Mi inserisco nel dibattito aperto dal mio editore Maurizio Rossi sul programma elettorale di Primocanale (LEGGI QUI)
Il tema che propongo ai candidati liguri è quello delle aree occupate da Acciaierie d’Italia (Am InvestCo Italy e Invitalia) ex Ilva, a Genova Cornigliano. Un tema scottante perché in una città che ha fame di aree come di aria noi esseri umani, credo che debba essere seriamente preso in considerazione da chi si candida a rappresentare i liguri in Parlamento.
Sgombero subito il campo da equivoci, per cercare di evitare che sindacati e lavoratori (già in sacrificio per la cassa integrazione) intendano il mio quesito come un mettere in dubbio il loro lavoro: prima di tutto si salvino e solidifichino i posti di chi lì pende lo stipendio. E anche qui anche i parlamentari si impegnino per quanto è in loro potere.
Ma è giusto chiedersi quanti lavoratori potrebbero trovare nuova occupazione in quelle aree se Acciaierie d’Italia (quindi, indirettamente, lo Stato) decidesse di lasciarne una parte, oggi inutilizzata, alla città per realizzare chissà, un autoparco? Aree al porto per nuovi terminal? Qualsiasi cosa possa essere utile a creare lavoro è meglio del non utilizzo. Non siamo in pianura dove ettaro più ettaro in meno non fa alcuna differenza.
Il sindaco di Genova e il presidente della Regione più volte hanno già chiesto che si cambi rotta, che alcuni spazi vengano “restituiti”, ma per ora senza esito.
Dunque, egregi candidati, che cosa potete fare, concretamente in base ai vostri poteri se verrete eletti, su questo tema? Credete che sia giusto porsi la questione o meglio continuare a far finta che tutto vada bene così?
Aspetto Vostro cortese riscontro, se vorrete.
Grazie
IL COMMENTO
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