvenute ieri a opera di altri carcerati. Sono intervenuti diversi reparti della polizia penitenziaria.
Osapp, per Delmastro rivolte carceri sarebbero diminuite del 70%
"Non aveva detto un famoso sottosegretario che grazie a lui le rivolte si sarebbero ridotte del 70%. E quelle di Rebbibbia due giorni fa e di Marassi oggi come le chiamiamo? Modeste e pacifiche espressioni di dissenso carcerario? Delmastro deve essere mandato al ministero delle favole (di recente istituzione meloniana) dove sicuramente saprà farsi strada come merita unitamente a qualche dirigente generale del Dap che bene interpreta un famoso personaggio di Collodi". Così il segretario dell'Organizzazione sindacale di base della polizia penitenziaria (Osapp), Leo Beneduci.
Uilpa, 'rivolta a Marassi originata da vendetta per stupro'
"Circa 200 detenuti della seconda sezione del carcere genovese di Marassi si sono portati al piano terra e starebbero vandalizzando i locali nell'intento di regolare i conti con altri reclusi, pare 6, che nei giorni scorsi avrebbero violentato un altro detenuto, per il quale ieri sera sarebbe sato necessario l'accompagnamento presso l'ospedale cittadino per le cure del caso. La Polizia penitenziaria, già stremata nelle forze e mortificata nel morale, sta cercando con non poche difficoltà di contenere i tumulti, in attesa di rinforzi. Tutto questo è il segno tangibile dello stato di degrado delle carceri, che non può essere affrontato con interventi meramente repressivi, come l'introduzione del reato 'impossibile' di rivolta, ma agendo soprattutto sulla prevenzione attraverso l'umanizzazione delle condizioni di lavoro degli operatori e della detenzione". Lo scrive in una nota Gennarino De Fazio, segretario generale della Uilpa Polizia Penitenziaria.
"Con 16mila detenuti oltre i posti disponibili, omicidi, suicidi, violenze di ogni tipo, stupri e molto altro ancora in carcere non c'è un
ordine, inteso come ordinato svolgimento delle normali attività nell'alveo dell'ordinamento giuridico dello Stato, a cui potersi rivoltare, da qui l''impossibilità' del reato. Peraltro, dopo l'entrata in vigore del decreto sicurezza, oggi approvato in via definitiva dal Senato, i disordini nelle carceri sono persino aumentati. Non vogliamo attribuire a questo un nesso di causa ed effetto, ma di certo possiamo affermare senza tema di smentita che, almeno sinora, non ha funzionato neppure come effetto deterrente. Serve subito deflazionare la densità detentiva - prosegue la nota -, far cessare il caporalato di stato che si realizza con il trattenimento in servizio di poliziotti penitenziari anche per 26 ore continuative, come accaduto per esempio al carcere romano di Regina Coeli fra l'11 e il 12 maggio, rimpinguando compiutamente organici mancanti di 18mila agenti ed evitando che le pochissime assunzioni aggiuntive, 133 negli ultimi due anni e mezzo a fronte di oltre 6mila detenuti in più, finiscano negli uffici ministeriali. Va poi assicurata l'assistenza sanitaria e necessita riformare l'intero sistema".
Rivolta a Marassi, Salis: "In contatto con le altre autorità"
"Abbiamo avviato immediatamente un canale diretto con Prefettura, Questura e le altre autorità competenti. Gli agenti della Polizia locale, insieme alle altre forze dell'ordine, sono impegnati nella messa in sicurezza della zona circostante il carcere di Marassi, e nella chiusura di alcune strade limitrofe, a presidio della cittadinanza e del territorio". Così la sindaca di Genova Silvia Salis interviene sulla rivolta in corso nella casa circondariale. "Ringrazio per l'impegno e per l'intervento immediato le donne e gli uomini del nostro corpo della polizia locale e di tutte le forze dell'ordine, desidero esprimere totale solidarietà agli agenti della polizia penitenziaria e al personale coinvolto", aggiunge Salis.
Detenuti saliti sul camminamento sono scesi spontaneamente
Intorno alle 16.30 è rientrata la rivolta del carcere di Marassi. Il bilancio è di due agenti feriti portati in ospedale, due medicati sul posto e diverse celle devastate. Alcuni detenuti sono saliti sui tetti e sul camminamento delle mura di cinta ma sono scesi spontaneamente. Polizia, carabinieri e guardia di finanza sono rimasti fuori sul piazzale pronti a intervenire nel caso in cui la situazione fosse degenerata. Secondo quanto ricostruito alcuni detenuti hanno iniziato la protesta e hanno poi aperto le altre celle scatenando il caos.
Il viceministro Rixi: "Grazie alle forze dell'ordine, Marassi inadeguato"
"Esprimo piena solidarietà alle forze dell’ordine e alla polizia penitenziaria per quanto accaduto nel carcere di Marassi a Genova. Massima vicinanza agli agenti rimasti feriti durante i disordini. La rivolta di oggi dimostra ancora una volta che il carcere di Marassi è una struttura vecchia, inadeguata e fuori luogo nel cuore della città. È ora di dire chiaramente che serve una nuova struttura, moderna, efficiente e in una sede più idonea” fa sapere il viceministro Edoardo Rixi.
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