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GENOVA - Non se la passa bene il Movimento Estremista Ligure in questi giorni con una Liguria sempre più turistica: il leader Andrea Di Marco darà sfogo ai suoi 'mugugni' in un one man show. Oltre venticinque anni di carriera coronata da grandi successi e importanti riconoscimenti: appuntamento venerdì 4 agosto alle 21:30 in Villa Durazzo Bombrini a Cornigliano con uno spettacolo che mischia i tormentoni rivisitati, dalle canzoni famosissime di sempre da Battisti ai giovani trapper e le hit estive, ad una carrellata di gag e sketch divertenti. Fino al suo Movimento e l'eterno nemico, il milanese. 

"Perché noi liguri ci svegliamo col belino di traverso? Perché è la forma della nostra regione: come potremmo svegliarci altrimenti? Da anni mi chiedono di prendermela anche coi piemontesi, ma è meglio avere nel mirino il milanese, che è tradizionalmente il vacanziero benestante"

“Di Marco Show” è però anche l'occasione di andare oltre al personaggio stereotipato, nato dal web e dagli anni con i Bruciabaracche. "Dopo lo spettacolo si ha un'immagine di me un pochino più tridimensionale", racconta a Primocanale il noto comico e cabarettista. E sfoggerà un vasto repertorio, con la sua chitarra che lo ha portato sui palchi di Zelig e Colorado: "Non faccio altro che sentire Fedez e Italodisco cantate dai bambini: avranno una grande parte nello spettacolo". 

GENOVA - A due anni di distanza dalla numero zero, torna la manifestazione che vuole celebrare il patrimonio del jeans, il tessuto nato proprio a Genova che ha rivoluzionato molto più che il mondo della moda. Dal 5 all'8 ottobre, si terrà Genova Jeans: la rassegna dovrà stupire il pubblico di genovesi e turisti per far dimenticare il flop del 2021 e la cancellazione dell'evento nel 2022, oltre le tante polemiche sollevate dall'opposizione specialmente sul tema dei costi. Ecco perché il sindaco Marco Bucci ha voluto al timone dell'operazione - dopo i ripensamenti della consigliera comunale Tiziana Lazzari - la storica dell'arte Anna Orlando, che lo scorso anno ha curato il network nato attorno alla mostra di Rubens a Palazzo Ducale. 

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A lei è stata affidata la piena curatela dell'evento, ideato da Manuela Arata, che resta presidente del comitato promotore. Il programma sarà svelato ai primi di settembre, ma sarà tutto all'insegna dei principi ispiratori individuati dall'amministrazione: sostenibilità, riciclo e rigenerazione urbana. Questa edizione segnerà il futuro dell’evento perché dopo il primo evento molto negativo è indispensabile una seconda da 10 e lode per cancellare le ombre del passato

 

Musicista, attore, entertainer, compositore, Pippo Lamberti è uomo di palcoscenico come pochi altri: una carriera, la sua, che lo ha visto accompagnare in tournée artisti come BertoliVecchioniFinardiBranduardi e Ramazzotti, fondare insieme a Claudio 'Rufus' Nocera i 'Cavalli marci' e collaborare a colonne sonore per Pieraccioni e Moccia. Giovedì alle 21.30 a Villa Bombrini a Cornigliano porta in scena 'Ridi pagliaccio', un concerto in forma di racconto ad ingresso gratuito che si snoda intorno ad alcuni imprevisti accaduti nei palchi di tutto il mondo concentrandosi soprattutto sul mondo dell'opera lirica “perché le storie sui rockettari le conosciamo – ci dice - ma il mondo del melodramma è insospettabilmente pieno di macchinazioni geniali. Si facevano un sacco di scherzi e così metto in scena il dietro le quinte di quel mondo paludato nei confronti del quale c'è sempre timore ad avvicinarsi”.

Puoi fare un esempio? “Certo, uno dei tanti. Nel '600, agli albori del melodramma, non è che l'educazione in sala fosse proprio al top. Pensa che in certi casi non solo si mangiava durante lo spettacolo ma addirittura c'era chi si portava tutto l'occorrente per fare cucinare e in alcuni casi i fuochi che si accendevano hanno fatto bruciare più di un teatro. Era veramente una corrida, non era raro che i loggionisti se non gradivano l'esibizione versassero risotto caldo sull'orchestra con danni a volte irreparabili per gli strumenti”.

Ma c'erano imprevisti anche per le star sul palcoscenico? “Certamente! Senza fare nomi perché non è elegante, in una 'Tosca' a New York un soprano era stato particolarmente insopportabile per tecnici e macchinisti stressandoli durante tutte le prove mentre loro, ligi al dovere, non facevano una piega. Però l'hanno aspettata al varco: nella famosa scena della fucilazione quando lei si butta giù dal parapetto di Castel Gandolfo che nella finzione scenica vuol dire fare un saltino di un metro e mezzo con materassi nascosti per attutire il colpo, i tecnici distrutti da un mese di rimostranze di questa signora cambiarono i materassi con un tappeto elastico e potete immaginare la scena della protagonista che andaava su e giù, praticamente non morendo mai. La gente impazzì dal ridere e fu necessario chiudere il sipario”.

