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GENOVA - Prime reazioni alle parole del Presidente del Consiglio Meloni che nel suo discorso per la fiducia alla Camera ha annunciato "una tregua fiscale per consentire a cittadini e imprese (in particolare alle PMI) in difficoltà di regolarizzare la propria posizione con il fisco" e l'intenzione di semplificare la vita delle imprese stesse, riducendo la burocrazia.

Patrizia De Luise, genovese, Presidente nazionale di Confesercenti commenta positivamente proprio questo passaggio: "Abbiamo accolto con soddisfazione il riferimento all'importanza di commercianti e autonomi e in generale alla necessità di semplificare la vita alle imprese - dice -  sia sul piano burocratico sia su quello fiscale, sostenendo in generale lo sviluppo ed il lavoro delle attività economiche".

"Le imprese - aggiunge De Luise - sono il motore del Paese e devono essere centrali nell'agenda del Governo. In particolare in questo momento che vede la nostra economia attraversare nuovamente una fase difficile, condizionata dall'aumento delle tariffe energetiche e dalla corsa dell'inflazione. Una riduzione della pressione fiscale per famiglie e imprese è sicuramente un intervento utile a ripristinare il potere d'acquisto dei consumatori e rafforzare la resilienza del tessuto imprenditoriale". Per De Luise è positiva anche "l'ipotesi di una tregua fiscale per chi è in difficoltà: occorre ricostruire su nuove basi il rapporto tra contribuenti e fisco" .

Rivedi la puntata di lunedì 24 ottobre sul nuovo governo Meloni: alleati e opposizione in Liguria si confrontano sulle priorità per la nostra regione da affrontare a Roma 

 

GENOVA - In attesa di una nomina che appare scontata al Ministero delle infrastrutture (da sottosegretario o, forse, viceministro), Edoardo Rixi è già al lavoro sui dossier più importanti da affrontare. 

Oggi l'esponente della Lega ha pubblicato una fotografia che lo ritrae al lavoro con il nuovo Ministro, Matteo Salvini, e il comandante delle Capitanerie di porto, Ammiraglio Nicola Carlone.

"Col ministro Salvini verifica sui dossier di oltre 100 opere pubbliche rilevanti - si legge nella didascalia del post - e commissariate in tutta Italia. 'Lungo e proficuo' l'incontro anche con l'Ammiraglio Carlone, comandante generale della Guardia Costiera, per fare il punto della situazione".

L'Ammiraglio Carlone, in particolare, è ben consapevole delle necessità della portualità ligure, essendo stato capo della Capitaneria di porto regionale e comandante del porto di Genova: lo stesso alto ufficiale aveva partecipato in prima persona al debat public per la selezione del progetto della nuova Diga Foranea, l'infrastruttura che è destinata a cambiare per sempre le potenzialità dello scalo genovese (GUARDA LA PRESENTAZIONE).

Sullo sfondo resta la polemica delle attribuzioni di deleghe al nuovo Ministero del mare e del sud, al cui vertice è stato selezionato l'ex presidente della Regione Sicilia Musumeci: nelle ore successive alla formazione del Governo la Lega aveva fatto circolare un comunicato stampa nel quale aveva garantito che nessuna delle deleghe attualmente in capo al Mims sarebbero state trasferite ad altro ministero.

ROMA -  "Sono la prima donna premier, sento la grande responsabilità che ho nei confronti di tutte quelle donne che attraversano difficoltà per affermare il loro talento": ha esordito così Giorgia Meloni davanti alla Camera dei Deputati nel chiedere la fiducia al nuovo Governo. E ha subito ricordato i nomi delle donne che nella storia italiana "hanno osato, per impeto, per ragione e per amore e hanno permesso a me - ha detto - di rompere il tetto di cristallo" per arrivare a diventare Presidente del Consiglio.

Un discorso interrotto più volte dagli applausi dell'aula con i deputati che si sono alzati in piedi quando Meloni ha citato Papa Francesco, Giovanni Paolo II, Paolo Borsellino e le vittime di mafia, le vittime sul lavoro, quelle dei terremoti e delle alluvioni, e le forze armate. 

