GENOVA - "Le aziende che hanno fatto una manifestazione di interesse preliminare saranno chiamate per trovare in modo negoziato la possibilità di far partire l'opera. È una cosa che Signorini già si appresta a fare, ne abbiamo parlato ieri, e questo non interrompe il percorso". Così il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, in merito alla possibilità che vada deserta la gara per l'affidamento della diga del porto di Genova.
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"Ci sono state manifestazioni preliminari di interesse di più di una cordata di imprese - ha detto - ma è chiaro che un gigantesco aumento dei prezzi in questi ultimi mesi abbia inciso e in qualche modo falsato i valori dell'investimento. Vedremo come decideranno di proseguire Adsp e ministero, immagino con uno stralcio del lotto funzionale che sia sufficiente per la copertura economica data all'opera. Chiaro che poi occorrerà per finirla, ma ci vogliono anni non è tema di oggi, un ulteriore finanziamento, per la verità non particolarmente importante visto che stiamo parlando di un'opera da un miliardo e alcune decine di milioni di euro non faranno la differenza. L'importante è non interrompere questa corsa positiva e far partire il cantiere entro l'inizio dell'anno. C'è tutto il tempo per farlo e credo che la procedura negoziata sia il miglior modo di procedere".
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Quanto avvenuto però, secondo Toti, deve essere visto dal governo come un campanello di allarme. "Bisogna aprire anche un serio confronto col Governo perché il tema del rincaro dei cantieri e alcune procedure messe in campo dall'Esecutivo per mitigarlo evidentemente non soddisfano appieno l'esigenza di dialogo tra pubblica amministrazione e imprese - ha sottolineato -. In alcuni casi è andato bene, in altri forse questo segnale è bene lo si colga subito. I soldi ci sono, è bene che si organizzino contrattualistica e strumenti di negoziazione che permettano di impegnarli".
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