Aggressione nei confronti di una donnaÈ stata discusso e approvato all’unanimità nella I commissione Affari generali, istituzionali e bilancio l’incremento dell’autonomia finanziaria delle donne vittime di violenza. Un disco verde che arriva nei giorni in cui si susseguono episodi di violenza e di femminicidio, con numero che invece di diminuire, crescono. E nel consiglio regionale odierno è stata presentata una fuori sacco per votare la proposta di legge. Con 27 voti favorevoli, di opposizione e maggioranza, la proposta di legge è stata approvata.
L’iniziativa è stata proposta dai consiglieri di Avs Selena Candia e Jan Casella e prevede la “sostituzione dell’articolo 7 della legge regionale del 31 luglio 2025, e riguarda le modifiche di carattere fiscale, con l’adeguamento normativo. Regione Liguria istituirà così un fondo regionale per l’autonomia finanziaria delle donne vittime di violenza, con una dotazione iniziale di 100 mila euro per l’esercizio 2025.
Il fondo è destinato a finanziare contributi economici mensili finalizzati a sostenere percorsi di fuoriuscita dalla condizione di dipendenza economica, in raccordo con le misure previste dal reddito di libertà. La Regione, con propri provvedimenti, adotta gli accordi e i protocolli operativi con l’Istituto nazionale della previdenza sociale (Inps) e con gli altri soggetti competenti che risultino necessari al coordinamento del fondo regionale che non comporta nuovi oneri o adempimenti a carico delle potenziali beneficiarie.
L’obiettivo, in futuro, è quello di proporre ulteriori iniziative integrative che devono sostenere l’autonomia finanziaria delle donne vittime di violenza. Dall’attuazione della legge non derivano nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio regionale. L’articolo 3 prevede che la legge regionale è dichiarata urgente ed entrerà così in vigore il giorno successivo alla data della sua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione.
"Con questa legge, la Regione Liguria si assume la responsabilità concreta di istituire un fondo economico dedicato alle donne vittime di violenza, perché nessuna sia costretta a scegliere tra la libertà e la sopravvivenza economica - commenta la proponente, capogruppo di Avs in consiglio regionale, Selena Candia -. Nel 2024, sono raddoppiate le telefonate ai centri anti-violenza in Liguria rispetto all’anno precedente. Il femminicidio di Giulia Cecchettin ha aumentato la consapevolezza del problema e ha portato le donne a denunciare, a rivolgendosi ai centri antiviolenza. Di fronte a questo aumento delle segnalazioni, non c’è stato a livello nazionale un aumento dei fondi per la presa in carico di queste situazioni. Le istituzioni non possono limitarsi di dire alle donne di denunciare le violenze, ma devono dare risposte chiare e percorsi d’uscita".
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