Sanità

L'infettivologo genovese: "A luglio rischio 2-3 milioni di persone bloccate a casa, la misura va cambiata"
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GENOVA - La variante Omicron 5 continua a far crescere la curva dei contagi. Nelle ultime 24 ore è stata toccata quota 83.555 nuovi casi in Italia. "Numeri che dimostrano che questa del Covid è una sfida aperta", dice il ministro della Salute, Roberto Speranza.

Ma mentre i casi subiscono un'impennata terapie intensive e reparti Covid degli ospedali in Liguria come nel resto del paese restano su numeri sotto controllo, lontani da quanto registrato durante i momenti peggiori della pandemia. Un positivo al Covid con Omicron 5 può contagiare fino a 15 persone ma i sintomi per i vaccinati si limitano spesso a un giorno di febbre a cui segue un raffreddore il tutto preceduto da un mal di gola che dura a lungo.

 

Ma la questione riguarda anche le norme in vigore con il rischio che in breve tempo il picco porti milioni di italiani in isolamento bloccati in casa. E su questo punto l'infettivologo genovese Matteo Bassetti lancia l'allarme: "Non sarà un lockdown proclamato, ma a metà luglio, quando la fiammata estiva di Omicron dovrebbe aver raggiunto il suo acme, una bella fetta d’Italia rischia di essere di nuovo in lockdown. Perché in isolamento domiciliare si potrebbero ritrovare 2-3 milioni di italiani se non di più. Che sommati a quelli in ferie rischiano di mandare in tilt servizi essenziali, come quelli finalizzati alla sicurezza, i trasporti, la protezione civile già sotto stress, la stessa sanità, dove in media tra luglio e agosto metà del personale se ne va in vacanza, mettendo fuori uso un letto su tre" spiega Bassetti.

Se si è positivi con tampone fatto in farmacia o attraverso le Asl le norme dicono che la persona positiva delle stare isolata a casa dai 7 ai 10 giorni. Il governo manifesta idee diverse al suo interno con il ministro Speranza più cauto sulla possibilità di alleggerire la misura sull'isolamento mentre altri rappresentanti spingono all'eliminazione della misura.

E allora da Bassetti ecco il suggerimento senza dubbi di sorta: "Una regola che va cambiata - attacca il direttore di malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova -. Come? Dicendo che è meglio stare a casa quando si hanno i sintomi influenzali e alla scomparsa si esce mettendo la mascherina per evitare di contagiare gli altri. Questa è l'unica soluzione: offrire al cittadino una possibilità. Coinvolgerlo e non obbligarlo. Diversamente continueremo ad avere positivi di serie A e di serie B. Mi faccio il tampone fai da te e, per non finire in isolamento, non te lo dico. Sono moltissimi purtroppo. Di fronte a un virus evoluto e così diverso, ci vogliono regole nuove e maggiore velocità di reazione da parte delle istituzioni" conclude Bassetti.

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