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GENOVA - Terza puntata della nostra inchiesta sui container di Derrick accanto all’aeroporto di Genova. Dopo aver ascoltato Giulio Schenone (proprietario insieme ad Aldo Negri di Derrick, che occupa 23mila metri quadrati strategici per lo sviluppo dello scalo aereo) che ha parlato di autunno-fine anno per lasciare libera l’area (GUARDA QUI), e dopo aver tentato di ascoltare, senza successo, il direttore generale di Aeroporto Francesco d’Amico (GUARDA QUI) che rifiuta un botta e risposta sul tema (e su qualsiasi tema legato al futuro dell’aeroporto) oggi sentiamo invece Edoardo Monzani, presidente di Stazioni Marittime, che ha molto interesse affinché i progetti infrastrutturali si sviluppino per collegare meglio il Colombo e il terminal crociere, per avere sempre più passeggeri che arrivano in aereo e non in auto.

“Nel porto di Genova ci sono state decine di contenziosi di questo genere cioè del tipo ‘me ne devo andare, ma cosa mi dai in cambio, ma io ho bisogno di quelle aree’ e tutti si sono sono risolti quindi sono estremamente fiducioso. E’ chiaro che il Moving People deve passare da quelle aree quindi diventa un ostacolo insormontabile non avere quelle aree a disposizione. Il Moving People connetterà la stazione dei treni e si arriverà a Stazioni Marittime, e proprio il tratto aeroporto-stazione-Principe e Stazioni Marittime è un cardine del progetto dell’aeroporto, quindi non si può pensare che perché ci sono dei contenitori non si possa trovare questa soluzione. Confido, anzi ho la la certezza, che la soluzione si troverà assolutamente e che il progetto andrà avanti e rispetterà i tempi come si era detto all’inizio, cioè a fine 2025 con l'opera realizzata”.

(… CONTINUA)

GENOVA - Quaranta compagnie di navigazione, praticamente tutte quelle che fanno scalo al porto di Genova, si impegnano volontariamente a utilizzare sulle proprie navi combustibile con tenore di zolfo non superiore allo 0,1% non solo quando sono all'ormeggio come già prevede la normativa, ma anche nelle fasi di entrata e di uscita dallo scalo, per 3 miglia.

Il 'Genoa blue agreement', nato nel 2019 per le sole navi passeggeri e successivamente allargato a quelle da carico, è stato rinnovato oggi nella sala della Capitaneria di porto con alcune novità, a partire dalla crescita del numero degli aderenti, al fatto che l'accordo si intende rispettato anche dalle navi che impiegano sistemi di lavaggio (scrubbers) delle emissioni e da quelle alimentate con Gnl (gas naturale liquefatto), e pure da quelle che utilizzano combustibili alternativi senza componenti fossili, quali biofuel, ammoniaca, metanolo ed etanolo, in linea con la crescente decarbonizzazione del settore marittimo.

"L'obiettivo è limitare gli impatti ambientali legati ai gas di scarico delle navi che scalano il porto di Genova" ha detto l'ammiraglio Piero Pellizzari, direttore marittimo e comandante del porto che con il sindaco Marco Bucci, i presidenti di Assarmatori Stefano Messina, Confitarma Mario Zanetti, Assagenti Paolo Pessina, il direttore tecnico dell'Adsp Giuseppe Canepa, i rappresentanti di alcune compagnie che hanno aderito direttamente all'accordo e i Rimorchiatori riuniti del porto di Genova, ha sottoscritto il documento alla presenza del viceministro a Infrastrutture e Trasporti Edoardo Rixi.

I risultati verranno riportati ogni sei mesi alla Capitaneria di porto che continuerà ad eseguire i controlli previsti dalla legge per verificare anche il rispetto dei limiti delle emissioni di ossidi di azoto e biossido di carbonio. L'accordo varrà fino al primo maggio 2025, quando a seguito della risoluzione dell'Organizzazione marittima mondiale, recepita dall'Ue, per le navi in navigazione nel Mediterraneo scatterà l'obbligo di usare combustibili con tenore di zolfo non superiore allo 0,1% non solo per l'ormeggio.

GENOVA - L’entrata della Jolly Verde, nave full container da 6.300 teu, nella flotta della Ignazio Messina & C. S.p.A. segna una pietra miliare nella storia, in rapido sviluppo, della società: si tratta infatti della nave più grande a indossare la livrea “Linea Messina”.

La Jolly Verde è la prima di due navi gemelle particolarmente versatili e adatte ai traffici da/per il Medio Oriente e l’India: precedentemente di proprietà di un gruppo armatoriale tedesco che l’aveva impiegata sul mercato del noleggio, la nave, ribattezzata dalla compagnia genovese Jolly Verde, sarà affidata al Comandante Francesco Scotto di Fasano di Procida il cui equipaggio è composto da 22 marittimi,19 dei quali italiani.

