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Verrebbe da dire: uno a uno e palla al centro. Ma solo su un punto Lauro e Garibaldi si dicono d'accordo: le persone vogliono che i politici che li rappresentano lavorino sui temi e sugli ordini del giorno
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GENOVA - Si contano ancora le scorie tra maggioranza e minoranza dopo la polemica scoppiata, nello scorso consiglio regionale, sul minuto di silenzio per ricordare la scomparsa del presidente Silvio Berlusconi. A sentenziare, senza troppi giri di parole, è  la consigliera regionale di Cambiamo con Toti Lilli Lauro: "Alla fine Berlusconi vince sempre". Vince sempre nel senso che il cavaliere lascia il segno? "Sì, qualsiasi cosa abbia fatto o porti Berlusconi fa scoppiare il caos, in tutti questi anni è stato così".

Secondo la minoranza la reazione della giunta di aver abbandonato l'aula per il mancato minuto di silenzio da parte di qualche consigliere regionale è stata fuori luogo e ingiustificata. "È molto grave e preoccupante che se la giunta non condivide una presa di posizione delle opposizioni possa decidere di spegnere il consiglio e andarsene" spiega il capogruppo del Partito democratico in Regione Liguria Luca Garibaldi. Così, la scorsa settimana è andata deserta e i lavori dell'aula sono stati sospesi, con un botta e risposta a distanza tra maggioranza e opposizione a suon di conferenze stampa.

"Se ogni volta che la giunta ha un malessere o un mal di pancia vuole punire le opposizioni, decidendo di spegnere il consiglio, è un problema, perché così esiste proprio un problema di democrazia - prosegue Luca Garibaldi -. Partendo dal presupposto che la vicenda di Berlusconi in molti la stanno cavalcando, qui a noi interessa un altro tema che è quello che riguarda il consiglio. Non può essere la giunta a decidere se si fa o no".

La consigliera regionale Lilli Lauro spiega perché la maggioranza, di cui lei fa parte, ha voluto seguire la decisione presa dalla giunta di abbandonare i lavori dell'aula. "Si è trattata di una grande offesa verso Berlusconi, quattro volte premier italiano. L'ho trovato un atteggiamento che non si può tollerare e credo che nella mia storia politica non sia mai successa una cosa del genere. Abbiamo dedicato aule a persone politicamente distanti da noi ma alla fine noi abbiamo sempre partecipato perché a livello istituzionale era giusto così. Dovevamo dare un segnale e si è persa nuovamente una giornata che era votante".

Verrebbe da dire: uno a uno e palla al centro. Ma solo su un punto Lauro e Garibaldi si dicono d'accordo: le persone vogliono che i politici che li rappresentano lavorino sui temi e sugli ordini del giorno. Armistizio quindi tra minoranza e opposizione, con la possibilità di ricucire lo strappo? A specifica domanda, le risposte dei consiglieri risultano diametralmente opposte.

Lilli Lauro: "Si ricuce pensando all'ordine del giorno, quindi recuperando le ore perse già da martedì prossimo. Recupereremo tutto con altre giornate che stiamo stabilendo, perché la gente vuole questo".

Luca Garibaldi: "Penso di no perché la giunta ha offeso politicamente le opposizioni e continua a non dare risposte, faremo una opposizione molto ferma e netta da martedì prossimo. Hanno voluto azzittire la minoranza e questa è una preoccupazione perché si rischia di creare un precedente. Il messaggio qual è? Chi ha la forza dei numeri e chi comanda può togliere la parola.

 

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