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GENOVA - "Forse mancherà ancora il parere dell’armocromista, non gli piacerà perché abbiamo sbagliato colore". È questa la chiosa del Governatore di Regione Liguria Giovanni Toti sulle polemiche sollevate dal Pd in merito all'avvio dei lavori della diga di Genova, previsto per il 4 maggio. Secondo il capogruppo dei Dem e di Articolo Uno in Consiglio Regionale Luca Garibaldi Toti, Bucci e Signorini "stanno commettendo diversi errori che stanno mettendo a rischio l’opera stessa" perché mancherebbero "i risultati definitivi di importanti indagini geotecniche, richieste dallo stesso Ministero dell'ambiente per completare la procedura di VIA (Valutazione di Impatto Ambientale)". Secondo Garibaldi inoltre "i dubbi su fattibilità tempi e costi dell'opera emersi nei mesi scorsi non sono ancora stati fugati, in attesa del completamento della progettazione esecutiva che richiede ulteriori indagini geologiche" e mancano "risposte chiare sulle fasi di lavorazione della diga e sul nuovo assetto delle aree".

"Le dichiarazioni del Pd hanno più il sapore della nostalgia che della politica" ribatte Toti, che prima evidenzia alcuni dei risultati ottenuti, per cui la Liguria "cresce più della media del paese, diminuisce la disoccupazione più della media del paese, è sul podio per fondi del Pnrr stanziati per ogni cittadino, ha visto numeri del turismo che guidano la crescita del paese" dichiara il presidente, che poi passa al contrattacco: " Hanno nostalgia di una Liguria grigia, spenta e opaca, coerente con la mediocre classe dirigente che quel partito ha espresso in questo territorio rispetto a dare un contributo alla crescita con proposte sensate volte allo sviluppo della Liguria".

ROMA - Sono arrivate nel giorno della Festa dei Lavoratori le tanto attese misure nel nuovo Decreto legge Lavoro, discusso e votato questa mattina durante il Consiglio dei ministri. Un Cdm che la premier Giorgia Meloni ha voluto fortemente discutere il primo maggio, sottolineando che "non è una festa della sinistra". E allora in queste ore è andato in scena un botta e risposta tra la presidente del Consiglio e il segretario generale della Cgil Maurizio Landini. Al centro dello scontro la scelta di aver votato oggi il Dl e i suoi contenuti stessi

All'interno del decreto andrà in pensione il reddito di cittadinanza, che verrà sostituito dall'assegno di inclusione con 5,4 miliardi a disposizione. Si assisterà poi al taglio del cuneo fiscale che sale di altri quattro punti fino alla fine del 2023, raggiungendo i sei punti per i redditi fino a 35 mila euro e i sette punti fino a 25 mila euro. Verranno integrati anche i fringe benefit, ovvero i bonus aziendali non tassati (beni e servizi compresi i rimborsi per le bollette), per i lavoratori con figli: il tetto sale a 3 mila euro. Queste alcune delle novità emerse quest'oggi. 

Inoltre, per quanto riguarda i contratti a termine sono previsti meno vincoli sulle causali per i rinnovi oltre l'anno (fino a dodici mesi non sono richieste) e non oltre i 24 mesi: le causali sono affidate ai contratti collettivi o, in attesa della previsione contrattuale, individuate dalle parti per esigenze di natura tecnica, organizzativa o produttiva (entro il 2024 ndr).

Tornano sullo scenario lavorativo anche i voucher, si alza infatti la soglia delle prestazioni di lavoro occasionale da 10 mila a 15 mila euro per chi opera nei settori dei congressi, delle fiere, degli eventi, dei parchi divertimento e degli stabilimenti termali. Nel provvedimento emerge anche la voce del rifinanziamento del fondo per la riduzione della pressione fiscale che era prevista dalla scorsa manovra. 

 

GENOVA - "Il primo pensiero, in questa giornata così importante per la nostra Repubblica, va all'operaio dell'Ansaldo di 36 anni rimasto ferito lo scorso febbraio e ancora in ospedale. A lui va il mio più caloroso augurio di pronta guarigione" così il vicepresidente del Consiglio regionale ligure, Armando Sanna, in occasione della Festa del Primo Maggio.

Sanna aggiunge: "Garantire a tutti le condizioni di sicurezza adeguate sul posto di lavoro deve essere una delle priorità di questo Paese, che non deve più piangere vittime innocenti. Questa festa avrà un senso più compiuto quando il lavoro non sarà più povero e precario, quando non ci saranno più morti e infortuni, quando tornerà a viaggiare l'ascensore sociale, quando tutti avranno le stesse opportunità e possibilità, quando una mamma non dovrà scegliere tra lavoro e famiglia, quando gli stipendi saranno gli stessi tra uomini e donne, quando le buste paga non saranno tartassate". 

