Cronaca

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di Filippo Serio
 
Circa 200 antifascisti, secondo le prime stime, sono tornati oggi in piazza Alimonda, alla Foce, per manifestare contro la presenza della sede di CasaPound in via Montevideo. Un presidio che ha ribadito la richiesta di chiusura di quelli che gli attivisti definiscono "covi fascisti", in un quartiere già teatro di scontri lo scorso 23 novembre. Fumogeni contro la sede di CasaPound, rotto il vetro di un blindato e staccato la targa di Ugo Venturini.
 

Il percorso del corteo

 
Il concentramento è iniziato intorno alle 17.30, con gli attivisti di Genova Antifascista. Le forze dell'ordine sono intervenute in forze per blindare la zona: mezzi blindati, reti metalliche e agenti in assetto antisommossa a protezione della sede di CasaPound. Per motivi di sicurezza è stato chiuso il collegamento tra via Tommaseo e corso Gastaldi, con inevitabili ripercussioni sul traffico verso levante – in quella direzione percorribili solo via Nizza e via Pozzo.

Bombe carta contro la sede di CasaPound

La partenza del corteo è stata accompagnata da fumogeni e bombe carta, insieme a cori contro la polizia e CasaPound. I manifestanti hanno occupato la parte bassa di corso Gastaldi per poi fare ritorno in piazza Alimonda, dove circa 500 persone (secondo gli organizzatori) hanno bloccato la piazza. Successivamente, il gruppo si è spostato all'altezza di via Caffa, con un nuovo lancio di bombe carta e insulti rivolti alle forze dell'ordine e al movimento di destra. Al momento non si registrano feriti né scontri diretti come nella precedente manifestazione di novembre, quando si erano registrati otto agenti contusi e danni a mezzi e vetrine. La questura aveva predisposto un dispositivo di sicurezza rafforzato proprio per evitare il ripetersi di episodi violenti. 

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