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A poco più di un mese dall'inaugurazione della terza edizione di 'Cinema in Villa' a San Teodoro, il Club Amici del Cinema apre un'altra arena estiva nello spazio adiacente alla storica sede di via Rolando a Sampierdarena. La rassegna parte venerdì 28 con la versione restaurata di 'Profondo rosso' di Dario Argento e contestualmente sarà inaugurata la mostra “Sandro Symeoni pittore di cinema”, omaggio all'artista attivo tra il 1950 e il '95 conosciuto soprattutto per le numerosissime opere pittoriche dedicate alla cartellonistica cinematografica. Proveniente dalla collezione di Lino Zanellato, l’esposizione comprende più di 60 titoli tra manifesti e locandine: tra queste, oltre al dipinto sul thriller di Argento, in esposizione anche i lavori grafici su 'La donna che visse due volte' di Hitchcock, 'Ascensore per il patibolo' di Malle, 'L'avventura' di Antonioni, 'La dolce vita' di Fellini, 'Accattone' di Pasolini e 'Fino all'ultimo respiro' di Godard.

“Il successo di San Teodoro – afferma Giancarlo Giraud, presidente del Club Amici del Cinema - ci fa sperare che anche 'Sampierdestate', giunta alla settima edizione, diventi un'occasione speciale per chi resta in città o non va in vacanza per tornare al cinema, soprattutto quest’anno che il prezzo d’ingresso per i film italiani ed europei a 3.50 euro è davvero conveniente”. Oltre a 'Profondo rosso, la rassegna propone altri classici in versione restaurata come il cult-movie 'Casablanca' con Huphrey Bogart e Ingrid Bergman e la rassegna “Almodóvar – La forma del desiderio”, con cinque opere del grande regista spagnolo. Tra gli altri film, l'anteprima della nuova commedia con Gérard Depardieu 'Il sapore della felicità' (mercoledì 30 e giovedì 31 agosto) in cui l'attore interpreta un famoso chef francese che si reca in Giappone alla ricerca del sapore a causa del quale anni prima fu battuto da un cuoco nipponico in una competizione culinaria; il favolistico 'La signora Harris va a Parigi' (mercoledì 2 e giovedì 3 agosto), storia di una domestica francese che negli anni Cinquanta parte per Londra per acquistare un abito Dior e l'amaro 'Ritorno a Seoul' (mercoledì 23 e giovedì 24 agosto), racconto di una giovane coreana cresciuta in Francia da una coppia di genitori adottivi che si reca nella capitale della Corea del Sud alla ricerca della sua famiglia biologica.

Ma ci sarà spazio anche per il cinema italiano con quattro film tra i più interessanti della stagione che si è appena conclusa: 'Il sol dell'avvenire' di Nanni Moretti (venerdì 4 e sabato 5 agosto); 'Stranizza d'amuri', esordio dietro la macchina da presa di Giuseppe Fiorello (venerdì 11 e sabato 12 agosto); 'Rapito' di Marco Bellocchio (venerdì 25 e sabato 26 agosto) e 'L'ultima notte di Amore' con Pierfrancesco Favino (venerdì 1 e sabato 2 settembre).

PORTOFINO - La miglior voce femminile e la vincitrice dell'edizione 2023 del Concorso Lirico Internazionale di Portofino: non potrebbe essere più felice di così il mezzosoprano olandese Nina Van Essen che con "Una voce poco fa", tratta da "Il Barbiere di Siviglia" ha incantato prima la giuria e poi il pubblico. Un bel traguardo per la sua carriera artistica che grazie al riconoscimento di questo concorso, il Clip, giunto alla sua nona edizione, potrà spiccare il volo. La giovane 29enne avrebbe dovuto partecipare già lo scorso anno, ma poi un impedimento personale non gliel'ha permesso.

Quest'anno si è rifatta avanti in una selezione combattuta: 292 partecipanti da 47 paesi da tutto il mondo (Armenia, Romania, Ucraina, Austria, Olanda, Russia e Brasile). Di questi, soltanto 105 hanno avuto la possibilità di partecipare alle selezioni dal vivo tra il Teatrino di Portofino e il Teatro Sociale di Camogli. E i dieci finalisti si sono esibiti in piazzetta in un concerto unico che Primocanale Production ha trasmesso in diretta tv e sui suoi canali social. 

