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A far saltare il banco un messaggio del sindaco di Santa Margherita Guglielmo Caversazio, con il quale annunciava la sua assenza in aula
2 minuti e 25 secondi di lettura
di Giorgia Fabiocchi
Città metropolitana di GenovaLa sede della città metropolitana di Genova

Sono acque agitate quelle dove sta navigando il centrosinistra nelle ultime 24 ore, dopo la sospensione improvvisa del consiglio metropolitano di Genova. E non era un consiglio qualunque, era il primo. I fari quindi, era puntati tutti contro. L'ago della bilancia, che avrebbe fatto saltare la maggioranza, era il sindaco di Santa Margherita Ligure Guglielmo Caversazio che, prima di pranzo, avrebbe mandato un messaggio, annunciando la propria assenza.

Il voto senza maggioranza

I consiglieri della città metropolitana avrebbero dovuto votare una decina di ordini del giorno, tra cui alcuni relativi al bilancio, al mandato del consiglio, ma soprattutto alle nuove tariffe di Amt. Novità che sono state illustrate durante la conferenza stampa di ieri mattina, alla presenza tra gli altri della sindaca Salis e del vicesindaco Terrile. Santa Margherita Ligure, inoltre, è l'unico socio di Amt S.p.A., con una partecipazione dello 0,04%. Persone vicine al sindaco raccontano di un clima surriscaldato in Comune, con il primo cittadino che non avrebbe digerito la conferenza stampa che annunciava le tariffe, a "cose fatte".

Uno scontro infuocato

Ma a quanto risulta, a infuocare il clima, già surriscaldato, il mancato accordo sull'assegnazione delle deleghe e la nomina del vicesindaco metropolitano, che i ben informati raccontano avrebbe voluto ricoprire proprio Caversazio. Da quello che risulta però, non sarà così, soprattutto dopo il colpo di teatro di ieri (mercoledì 22 ottobre ndr). Non aver trovato la quadra sullo scacchiere delle deleghe avrebbe contribuito a far saltare il banco. A denti stretti c'è chi narra di uno scontro, alquanto tensivo, tra Guglielmo Caversazio e il vicesindaco di Genova Alessandro Terrile, contrariato da quanto deciso dallo stesso sindaco di Santa Margherita. Insomma, quello accaduto nella giornata di ieri, dopo la conferenza stampa di Amt indetta dalla giunta Salis, ha messo subito in risalto la precarietà della maggioranza in città metropolitana. Il pareggio sostanziale tra centrodestra e centrosinistra, che vede salvi i progressisti - con un 10 a 9 - solo grazie al voto della sindaca Silvia Salis. Tradotto, questo significa che una sola assenza è capace di far saltare i voti necessari per avere la maggioranza. 

La scelta del nuovo vicesindaco metropolitano

La vittoria di un soffio del centrosinistra cela, per i ben informati, alcuni errori di valutazione e di candidature nel campo progressista, soprattutto in Val Trebbia e nel Tigullio, che ha contribuito a una sostanziale parità con il centrodestra. Che qualcosa non sia funzionato, nelle candidature e nei voti, è oramai chiaro a tutti. Nel frattempo, la maggioranza è al lavoro per nominare il vicesindaco della città metropolitana di Genova. Escluso dalla corsa, quindi, Guglielmo Caversazio, sembra prospettarsi la nomina di Simone Franceschi, sindaco di Vobbia, anima di sinistra del Partito Democratico. Sullo sfondo resta il primo cittadino di Casarza Ligure Giovanni Stagnaro, mister preferenze per i progressisti, in quota Italia Viva.

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