Con l’acquisto da parte della Ignazio Messina & C. S.p.A, la Jolly Verde cambierà bandiera (batteva quella portoghese) e sventolerà a poppa il tricolore italiano con iscrizione al Compartimento Marittimo presso la Capitaneria di Porto di Genova.

Lunga 283 metri per 40 di larghezza, con un dwt di 80.000 tonnellate, la Jolly Verde è in grado di trasportare 6300 teu. La consegna è avvenuta oggi alle 12.30 nel porto belga di Anversa.

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GENOVA - “Non possiamo divulgare informazioni su una vicenda oggetto di contenzioso e di determinazioni dell'autorità comunale”. Passo e chiudo, verrebbe da dire, leggendo queste poche parole di Francesco D'Amico, direttore generale dell'aeroporto Colombo di Genova, che farebbe impallidire persino ad un ermetico come Ungaretti. Il tema è quello delle aree accanto all'aeroporto, 23 mila metri quadrati occupati dai container di Derrick (GUARDA QUI LA PRIMA PUNTATA).

L'area è in concessione all'Aeroporto ed è funzionale a quanto sancito con l'accordo dello scorso 15 aprile tra  MIT, Autorità di Sistema Portuale, Stazioni Marittime, RFI, Aeroporto, Comune e Regione. L'area dovrà quindi essere liberata nei tempi compatibili con l'inizio dei lavori”, ha aggiunto, a dire il vero, dopo che gli avevamo posto le seguenti domande: 

- l’area e’ in vostra concessione e siete voi come aeroporto che la date a Derrick da anni (non il Comune per essere chiari)
- ⁠voi avete progetto per fare parcheggi people movie e l’area è fondamentale per i lavori. Quindi se non togliete Derrick ritarderete i lavori? Ed anche per collegare la stazione aeroporto?
- ⁠quando scade la concessione che avete dato a Derrick?
- ⁠quindi come risolve questo problema e che cosa vuole dire ai cittadini che aspettano chiarezza e trasparenza?

Risultato, senza possibilità di richiesta di ulteriori informazioni, le poche righe che avete letto all'inizio di questo articolo, che fanno riferimento a un non ben definito contenzioso tra Derrick e Comune (smentito dal Comune, ma ne riparleremo in un'altra puntata) e all'accordo del 15 aprile sulle infrastrutture che nasceranno in quell'area, come lo skyway che collegherà in 7 minuti l'aeroporto e la stazione ferroviaria di Sestri Ponente - Erzelli, sospeso a 6 metri di altezza e lungo 600 metri  (LEGGI QUI) in cui di tempi però non si parla.

Insomma, un dialogo a senso unico, quello tra Primocanale e Aeroporto, su questo tema (e totalmente assente sui temi di sviluppo dello scalo). E c'è da domandarsi perchè ci sia questa reticenza nello spiegare una situazione che coinvolge un'area in concessione al Colombo e che sarà strategica per lo sviluppo dello stesso e quindi di interesse per tutti i liguri e i passeggeri in generale. 

(... CONTINUA)

Il rigassificatore di Livorno Fsru Toscana resterà nelle area delle Riparazioni Navali ancora per un mese. Una commessa importante per i Cantieri San Giorgio del Porto che vale circa 20 milioni di euro e che darà lavoro a 400 persone. 

La nave dovrà poi essere sottoposta ad ulteriori lavori che non potranno essere fatti a Genova per mancanza di spazi e quindi verrà portata a Marsiglia. Snam investirà nella manutenzione circa 80 milioni di euro.

"Siamo già contenti che sia venuta a Genova per noi è una grande cosa - commenta il presidente di Ente Bacini Mauro Vianello - sicuramente gli spazi qui da noi sono contingentati, è un problema questo che conosciamo da tempo. Quando ci sarà la nuova diga avremo la possibilità di avere nuovi spazi e nuovi lavori".

Sul rigassificatore è salito il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti che si è detto contento per il fatto che sia stata scelta Genova come sede per i lavori di ristrutturazione e poi ha fatto il punto su quello che potrebbe essere messo tra due anni a Vado Ligure. "Per la valutazione di impatto ambientale sul trasferimento della nave rigassificatrice Golar Tundra mi auguro che il ministero dell'Ambiente si prenda il tempo necessario, il minimo indispensabile ma necessario e che la pronuncia fughi finalmente tutte le voci, vocine, spifferi malevoli, che avvelenano un dibattito che non ha senso di esistere".