Sanità

La prima parte a essere ultimata sarà il nuovo padiglione Zero, consegna prevista nel 2026
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I lavori per il nuovo Gaslini sono già iniziati alla fine dello scorso anno: tra ristrutturazioni, nascita di nuovi padiglioni, andranno avanti fino al 2029, ma il primo appuntamento è per il 2026, quando il "padiglione zero" verrà inaugurato. In un delicato passaggio che durerà anni, costellato da lavori in corso accanto alla normale attività di degenza e cura dei piccoli pazienti, il Gaslini fa il punto a Primocanale su questo progetto finanziato in gran parte dai fondi del Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza. 

"Il contratto con il concessionario è stato firmato a ottobre, si tratta di una società di progetto costruita tra privati per la realizzazione capitanati da CMB, Cooperativa muratori braccianti di Carpi. Dal 23 ottobre, dopo la firma del contratto, è iniziata la fase di progettazione esecutiva dei primi interventi di spostamento delle funzioni oggi accolte nell'edificio 7 e 8 e già da metà dicembre i lavori per queste attività sono iniziati e sono oggi in corso. Dunque questa parte di opera è già in attività", spiega a Primocanale l'ingegner Nicolas Bruno Urbina, Direttore UOC Servizi tecnici e Rup del progetto nuovo Gaslini.

L’intervento sarà in 4 fasi: la prima consiste nella realizzazione del Padiglione Zero e durerà tre anni, terminerà a giugno 2026, la seconda nella ristrutturazione dei padiglioni 17, 18, 6, la terza prevede la ristrutturazione del padiglione 16, la quarta realizzerà la ristrutturazione del padiglione 15 (LEGGI QUI).

 "Completato al 100 per cento? Saremo nel 2029, tra sei anni", conferma l'ingegner Urbina, anticipando di fatto di un anno quella che era la data raccontata nell'ultimo punto stampa dello scorso mese di ottobre. 

"Il programma per ora è rispettato, nonostante alcune difficoltà dal punto di vista dei permessi e soprattutto delle interferenze che si vanno a trovare lungo il cammino di un'opera così complessa quando si interviene in un organismo così delicato come un ospedale dove ogni cosa che si va a toccare ha ripercussioni sulle attività che noi vogliamo tenere sempre in funzione, ovvero quelle di cura verso i nostri pazienti". 

"Nel 2026 arriverà il Padiglione Zero, nuovo edificio ad alta tecnologia che ospiterà la più alta intensità di cura dei nostri pazienti. Finita quest'opera si passa alla ristrutturazione del padiglione 17 e 18, per la realizzazione di quelle che sono le attività più mediche, il day hospital, day surgery e dialisi, poi si passa alla ristrutturazione del 16 dove ci sarà la più bassa intensità di cura dei nostri pazienti, la degenza a conduzione l'infermieristica, la riabilitazione, laboratori, farmacia e viene tenuta nella sua sede la Banca del latte materno. Ultima fase è al ristrutturazione del padiglione 15 dedicato interamente alla ricerca", spiega il responsabile del progetto. 

Di certo, la sfida più grande resta quella di far convivere i lavori in corso con la quotidiana attività dell'ospedale. Conclude il responsabile: "Abbiamo studiato interventi di mitigazione: barriere per impedire la diffusione di polveri e progettiamo di eseguire lavorazioni il più possibile rispettose della vicinanza dei nostri pazienti che sono i vicini più fragili che un cantiere edilizio possa avere".

 

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