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GENOVA - È un Alessandro Piana visibilmente provato quello che quest'oggi ha affrontato il consiglio regionale, dopo la bomba cadutagli addosso ieri, quando il suo nome è circolato nella cosiddetta inchiesta "festini vip" piombata su Genova. Il vicepresidente ha ascoltato tutti gli interventi dei consiglieri di maggioranza e di opposizione, che hanno espresso il proprio sostegno morale e la propria fiducia nei confronti dell'uomo in primis, e del politico successivamente.

Assessore Piana come si sente? Quali sono state le sue prime mosse dopo aver scoperto che il suo nome è circolato nell'indagine?

Io mantengo la massima fiducia e stima verso gli organi inquirenti, con il mio avvocato mi rendo disponibile come avrei fatto se fossi stato chiamato precedentemente per chiarire la mia posizione. Voglio capire se in determinati ambienti si fa il mio nome volontariamente o involontariamente, chi millanta o altro. Non ho mai partecipato a festini in vita mia, non l'ho mai fatto da privato cittadino, sarei un folle a farlo da vicepresidente di una regione importante come quella della Liguria. Non conosco queste persone, non so chi siano, non conosco queste ville, non ho mai preso parte a festini e fatto uso di droghe. Devo capire perché è emerso il mio nome in una intercettazione. Lo devo a me stesso e alla mia famiglia. 

Forse è ancora presto per affermarlo, ma lei pensa che qualcuno la stia "incastrando"?

È presto per rilasciare dichiarazioni di questo tipo come d'altronde era presto ieri rispondere alla stampa, io non avevo visto nessuna carta e non potevo rilasciare dichiarazioni. Ci ho messi molto anni a costruirmi questa posizione e mi girano le palle sapere che qualcuno le sta mettendo in discussione e non capisco quali siano i motivi. 

La politica però, i consiglieri in aula, le hanno dimostrato vicinanza.

Io ringrazio tutti i consiglieri di maggioranza e opposizione per l'attestato di stima e di fiducia nei miei confronti, come ringrazio migliaia di persone che mi hanno raggiunto con telefonate e messaggi, e li ringrazierò personalmente (le ultime parole strozzate del vicepresidente con evidente commozione ndr).

GENOVA  Secondo la Lega il coinvolgimento di Alessandro Piana, leghista e vicepresidente di Regione, è "la conferma di un sistema da cambiare profondamente". Lo scrive il partito di Matteo Salvini in una nota diffusa questa mattina. 

"Quando si dice il caso - dicono da via Bellerio - Nei giorni in cui viene ribadita con forza l’esigenza di riformare la Giustizia anche alla luce dei gravi fatti di Catania, da Genova scivola la notizia di un’indagine che dà in pasto all’opinione pubblica il nome di una persona (nemmeno indagata) che viene identificata nel vicepresidente della Lega della Regione Liguria. Circostanza smentita dall’interessato con tanto di prove.

Per Lega "serve una risposta chiara e inequivocabile da parte di tutte le Istituzioni”.

Anche il segretario regionale del partito. Edoardo Rixi, esprime la propria vicinanza al collega colpito dalla vicenda: "Al vicepresidente della Regione Alessandro Piana ha tutta la mia stima e il sostegno della Lega. È bastato poco per dimostrare la sua estraneità alla vicenda nella quale si è ritrovato coinvolto, senza neppure essere indagato. La macchina del fango si è scontrata con prove chiare e documentate che dimostrano la totale estraneità di Piana. Una grave fake news che conferma la necessità di una risposta immediata da parte di tutte le istituzioni per cambiare un sistema troppo sbilanciato". 

Oggi, intanto, in consiglio regionale le forze politiche in coro, tranne il contestatissimo (anche dai suoi alleati) consigliere Sansa, si sono strette attorno ad Alessandro Piana: da parte di tutti i consiglieri è arrivato un invito ad abbassare i toni e la solidarietà al collega colpito da un'accusa infamante non supportata, almeno per il momento, da prove concrete. 

Il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti piace sempre ai liguri. E' il risultato del sondaggio chiesto da Primocanale a Tecnè. (LEGGI QUI)

"I numeri sono quelli della passata tornata elettorale siamo intorno al 50%. - commenta Toti al Programma Politico -  vuol dire che la gente continua a darci fiducia nonostante ripeto le grandi responsabilità che ci stiamo assumendo per il futuro di questa terra e non è sempre scontato. Evidentemente i cittadini della Liguria comprendono che l’esigenza di modernizzare di far crescere questo territorio".

