Porto e trasporti

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GENOVA-"Le risorse del Pnrr saranno tante, c’è bisogno davvero di un grande controllo, che le risorse non vadano a finire nelle mani sbagliate". Così Paolo Emilio Signorini, presidente dell'Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, oggi in Prefettura insieme alla ministra dell'Interno Luciana Lamorgese, in visita a Genova per firmare i protocolli di legalità per la nuova diga foranea del porto e i lavori del ribaltamento a mare dello stabilimento di Fincantieri a Sestri Ponente. Gli appalti, complessivamente, avranno un valore intorno a 1,4 miliardi di euro e daranno lavoro a 10mila persone, in cinque anni, essendo finanziati dai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, sono protette da protocolli ad hoc, utili a limitare fenomeni mafiosi e di corruzione durante i lavori.

"Queste opere possono accedere a questi protocolli perchè fanno parte del documento di Economia e Finanza 2020 (DEF), che le individua come opere prioritarie - ha continuato Signorini -. Sono protocolli di legalità che hanno espressamente la finalità di rafforzare i controlli, che per queste due opere saranno estremamente invasivi, perchè i rischi su tutti i profili sono alti, altissimi". 

"Noi abbiamo la fortuna di avere il precedente del Ponte. Quella costruzione ci ha permesso di avere una banca dati che applicheremo a queste nuove opere - conclude Signorini -. Così tracceremo tutti i soggetti che circoleranno intorno ai lavori, sia le condizioni dei cantieri, sia, come terzo aspetto, i flussi finanziari".

"C'è la necessità - ha aggiunto la ministra Lamorgese - di contrastare le attività non solo della criminalità organizzata ma anche le attività corruttive che in occasioni come queste si presentano regolarmente". Il presidente dell'Autorità, ha detto il ministro "non ha un compito facile come soggetto attuatore ma il fatto che ci sia una cabina di regia in Prefettura con tutti gli attori del territorio credo sia fondamentale perché quello che vale in questa attività non è il compito in sé ma il senso della squadra è che se un'opera viene portata avanti con celerità e Genova in quello rappresenta davvero un modello" ha detto riferendosi a Ponte Morandi e alle norme in deroga che hanno consentito di ricostruire il viadotto con grande celerità e legalità.

"Questo è un metodo, quello della celerità nell'attuazione, che abbiamo utilizzato come governo anche durante il periodo di pandemia - ha detto Lamorgese - quando si è trattato di dare risorse ai comuni e c'era l'urgenza di provvedere con i decreti ristori per i danni a coloro che si trovavano in difficoltà. Abbiamo ritenuto di darli e fare poi i controlli successivi, ma i controlli successivi hanno consentito di trovare episodi di corruzione e criminalità. Questo vuol dire che la celerità è sempre necessaria ma mai bisogna recedere rispetto a quelli che sono i necessari controlli antimafia".

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