Gudmundsson, un intricatissimo nodo da sciogliere in pochi giorni

Dove giocherà Albert Gudmundsson il prossimo campionato? Il destino del giocatore è appeso a un filo all'interno di una trama che si fa sempre più complicata. L'unica certezza è che una decisione dovrà essere presa entro metà giugno perché quest'anno una norma della FIGC prevede che i riscatti vengano esercitati tra il 16 e il 18. Si sa che tra il giocatore e Raffaele Palladino, l'allenatore della Fiorentina cui il Genoa lo ha ceduto in prestito oneroso, l'amore non è mai scoppiato: solo 21 presenze di cui 14 da titolare, anche se nel bilancio va considerata una stagione per lui non felice dal punto di vista degli infortuni. Ultimo episodio che ha fatto discutere: la panchina iniziale di domenica sera a Udine, terza esclusione di fila in questo finale di campionato, dovuta esclusivamente a una scelta tecnica (è entrato solo al 71').

Le dimissioni di Palladino complicano la vicenda

Daniele Pradè, direttore sportivo della Fiorentina, aveva rinviato la decisione a martedì prossimo in vista di un incontro con Palladino ma oggi nella vicenda si è inserito un colpo di scena imprevisto: l'allenatore della 'Viola' ha infatti rassegnato a sorpresa le dimissioni, non si sa se per divergenze col club o perché in trattativa con un'altra squadra. E allora cosa si farà per Gud? Vista la decisione da prendere in tempi brevi, sarà difficile che possa essere scelto in pochissimi giorni un nuovo allenatore cui chiedere se l'islandese possa essere di suo gradimento. Anche perché sul piatto ci sono 17 milioni da spendere, la cifra pattuita per il riscatto la scorsa estate. Si potrebbe trattare uno sconto con il Genoa ma è difficile che la società accetti dal momento che per lei si aprono due possibilità, entrambe allettanti: far tornare il giocatore a Genova per inserirlo in rosa (difficile) oppure (più probabile) usarlo per fare cassa e reinvestire la cifra ottenuta dalla sua cessione nel nuovo mercato estivo. Insomma, un vero caos.

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