Nato nel 2015, il Clip è ormai diventato un punto di riferimento nel mercato internazionale soprattutto per la sua specificità, quella di scoprire e sostenere giovani talenti che nel passato hanno preso slancio da questa iniziativa per avviare importanti carriere nei teatri dei tutto il mondo. Il primo a credere nell'iniziativa, nata dall'idea del direttore artistico Francesco Daniel Donati e dalla associazione musicale Giovanni Bottesini, è stato il sovrintendente della Scala di Milano Dominique Meyer, che presiede la giuria fin dalla prima edizione.

"Una giuria che da sempre è stata composta da coloro che nel mondo dell'opera lirica possono effettivamente firmare contratti e offrire opportunità concrete di carriera ai giovani talenti che andiamo a scovare. Il mio consiglio a questi giovani? Serve impegno e determinazione, vincere un concorso non significa 'essere arrivati', così come perderlo non segna la fine di una carriera"

Non ci sono agenti, giornalisti o cantanti, ma nomi del calibro di Peter de Caluwe, direttore del teatro La Monnaie di Bruxelles, Sophie Joyce, casting director dell'Opéra de Paris, Johnatan Friend, consulente artistico del Met e dell'Irish National Opera, Cristiano Sandri, direttore artistico del Teatro Regio di Torino, Gianni Tangucci, coordinatore artistico dell'Accademia Teatro Maggio Musicale e Carolin Wielpütz. E poi il sovrintendente del Teatro Carlo Felice, Claudio Orazi, che ha accompagnato i cantanti con la sua orchestra diretta dal giovanissimo Alessandro Bonato, astro nascente della direzione d'orchestra.  

Quando tutto ebbe inizio nel 1999 credo nessuno avrebbe mai creduto che ventiquattro anni dopo il mondo si sarebbe salvato ancora una volta grazie a Tom Cruise. Eppure eccoci di nuovo qui con l'attore nei panni dell'agente Ethan Hunt ad ergersi da solo come un baluardo contro i film d'azione pigri e cinici nella loro costruzione che spesso vediamo oggi, una delle poche solide opzioni per continuare ad appassionarsi ai film di spionaggio e d'avventura (vedi 'Top Gun Maverick' dell'anno scorso), l'unico uomo sulla Terra disposto a tentare l'impossibile senza mettere in discussione le motivazioni di coloro che richiedono i suoi servizi. Questo è ciò che ha portato avanti il franchise da miliardi di dollari di 'Mission: Impossible' che torna per la settima volta con 'Dead Reckoning Parte uno' senza perdere slancio, a differenza ad esempio della serie 'Fast and furious' che si sta esaurendo per consunzione, sopravvissuto a sei James Bond, parecchi Batman e all'intero universo dei DC Comics.

Il cattivo questa volta non è una persona, ma un'onnipotente intelligenza artificiale conosciuta come l'Entità che all'inizio inganna un sottomarino russo super avanzato facendogli distruggere se stesso. Questa intelligenza artificiale può essere manipolata con una chiave divisa in due metà inseguita da tutti che continua a passare di mano in mano durante i 163 minuti del film. Ma dal momento che Hunt non può trattare direttamente con l'Entità, ecco una manciata di scagnozzi umani che ne eseguono gli ordini tra cui un personaggio che si collega al suo passato rendendo la missione più personale rispetto alle precedenti.

GENOVA - Regione Liguria ha approvato il contributo da 30 mila euro destinato al restauro dell'opera ‘la Circoncisione di Gesù’, realizzata da Pietro Paolo Rubens nel 1605 per l’altare maggiore della Chiesa del Gesù in piazza Matteotti a Genova. È stato inoltre istituito un gruppo di lavoro per supportare la Casa del Gesù - soggetto proprietario dell'opera - nella predisposizione del progetto. Il gruppo sarà composto dal dirigente del Settore Cultura espettacolo di Regione e da esperti in materia, tra i quali alcuni indicati dagli Uffici periferici del Ministero della Cultura.

"Regione Liguria si impegna a promuovere il restauro di quest’opera particolarmente significativa nell’ambito del patrimonio artistico con un contributo economico e con il supporto di un tavolo di esperti del settore che ne seguirà le varie fasi- spiega il presidente di Regione Liguria e assessore alla Cultura Giovanni Toti -. La cifra stanziata servirà a realizzare un intervento conservativo in grado di garantire una maggiore godibilità al pubblico, nonché il pieno stato di salute dell'opera di Rubens. Non potevamo infatti permetterci di rischiare di perdere uno dei capolavori del Barocco europeo, che segna l’avvio di una nuova era artistica, proprio a Genova, nel 1605. Al capoluogo verrà restituita nel suo antico splendore un'opera unica, che è patrimonio di tutti, e che le recenti iniziative 'Superbarocco' alle Scuderie del Quirinale a Roma e la mostra 'Rubens a Genova’ curata da Anna Orlando e Nils Büttner, hanno raggiunto un pubblico sempre più ampio".

