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Decine di interventi dei vigili del fuoco in centro a Genova per i miasmi nell'aria. Le chiamate sono arrivate da Carignano, Castelletto, il centro storico, via Garibaldi e da una scuola in salita di Carbonara. Le segnalazioni sono arrivate come fughe di gas ma al loro arrivo i pompieri hanno constatato che non c'era nessun pericolo o fuoriuscita.

I dipendenti di Palazzo Tursi hanno lasciato per un breve periodo l'edificio per precauzione. Indagini sono in corso per risalire alle cause del forte odore.

Non è escluso che possa trattarsi dei fumi provocati dai lavaggi delle cisterne delle navi. Nel 2020 i carabinieri del Noe avevano sequestrato la cisterna di una nave dopo che per mesi Multedo era stata invasa dai cattivi odori.

SANTO STEFANO MAGRA - Giornata di incidenti sulle autostrade della Liguria.

Dopo l'incidente avvenuto questa mattina sulla A10, sulla A15, nella parte opposta della regione si è registrato un tamponamento tra tir all'interno della galleria Fresonara sul raccordo autostradale La Spezia - Santo Stefano Magra.

I mezzi pesanti si sono scontrati mentre procedevano entrambi nella corsia di marcia in direzione di Santo Stefano di Magra.
 
Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, gli operatori del 118 con automedica e ambulanza e la polizia stradale. Il conducente di uno dei due mezzi pesanti è rimasto con una gamba incastrata all'interno della cabina e per questo i pompieri hanno fatto bloccare il traffico in entrambe le direzioni così da poter estrarre l'uomo dalle lamiere in sicurezza. L'autotrasportatore è stato consegnato alle cure del 118 che lo ha prima stabilizzato e poi trasportato all'ospedale Sant'Andrea della Spezia in codice rosso, il più grave.

GENOVA - Ha chiesto scusa e ha versato 10 mila euro alla compagna e al figlio neonato di Javier Miranda Romero, l'operaio che ha ucciso con una freccia nel centro storico la notte tra l'1 e il 2 novembre proprio mentre festeggiava la nascita del piccolo.

Per questo, a sorpresa, Evaristo Scalco, l'artigiano che scoccò il dardo, è stato trasferito adesso agli arresti domiciliari nella sua casa in provincia di Varese, con il braccialetto elettronico.

Per il gip, Scalco ha ammesso quanto fatto anche se l'uomo ha sempre detto di "non avere avuto intenzione di uccidere l'operaio, di nazionalità peruviana, ma di volerlo solo minacciare".

Il pubblico ministero Arianna Ciavattini aveva espresso parere negativo. Secondo quanto emerso dalle indagini dei carabinieri, Scalco aveva una passione per gli archi, che costruiva, e andava ad allenarsi nei boschi del varesotto cacciando i cinghiali e usando frecce letali uguali a quella che ha scelto, fra diverse decine, per colpire a morte Romero.

Quella sera, la vittima era in strada, in vico Mele, con amico a chiacchierare quando Scalco si era affacciato e gli aveva urlato insulti razzisti. Romero gli aveva mostrato il dito medio e a quel punto sarebbe stato colpito. Il dardo lo aveva trafitto dall'alto su un fianco perforandogli il fegato. Era stato portato d'urgenza in condizioni disperato al San Martino dove era stato operato ma era morto subito dopo.

Il tragico video della tragedia aveva colpito tutti ed era subito diventato virale. La famiglia della vittima aveva chiesto giustizia, "non si uccide una persona come una bestia" avevano detto in lacrime la moglie e la figlia grande di Romero al funerale svolto nella chiesta di Santa Caterina, fra l'affetto dell'intera comunità latinoamericana di Genova. Nessuno immaginava che Romero potesse essere beneficare dei domiciliari nel giro di pochi mesi: se è vero che l'assassino, un artigiano maestro d'ascia, ha sempre detto di non voler uccidere, è vero che la freccia di acciaio scagliata da pochi metri, dall'alto in basso, non poteva lasciare scampo a Romero.

PIETRA LIGURE - Con il suo sangue freddo ha probabilmente salvato la sua vita e quella dei cinquanta bambini a bordo del pullman che ha sbandato questa mattina sulla A10 Savona - Genova. Si tratta di una delle maestre di un istituto di Imperia in viaggio insieme alle sue classi per una gita sulla neve rimasta coinvolta nell'incidente avvenuto verso le 7.50 di questa mattina al km 37+100.

La dinamica è ancora da chiarire ma da una prima ricostruzione sembrerebbe che l'autista abbia avuto un malore proprio mentre il pullman viaggiava sul viadotto nel tratto tra Pietra Ligure e Borghetto Santo Spirito.

Secondo quanto riferito dai testimoni, il mezzo avrebbe iniziato a procedere a zig zag. La donna, notato quello che stava succedendo, avrebbe agguantato il volante facendo sterzare il pullman a sinistra invece che a destra. Una decisione presa in pochi secondi che ha evitato che il pullman sfondasse il guard rail e cadesse nel vuoto.

A10, tragedia sfiorata: bus con scolaresca contro muro. Riaperto tratto - I FATTI

Il mezzo ha continuato il suo viaggio invadendo l'altra carreggiata per poi schiantarsi contro il muro della strada.

Ringraziando la velocità non elevata, il bilancio è di dieci bimbi all'ospedale in codice verde (probabilmente per lo spavento), due docenti lievemente feriti e l'uomo alla guida ricoverato in codice giallo.

Sul posto sono intervenuti gli operatori del 118, i vigili del fuoco di Savona e gli agenti della polizia stradale. L'autostrada è stata chiusa per circa due ore nel tratto, che viaggia in direzione della Francia.

Sull'incidente è intervenuto il sindaco di Pietra Ligure Luigi De Vincenzi che ha ringraziato le forze dell'ordine e della Protezione civile che sono intervenute: "Una tragedia sfiorata, solo miracolosamente finita bene e senza gravi conseguenze per nessuno. Oggi possiamo essere veramente contenti".

"I bambini piangevano e chiamavano la mamma, anche se per fortuna non c'è stato nessun ferito. Alcuni di loro sono stati portati in ospedale per un controllo e sono stati dimessi subito dopo. È andata bene, che in quel momento non passavano altri mezzi nell'altra carreggiata e che il guard rail ha frenato la corsa del mezzo, altrimenti avrebbe preso tutt'altra piega". A parlare è Ilaria Gallio, una delle due maestre che con il loro intervento hanno evitato che il malore accusato dall'autista del bus si trasformasse in tragedia.

"Io e la mia collega ci siamo accorte, che l'autobus iniziava a sbandare. Inizialmente ci siamo dette: l'autista non sta seguendo molto la carreggiata, ma non abbiamo dato troppo peso. Una frazione di secondo dopo, ha cominciato a strisciare contro il muro dell'autostrada e lì ci siamo spaventate". "Mi sono alzata per vedere cosa stesse facendo l'autista ed ho visto che aveva le braccia e il tronco sul volante e sono intervenuta".