Tra i temi "bollenti" di questo periodo per Toti c'è sicuramente quello legato al rigassificatore di Vado.
"Non è mai piacevole prendere decisioni che possono addirittura spaventare anche se in modo assolutamente irrazionale dal mio punto di vita le persone - ha detto Toti - e men che meno è gradevole per vedere i partiti che dovrebbero avere una vocazione di governo anche se con idee diverse dalle nostre ma almeno mirare agli stessi obiettivi: il lavoro la crescita. Dovrebbero ricordarsi che gli italiani pagano ancora in bolletta il doppio di quanto pagavano prima della guerra russo ucraina e con la nuova crisi in Israele nessuno può dire che questo torni a crescere in modo in modo esponenziale. Vedere che qualcuno cavalca in modo pretestuoso e strumentale la paura della gente è qualche cosa che lascia perplessi e amareggiati. Dopodiché io credo che le nostre scelte siano scelte di medio di lungo periodo una grande regione del Paese e quindi credo che con tutte le precauzioni con tutti gli aggiustamenti che stiamo facendo ad una con tutte le autorizzazioni consenso del momento ritengono di non avere un futuro di non voler dare un futuro a questo".

GENOVA - L’inchiesta festini vip piombata su Genova, che ha coinvolto il vicepresidente di Regione Liguria Alessandro Piana, spacca la minoranza. L’assessore all’Agricoltura si è detto “estraneo” ai fatti, spiegando che quella sera era a casa, e di “non aver mai fatto uso di droghe e frequentato escort”.

In consiglio regionale il capogruppo della Lega Stefano Mai ha espresso la propria vicinanza ad Alessandro Piana, condannando la gogna mediatica a cui è stato sottoposto il collega. Alle sue parole hanno fatto eco quelle della maggioranza, ma anche dell’opposizione, che si è dissociata dal post del consigliere Sansa. “Bunga bunga sul monte Fasce” con la faccia del vicepresidente, recitava il post dello scandalo, che ha fatto indignare anche i partiti della minoranza.

Ad aprire gli interventi il consigliere di Linea Condivisa Gianni Pastorino che si è dissociato e ha ribadito il proprio “garantismo” nei confronti di Piana. Analogo l’intervento del capogruppo del Partito democratico Luca Garibaldi che ha definito le parole di Sansa una forma di “sciacallaggio”, termine che ha scatenato un duro confronto tra i due.

Anche il capogruppo del Movimento Cinque Stelle Fabio Tosi si è detto vicino al vicepresidente, condannando ogni forma di gogna politica e mediatica. Non è mancato anche l'intervento del consigliere di Azione Pippo Rossetti, sulla stessa scia degli altri colleghi di opposizione.

Insomma, la minoranza si è compattata contro Sansa, che si è trovato solo anche nella sua lista, con la presa (soft) di distanza, da parte dei consiglieri Centi e Candia, visibilmente in imbarazzo. E tra i corridoi di via Fieschi rieccheggia sempre di più la distanza siderale tra il consigliere Sansa e gli altri partiti: Pd, Mov5s e Azione.

GENOVA - Il consigliere regionale Angelo Vaccarezza ha esposto una bandiera di Israele dopo il minuto di silenzio in Consiglio Regionale per ricordare le vittime degli attentati di Hamas in territorio israeliano.

Il capogruppo di Cambiamo nel suo intervento ha denunciato il congelamento dei fondi da parte della procura di "un'associazione genovese pro-Palestina considerata porta d'ingresso dei fondi provenienti da tutta Europa destinati ad associazioni inserite nella black list", e ha chiesto di ampliare l'attività della commissione regionale antimafia per "cercare di capire come il terrorismo che noi oggi vediamo uccidere i civili in Israele possa essere stato finanziato da cittadini genovesi che in maniera del tutto legittima pensavano di aiutare la popolazione palestinese".

Il presidente della commissione Roberto Centi (Lista Sansa) si è detto disponibile a "verificare in fase istruttoria se vi siano degli elementi utili a poter convocare la commissione su questo tema, avvertendo come uomo che ha studiato gli eventi storici che parlare di Hamas non vuol dire parlare del popolo palestinese". Il capogruppo Gianni Pastorino (Linea Condivisa) si è detto "assolutamente contrario alla politica di Hamas, ma la politica di Hamas è figlia di una politica disastrosa e sbagliata da parte di Israele, visto che la striscia di Gaza è diventata una prigione a cielo aperto"