"Le operazioni di restauro fanno parte di un percorso – sottolinea Anna Orlando, storica dell'arte e ideatrice del progetto di restauro – che si lega alla mostra di Palazzo Ducale dedicata al rapporto tra Rubens e Genova. Non solo le pubblicazioni accompagnano una mostra, ma anche i restauri hanno un ruolo chiave in quanto eredità tangibile della mostra. Il progetto è nato fin da subito come un evento di network ampiamente partecipato e ora iniziamo a raccogliere i suoipreziosi frutti per il futuro dell'arte in città. La scelta di un’opera iconica per il Barocco Europeo, che Rubens avvia in pittura proprio a Genova, è quanto di più significativo Regione Liguria potesse fare per la salvaguardia dei capolavori del territorio".

‘La Circoncisione di Gesù’ è una monumentale tela (492X277 cm) collocata sull’alta maggiore tra due grandi colonne di marmo nero trasportate apposta, nello stesso 1605, dalla cava di Framura. L’iconografia della circoncisione, un rito durante il quale a ciascun bambino ebreo viene assegnato il nome, era centrale nella catechesi dell’Ordine dei Gesuiti. A Genova la Compagnia del Gesù divenne assai potente dopo il 1545 e non è un caso che fosse legata a una delle più influenti famiglie del patriziato genovese, i Pallavicino. Collocata in piazza Matteotti nel cuore della città, a due passi da Palazzo Ducale, la Chiesa dei Gesuiti fu costruita tra la fine del Cinquecento e l’inizio dei Seicento con i fondi messia disposizione dai figli di Agostino Pallavicino: ben 400 mila scudi d’oro percostruire il nuovo scrigno del barocco e l’annessa Casa Professa dei Padri Gesuiti. Tra i figli di Agostino Pallavicino vanno ricordati Marcello, gesuita, il poeta Giulio, di cui è presente unritratto di Rubens nella mostra del Ducale e Nicolò Pallavicino, il principale banchiere del Duca di Mantova, Vincenzo I Gonzaga di cui Rubens era pittore di Corte.

Nato nel 2015, il Concorso Lirico Internazionale di Portofino (CLIP) è ormai diventato un punto di riferimento nel mercato internazionale soprattutto per la sua specificità, quella di scoprire e sostenere giovani talenti che nel passato hanno preso slancio da questa iniziativa per avviare importanti carriere nei teatri dei tutto il mondo. La nona edizione è adesso arrivata alla sua stretta conclusiva: venerdì il Teatro Sociale di Camogli ha ospitato la finale davanti agli occhi di una giuria prestigiosa presieduta dal Sovrintendente della Scala di Milano Dominique Meyer e questa sera in Piazzetta verrà ufficialmente proclamato il vincitore con le telecamere di Primocanale che a partire dalle 21 mostreranno in diretta l'intera cerimonia.

Dopo le selezioni che hanno visto protagonisti trecento partecipanti di quarantasette paesi, dieci i finalisti provenienti da tutto il mondo (Armenia, Romania, Ucraina, Austria, Olanda, Russia e Brasile) tra cui anche due italiani, il soprano Alessia Panza e il tenore Lorenzo Martelli, entrambi venticinquenni: “La qualità quest'anno è stata estremamente alta e omogenea – afferma il direttore del concorso Francesco Donati - e per la giuria è un compito molto difficile adesso stabilire il vincitore".

"Se il CLIP è cresciuto nel tempo si deve soprattutto alla qualità: in primis appunto quella dei giurati, dal presidente che è il sovrintendente del Teatro alla Scala Dominique Meyer a casting director che lavorano nei più grandi teatri lirici come il Metropolitan di New York, l'Opera di Parigi o le Monnaie di Bruxelles".

"Siamo poi orgogliosi che per i protagonisti si aprono sempre porte importanti tant'è che nella programmazione della prossima stagione della Scala ci saranno undici artisti tra vincitori e finalisti delle passate edizioni”.

“E' così – gli fa eco il Sovrintendente del teatro lirico milanese Meyer -. Tutti i vincitori degli anni scorsi lavorano bene e ad alto livello e questo fa sì che il numero dei partecipanti cresca sempre rendendo sempre più difficile il lavoro di noi giurati".

"Ma è comunque un piacere perché il compito dei grandi è dare una mano ai giovani ed è molto gratificante scoprirli, portarli avanti, proteggerli e aiutarli a proseguire nella professione un passo dopo l'altro”.