Vai all'articolo sul sito completo

Grande affluenza, ma senza particolari attese, all’open day vaccinale di fine anno della Asl 4 nei locali del Polo sociosanitario di Chiavari. Era possibile infatti effettuare ad accesso diretto la vaccinazione anti covid ma anche la combinazione tra questa e quella antinfluenzale.

Due medici, un infermiere e un amministrativo hanno accolto e vaccinato 165 persone, praticando 160 vaccinazioni antiCOVID19, 35 vaccinazioni antinfluenzali e 5 antipneumococco.

Prosegue nei giorni feriali la possibilità di vaccinarsi secondo modalità di prenotazione ed erogazione consuete: l’ambulatorio vaccinale del Polo di Chiavari (Centro Prelievi, via G.B. Ghio, 9), è aperto dal lunedì al venerdì, dalle ore 14.00 alle 18.00, su prenotazione; la popolazione over 70 e le persone con fragilità possono ricevere la vaccinazione ogni giovedì all’Ospedale di Lavagna, dalle 14 alle 18, su prenotazione; continua la vaccinazione domiciliare come già programmata. Per ciò che riguarda la vaccinazione dei minori, occorre rivolgersi all’Ospedale Gaslini che mantiene un approccio uniforme su tutta la regione.

GENOVA - Angelo Gratarola da oggi è in pensione dal Policlinico San Martino di Genova dove era in aspettativa non retribuita dall'ottobre 2022 quando è diventato assessore regionale alla sanità, incarico che continuerà a ricoprire.

Gratarola al San Martino dal gennaio 2010, prima di diventare assessore, era direttore dell'U.O. di anestesia e rianimazione del dipartimento di emergenza oltre a dirigere il dipartimento emergenza urgenza regionale di Alisa.

GENOVA - Successo anche per l'open day per la vaccinazione anti-covid che si è appena concluso al centro commerciale L'Aquilone di Genova Bolzaneto.

"L'iniziativa è stata molto apprezzata dagli utenti" fa sapere Asl3.

Ottantasei le vaccinazioni effettuate in circa quattro ore dallo staff della S.C. Igiene e Sanità Pubblica Asl3, diretta dal dott. Giacomo Zappa. Per chi ne ha fatto richiesta la vaccinazione anticovid è stata somministrata insieme all'antinfluenzale.

 

GENOVA - Sono state le note della musica di Ennio Morricone, suonate dalla violinista ucraina Anastasiya Petryshak, ad alleviare l'attesa dei piccoli pazienti e delle loro famiglie all'ospedale Gaslini di Genova. Ma è stata anche l'occasione da parte delle istituzioni per fare il bilancio sulla situazione della sanità nella regione.

"La sanità Ligure se la sta cavando - spiega il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti -, il piano straordinario che abbiamo fatto per reggere l'urto dell'influenza che si somma al Covid e che si somma a molti altri virus in una regione con una anzianità della popolazione superiore alla media nazionale mi pare stia funzionando. Questo non elimina il super lavoro dei pronto soccorso fino a quando non entreranno in funzione le case di comunità, la nuova medicina territoriale e fino a quando non cambieremo le regole. Già la collaborazione in questa regione è un pezzo avanti rispetto ad altre situazioni nazionali. C'è bisogno di una riforma strutturale della sanità che mi auguro il ministro con la conferenza delle regioni voglia prendere in mano subito all'inizio dell'anno".

Da parte dell'assessore alla Sanità Angelo Gratarola il richiamo al senso civico per non affollare i pronto soccorso quando non c'è reale necessità oltre all'urgenza di potenziare delle strutture durante il periodo festivo. Ma lo sguardo si proietta anche ai tanti lavori che riguarderanno gli ospedali liguri, presenti e futuri. "Al netto di alcuni disagi inevitabili sono contento che ci siano così tanti cantieri negli ospedali. Non era stato fatto niente negli anni passati e oggi si riesce a portare a compimento progetti che possono cambiare il volto sanitario di tutta la regione con strutture nuove, altamente tecnologiche, che potranno dare risposte al massimo livello".

GENOVA - "Al servizio 118 della Liguria mancano 20 medici". A dirlo a Primocanale Paolo Frisoni direttore del 112 e 118 Liguria. Una carenza di personale che interessa tutta la regione: "Sette medici mancano solo nell'area metropolitana genovese, otto a ponente mentre cinque a levante e anche noi viviamo la crisi di vocazione dell'emergenza-urgenza come tutta Italia".

"Le direzioni sanitarie e l'assessorato ci stanno aiutando in tutti i modi possibili ma la verità è che nessuno vuole più fare questo lavoro - sottolinea Frisoni - i concorsi vanno deserti e anche i corsi questo causa un iper lavoro del personale che deve coprire doppi turni, lavorare anche quando dovrebbe essere in ferie e molto spesso la famiglia viene trascurata.