Per cercare di liberarsi dal suo aggressore ha lottato per circa un'ora, riportando diversi lividi su varie parti del corpo. È quanto emerge da una prima ricostruzione dei carabinieri di Sestri Levante, in collaborazione con i militari di Sestri Levante, Moneglia e Carasco, che indagano sullo stupro della 25enne avvenuto lunedì pomeriggio nell'entroterra di Chiavari.
Il sequestro e la violenza sessuale
L’aggressione è avvenuta mentre la ragazza era al lavoro. Alla porta si è presentato quell'uomo, un 35 enne marocchino, che l'aveva contattata dopo un annuncio di lavoro pubblicato sui social. Prima una proposta di occupazione e poi le avance al telefono diventate presto molestie che la vittima ha rimandato al mittente, ma lui - in qualche modo - ha scoperto l'indirizzo del suo negozio. Inutile la resistenza della ragazza, lui ha messo il piede in mezzo alla porta e l'ha trascinata in auto con la forza, poi l'ha portata in una casa di cui aveva le chiavi e violentata per un'ora. Dopo il sequestro si è rimesso alla guida e soltanto allora la vittima si è potuta liberare dal suo aguzzino riuscendo, con le poche forze rimaste, a raggiungere la pubblica via e chiedere aiuto.

Il fermo dell'aggressore e il ricovero della vittima
Sono stati i carabinieri a rintracciare l'aggressore, fermarlo e portarlo in carcere a Marassi. La 25enne, invece, è stata traportata al pronto soccorso di Lavagna dove i sanitari hanno certificato lo stupro e le hanno prestato le prime cure.
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