"SIAMO IN PIENA TEMPESTA"

Meloni ha toccato anche e soprattutto i temi economici: nel ribadire che l'Italia sarà dentro l'Europa ha chiesto una maggiore efficacia delle politiche europee. "Sarà un duro compito traghettare la nave Italia in porto - ha detto - perché siamo nel pieno di una tempesta, ma ce la faremo. Sono pronta a fare quello che va fatto, a costo di non essere compresa, perfino non essere rieletta, per rendere il destino di questa nazione più agevole". "L'obiettivo del governo non è frenare o sabotare l'integrazione europea ma contribuire a indirizzarla verso una maggiore efficacia in risposta alle crisi. L'Italia è a pieno titolo parte dell'Occidente e del suo sistema di alleanze: è stato fondatore Ue, dell'alleanza atlantica, parte del G7 e culla insieme alla Grecia della civiltà Occidentale e del suo sistema di valori, libertà uguaglianza e democrazia e alle sue radici classiche e giudaico-cristiane".

"INFRASTRUTTURE NON PIU' RINVIABILI"

Il rilancio economico del Paese passa anche attraverso le infrastrutture, tema molto caro alla Liguria. Meloni ha garantito il massimo impegno del Governo: "Se al Sud non sono più rinviabili, anche nel resto d'Italia - ha detto - è necessario realizzarne di nuove, per potenziare i collegamenti di persone e merci, ma anche di dati e comunicazioni. Con l'obiettivo di ricucire non solo il Nord al Sud ma anche la costa tirrenica a quella adriatica e le Isole con il resto della Penisola".

"IL MARE ASSET STRATEGICO"

Altro asset importante per lo sviluppo dell'Italia sarà l'economia del mare. Su questo il Presidente Meloni nel suo discorso ha fatto un riferimento al ministero del Sud e delle politiche del mare che da quando è stato creato ha generato un po' di polemiche sulle competenze, apparentemente in conflitto con quelle del ministero delle Infrastrutture. "La favorevole posizione dell'Italia nel Mediterraneo e le opportunità legate all'economia del mare - ha detto - devono diventare un asset strategico per l'Italia intera e in particolare per lo sviluppo del Meridione".

FLAT TAX, CONDONO E AGEVOLAZIONI PER CHI ASSUME

Sul fronte del lavoro e delle imprese, la linea del nuovo Governo sarà quella di "non disturbare chi vuole fare". "Chi oggi ha la forza e la volontà di fare impresa in Italia va sostenuto e agevolato - ha detto Meloni - non vessato e guardato con sospetto. Perché la ricchezza la creano le imprese con i loro lavoratori, non lo Stato tramite qualche editto o decreto". "Da questa rivoluzione copernicana - ha aggiunto - dovrà nascere un nuovo patto fiscale, che prevede la riduzione della pressione fiscale su imprese e famiglie attraverso una riforma all'insegna dell'equità: riforma dell'Irpef con la progressiva introduzione del quoziente familiare e l'estensione della tassa piatta per le partite Iva, dagli attuali 65 mila euro a 100 mila di fatturato. E, accanto a questa, l'introduzione della tassa piatta sull'incremento di reddito rispetto al massimo raggiunto nel triennio precedente: una misura virtuosa, con limitato impatto per le casse dello Stato". Altro punto del patto fiscale sarà "una tregua fiscale per consentire a cittadini e imprese (in particolare alle PMI) in difficoltà di regolarizzare la propria posizione con il fisco". E infine "una serrata lotta all'evasione fiscale (a partire da evasori totali, grandi imprese e grandi frodi sull'Iva)" che deve essere "vera lotta all'evasione non caccia al gettito", e sarà "accompagnata da una modifica dei criteri di valutazione dei risultati dell'Agenzia delle Entrate, che vogliamo ancorare agli importi effettivamente incassati e non alle semplici contestazioni, come incredibilmente avvenuto finora". 

"TORNARE A PUNTARE SULL'ITALIANITA'"

Meloni ha parlato anche della necessità di rilanciare e valorizzare le bellezze del nostro Paese: "L'Italia è la nazione che più di ogni altra al mondo racchiude l'idea della bellezza paesaggistica, artistica, narrativa, espressiva. Tutto il mondo lo sa - ha sottolineato - ci ama per questo e per questo vuole comprare italiano, conoscere la nostra storia e venire in vacanza da noi. È un orgoglio, certo, ma soprattutto una risorsa economica di valore inestimabile, che alimenta la nostra industria turistica e culturale. E aggiungo che tornare a puntare sul valore strategico dell'italianità vuol dire anche promuovere la lingua italiana all'estero e valorizzare il legame con le comunità italiane presenti in ogni parte del mondo, che sono parte integrante della nostra comunità nazionale".