Ma a te imprevisti ne sono mai capitati? “Ovviamente. Nel 1988 per esempio ero nella band Bertoli a Trieste e suonavamo all'aperto. Io metto i miei spartiti sul leggio e guarda caso, non appena lui attacca 'Eppure soffia' una folata di vento me li fa sparire e così sono dovuto andare un po' a memoria dato che era il primo concerto della tournée. Sarei voluto sprofondare”.

'Ridi pagliaccio' è uno spettacolo dove non è necessaria una specifica conoscenza del mondo dell'opera. Lamberti infatti introdurrà ogni storia con piccoli filmati facendo vedere come si sarebbe dovuta svolgere la scena in questione e raccontando poi il rovescio della medaglia, il modo in cui gli artisti hanno reagito all'imprevisto con i più grandi che spesso l'intoppo in una inaspettata opportunità.

GENOVA - L'annuncio del bando per individuare il direttore di Palazzo Ducale per i prossimi cinque anni ha fatto partire sulle pagine dei giornali (e nei salotti culturali) un toto nomi sui possibili candidati per ricoprire il ruolo che fino al 31 dicembre 2023 è di Serena Bertolucci. Anche se il presidente della Fondazione, Beppe Costa, intervenuto su Primocanale nell'approfondimento di Primogiornale, continua a tenere aperta la possibilità che l'attuale direttore si ripresenti al concorso e lo vinca nuovamente, tanto da sottolineare che "stiamo delineando i programmi delle mostre del 2024 e anche del 2025 con il direttore, come se fosse continuità, perché conto sulla sua responsabilità che ha sempre dimostrato".

Anche perché è un momento centrale per il Palazzo, che nei prossimi mesi ha da portare a compimento il progetto di Genova capitale italiana del libro, e la 'sfida' del bando accessibilità che porterà importanti trasformazioni per il Ducale, tra cui la riqualificazione e la restituzione al pubblico di Torre Grimaldina. "Di questo la dottoressa Bertolucci è Rup, responsabile unico del procedimento, e come tale, dal nostro punto di vista, potrà proseguire fino a non verrà portato a compimento", spiega Costa. "A meno che non voglia accettare l'incarico nel caso non ci fosse una riconferma del suo mandato da direttore". Riconferma che forse ci si aspettava sarebbe avvenuta 'd'ufficio', dato che lo statuto di Palazzo Ducale prevede che sia il cda a nominare, revocare e decidere la durata dell'incarico da direttore. Ma che - secondo il presidente Costa e il parere di avvocati, Comune di Genova e Regione Liguria - deve passare per la procedura del concorso, dato che "il precedente contratto in scadenza va a rilevare il fatto non era previsto nel bando originale che fosse ripetibile e che fosse prolungato e quindi noi ci atteniamo a quello che è stato deciso a suo tempo".

"Non è una valutazione di merito e di qualità, ma è semplicemente una questione di tipo amministrativo. E credo che offra comunque un'occasione di rifare il punto anche con lo stesso direttore attuale"

Questione di pochi giorni e il bando sarà pubblico, entro la fine della settimana, e avrà la durata di un mese e mezzo. Il percorso di pre selezione sarà a cura del personale che farà una prima valutazione. "Poi una commissione che verrà resa nota in un secondo momento e a noi del Consiglio ci sarà proposta una rosa di 3 o 4 persone tra cui scegliere". Entro fine ottobre si dovrebbe sapere il nome del successore. Questa l'ipotesi più concreta leggendo tra le righe dei post di Serena Bertolucci e del past president Luca Bizzarri. Anche il sindaco Marco Bucci, che con lei ha collaborato lungo tutto quest'anno al tavolo della cultura, ha commentato così l'annuncio del bando pubblico, "sarà nel pieno rispetto della trasparenza e se Serena Bertolucci vorrà candidarsi io ne sarò felice", non replicando alle polemiche sorte sui social. 

 
Oltre cinque minuti di applausi ecinquecento spettatori. Nella splendida cornice di Villa Tigullio a Rapallo, straordinario successo per il bellissimo concerto “ Canzoni” eseguito dai Maestri del Teatro dell’opera Carlo Felice di Genova.
L’orchestra ha ripercorso moltissimi “brani della nostra vita” guidata dal vulcanico direttore e solista alla tromba, Marco Pierobon che ha saputo intrattenere e divertire un pubblico esperto ed attento.
 
Una dimostrazione di come la Musica non abbia barriere e la contaminazione tra generi attraversi il tempo.
La soddisfazione del sovrintendente del Carlo Felice Claudio Orazi: "Portare una macchina così complessa in giro non è una cosa facile, riuscirci è motivo di grande soddisfazione. Bello poi vedere tanta gente in una serata d'estate in un posto così bello".