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GENOVA - Ultimo saluto a Pietro Kessisoglu storico tifoso del Genoa e presidente per alcuni anni del Coordinamento dei club rossoblu.

A stringersi attorno alla famiglia nella chiesa del Sacro Cuore di Carignano, un centinaio di sostenitori del Grifone. Striscioni dell’Acg e del San Fruttuoso ma tanti club erano rappresentati e nutrita è stata la presenza di chi tifa nel cuore della Gradinata Nord. E poi ex giocatori e rappresentanti dello staff del Genoa hanno abbracciato il ricordo di Kessisoglu, spirito battagliero nel nome della genoanità che rimarrà vivo nel ricordo di tutti.

LA SPEZIA - Tutto pronto alla super sfida salvezza tra Spezia e Lecce, che andrà in scena nella giornata di domani, domenica ore 15, allo stadio Alberto Picco della Spezia, per un match che varrà molto più dei semplici 3 punti, soprattutto per le Aquile di mister Gotti, chiamate alla vittoria dopo il pareggio-beffa nel finale con l'Atalanta.

Giornata di rifinitura dunque per i ragazzi in maglia Bianca, alla quale parteciperanno anche Bartlomiej Dragowski e Daniele Verde, reduci da infortunio, ma nonostante il loro rientro in gruppo, appare difficile pensare di vederli in campo contro la squadra pugliese. 

In porta dovrebbe quindi essere confermato - dopo il pesante infortunio di Zoet - Petar Zovko, giovane terzo portiere Aquilotto, mentre l'attacco, vista l'ormai probabile assenza di Verde, potrebbe essere composto dal solito duo Gyasi Nzola.

LA SPEZIA - Ora è ufficiale, Salvatore Esposito è un nuovo giocatore dello Spezia Calcio ed il secondo colpo dell'era Macìa, lo comunica la società attraverso canali ufficiali.

Arriva dalla SPAL in prestito con obbligo di riscatto, condizione vantaggiosa per il club di via Melara, che gli permetterà di pagare il cartellino del neo aquilotto nella prossima estate.

Il ragazzo di Castellammare di Stabia vestirà la maglia numero 25 e sarà subito a disposizione di Mister Gotti per la sfida al Picco di domenica 8 gennaio contro il Lecce.

GENOVA - Continuano le voci su Coda, ma il Genoa lo ha blindato. È chiaro che l’attaccante rossoblu nel momento che resta fuori dal campo venga accostato a possibili pretendenti, ma Gilardino ha fiducia in lui. Così a partire nel reparto offensivo è Yeboah, che potrebbe andare in prestito a Verona dove ritroverebbe il compagno in rossoblu Kallon. Yeboah costato 6,5 milioni di euro si è deprezzato e trovare spazio in A farebbe bene a lui e al Genoa. 

Chi non si muove invece è Yalcin, come ha sottolineato il suo procuratore. Intanto per la difesa rispunta l’idea Goldaniga che a Cagliari non ha giocato molto, ma conferme non ne sono arrivate. In partenza invece Czyborra, Toure e Galdames. Per quest’ultimo c’è la possibilità di tornare in Cile. Intanto la squadra continua ad allenarsi in vista del match di Coppa Italia all’Olimpico con la Roma.

Tre settimane fa Gianluca Vialli era venuto a Genova per presentare il film tratto dal suo libro "La Bella Stagione". Era insieme con tutti i compagni della Sampdoria 1991.

"E' venuto a mancare soprattutto un amico e una grande persona. Noi di quella Sampdoria del 1991 siamo molto legati - spiega a Italpress Pietro Vierchowod campione del mondo 1982 - Tutti gli anni ci ritroviamo ad una cena e così è capitato il mese scorso, in occasione della presentazione del documentario sulla Sampdoria. Lui era già sofferente ed è venuto sia a Torino che a Genova". Vierchowood sottolinea anche che Vialli "è stato un grande giocatore, capace a Genova di vincere qualcosa di impossibile. A Torino, poi, abbiamo coronato un sogno, vincere quella Coppa dei Campioni che ci era sfuggita qualche anno prima con la Sampdoria".

"Gianluca era sempre disponibile, era un uomo forte. Perdo un fratello in un giorno particolare, quello del mio 57° compleanno, una ricorrenza tristissima". Così Attilio Lombardo, compagno di squadra di Vialli sia alla Sampdoria che alla Juventus. "Hanno segnato la mia vita - dice all'Ansa - e porterò sempre con me gli abbracci di Gianluca, quelli in campo, e quelli privati. Erano spontanei e trasmettevano un senso di fraternità".

"Coltivava la speranza di poter fare il presidente di questo club. Tre anni, imprenditori americani che si erano interessati al club lo avevano contattato per fargli fare il presidente", ricorda.

"Gianluca era un uomo straordinario - conclude - era sempre avanti a tutti, vedeva. Era una persona colta e illuminante. E' stato illuminante anche nella malattia, ha dato esempio. Ha dato speranza ai malati, ha fatto vedere che si può lottare contro il male. In questo caso non c'entrava la stoffa del campione. Ha vestito i panni dell'uomo tenace e coraggioso".

Alla presentazione del film c'era anche Beppe Dossena, come Vierchowod campione del mondo 1982 e d'Italia 1991. "Tre settimane fa eravamo insieme a Genova, lui aveva alzato bandiera bianca: ci guardava da lontano, noi avevamo capito che voleva lasciare. Camminava male, si muoveva male, ora ho capito - dice all'Adnkronos - che stava facendo l'ultimo sforzo. Ciò che fa male a me è che lui abbia sofferto prima di lasciarci, come Paolo Rossi. Lui, come Paolo, come Sinisa: io sono convinto che quel passaggio li abbia rasserenati tutti e che non soffrano più, la tristezza rimane sulla terra come è giusto che sia. Come giocatore era un attaccante generoso, che pensa prima alla squadra e poi a sé, a quel livello è difficile da trovare".