"GRAZIE A MATTARELLA E A DRAGHI"

Nel suo discorso il nuovo presidente del Consiglio ha ringraziato "sinceramente" il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella per "i suoi preziosi consigli". Ringraziamenti rivolti anche l'ex premier Mario Draghi. "E' un momento fondamentale della nostra democrazia a cui non dobbiamo assuefarci. Grazie a chi vorrà esprimersi, qualunque sia la scelta che farà" ha proseguito la premier Meloni nel discorso per la fiducia alla Camera.

GOVERNO DI INTERESSE NAZIONALE

Tra i passaggi del suo discorso anche quello sulla natura del suo esecutivo: "Diamo vita a un governo pienamente politico, assumendoci tutte le responsabilità. Anteporremo l'interesse nazionale a quello di parte e di partito. Vogliamo liberare le migliori energie di questo paese e garantire un futuro di maggiore libertà, giustizia, benessere. Se per farlo dovremo scomodare potentati o fare scelte che non possono essere condivise da subito da alcuni cittadini non ci tireremo indietro perché il coraggio non ci difetta. Manterremo gli impegni presi con i cittadini". 

 

  

 

GENOVA - È polemica  per le proposte di legge presentate dal senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri, riguardanti alcuni articoli del Codice civile sull'interruzione di gravidanza: l'intervento del senatore forzista ha suscitato la forte reazione del Partito democratico.

Dal primo disegno di legge intitolato "Modifica dell'articolo 1 del codice civile in materia di riconoscimento della capacità giuridica del concepito" all'istituzione della "Giornata della vita nascente" fino alla modifica "della legge 19 febbraio 2004, n. 40, in materia di reato di surrogazione di maternità commesso all'estero".

Il primo, nonostante il testo non sia ancora disponibile, vuole riconoscere la capacità giuridica al concepito, garantendogli pieni diritti già all'atto del concepimento e non dopo la nascita, come succede ora.

Al momento, in Italia, le donne possono richiedere l'interruzione volontaria di gravidanza entro i primi 90 giorni di gestazione per motivi di salute, economici, sociali o familiari. Dal 1978 questo intervento è regolamentato dalla Legge 194/78, che descrive con chiarezza le procedure da seguire in caso di richiesta di interruzione di gravidanza. 

Il senatore azzurro presenta questo disegno di legge praticamente a ogni avvio di legislatura, ma il testo non è mai stato discusso . "Il mio obiettivo - ha spiegato il parlamentare - è che si apra una discussione sul tema dell'aborto, della maternità, della vita". La proposta ha subito fatto alzare gli scudi: dai vertici nazionali del Partito democratico a quelli del Movimento Cinque Stelle, la polemica ha raggiunto anche la Liguria.

La nostra regione, infatti, dove negli ultimi due anni si è registrato un calo di donne che scelgono di abortire, rimane sul podio della classifica per le interruzioni di gravidanza per via farmacologica. I dati più aggiornati di Alisa dicono che in Liguria, nel 2021, ci sono state 2068 interruzioni di gravidanza, tutte nelle strutture pubbliche. Il dato non è quindi molto lontano da quello del 2020, quando furono 2056, mentre la percentuale di aborti è scesa nell'ultimo trentennio del 66% (LEGGI QUI). Proprio della legge 194 aveva parlato a Primocanale Claudio Gustavino, direttore della Ginecologia del Policlinico di Genova, che la definisce una legge "che ha centrato il suo obbiettivo".

"I disegni di legge, pur non intervenendo direttamente sulla Legge 194, andrebbero pesantemente ad ostacolare il diritto e l'accesso al servizio di interruzione volontaria di gravidanza", si legge in una nota del Pd genovese. 

Elezioni, scontro Fratelli d'Italia-Pd sulla legge sull'aborto: l'acceso confronto a Primocanale - LE DICHIARAZIONI A PRIMOCANALE

"Preoccupa sapere – dichiara Simone D'Angelo, segretario e capogruppo Pd a Genova – che in Italia sieda in Parlamento chi pensa che il modello sui diritti sia rappresentato da Paesi come Ungheria o Polonia. Per questo abbiamo ritenuto necessario presentare anche a Genova in Consiglio Comunale una mozione per ribadire che il diritto all’interruzione volontaria di gravidanza va difeso e ne va garantito l’accesso".

"Mai avremmo creduto – conclude Katia Piccardo, portavoce delle donne democratiche e vicesegretaria Pd a Genova – di dover difendere nel 2022 il diritto di autodeterminazione della donna, elemento che consideriamo un principio fondamentale e imprescindibile della nostra società".