 Il vicepresidente del Consiglio regionale ligure aggiunge: "Il nostro impegno come rappresentanti delle istituzioni, tuttavia - continua Sanna - non è solo mettere in evidenza ciò che non va ma comporta anche un'azione positiva di cambiamento. Penso che vada dedicata particolare attenzione ad alcuni temi dell'attuale confronto politico che riguardano il mondo del lavoro, come il salario minimo che pone una linea di demarcazione netta tra lavoro e sfruttamento, o la lotta al precariato attraverso una limitazione e una migliore regolamentazione dei contratti a termine con un patto tra imprese e sindacati". "Ricordo infine - conclude il vicepresidente - le parole di Sandro Pertini, un faro per chi come me amministra la cosa pubblica: 'Io credo nel popolo italiano. È un popolo generoso, laborioso, non chiede che lavoro, una casa e di poter curare la salute dei suoi cari. Non chiede quindi il paradiso in terra. Chiede quello che dovrebbe avere ogni popolo'".

GENOVA - "L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro". Con queste parole il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti omaggia il primo maggio, nella giornata in cui a Roma è stato approvato il Dl Lavoro dal Cdm, non senza polemiche e con un botta e risposta tra il leader della Cgil Maurizio Landini e la premier Giorgia Meloni. "Questo è l'articolo 1 del testo fondamentale che regola le nostre vite: quindi oggi, 1° maggio, voglio dire auguri, auguri a tutti noi, che siamo cittadini di questa Repubblica italiana che i padri costituenti hanno appunto voluto fondare sul lavoro - prosegue il presidente Toti -. Perché il lavoro è parte fondamentale, centrale nella vita di ciascuno di noi: è quello che facciamo ovviamente per mantenere le nostre famiglie, ma rappresenta anche il contributo che diamo alla crescita di un Paese, e su questo sempre di più dobbiamo investire". 

Regione Liguria in questi anni ha deciso di investire sugli Its, che danno occupazione all’80% dei giovani che li frequentano. "Anche quest’anno abbiamo investito più di 5 milioni di euro aggiuntivi per creare nuove specialità legate all’economia del mare, al turismo, a quei settori che, secondo il rapporto di Unioncamere, produrranno circa 13 mila nuovi posti di lavoro nei prossimi mesi: siamo quindi nella direzione giusta per dare a tutti coloro che vivono in questa regione un posto di lavoro - incalza Giovanni Toti -. Ovviamente non è facile inserirsi in un mercato del lavoro che ancora oggi presenta troppe difficoltà ad accogliere i tanti giovani che escono dalle nostre scuole, ma ci stiamo lavorando: il numero dei giovani inattivi, coloro che non studiano e non lavorano, che va piano piano diminuendo ci dice che abbiamo buone speranze da questo punto di vista".

Arriva poi il ringraziamento, da parte del presidente ligure Giovanni Toti, a tutti coloro che in occasione della Festa dei Lavoratori, stanno lavorando. Sono tanti in Liguria, a partire da chi presta servizio negli ospedali, nei pronto soccorso, tra tutti coloro che lavorano nelle Rsa e si prendono cura dei cittadini più fragile e più deboli, tutti i giorni dell'anno. "Lo fanno con grande passione, ma anche chi lavora nel mondo del porto, con tutte le sue diramazioni, dai contenitori ai traghetti alle crociere, che non si fermano mai. E poi ancora chi è occupato nel turismo, che spesso svolge un lavoro difficile che tiene le persone lontane dalla famiglia in queste giornate di festa, perché sta lavorando per offrire servizi per il numero sempre crescente di persone che frequentano il nostro territorio, che infatti sta scalando le vette del turismo" aggiunge il presidente Toti.

"Quelli che abbiamo superato insieme sono stati anni difficili per il lavoro. Sono stati anni di cassa integrazione, di Covid e di chiusure delle nostre attività, che a partire dagli ultimi mesi hanno ripreso a lavorare: i numeri ci dicono che già nel 2021 la Liguria ha avuto una ripartenza importante, e i dati dell’anno appena trascorso, il 2022, confermano questa tendenza - conclude Giovanni Toti -. Dobbiamo andare avanti tutti insieme, impegnandoci, perché è con il lavoro di tutti che costruiamo una Liguria più ricca, più bella e con maggiori opportunità per tutti coloro che ci vivono, soprattutto per i nostri figli e i nostri nipoti, che devono poter andare a studiare, lavorare o compiere un'esperienza fuori, ma devono avere la possibilità di tornare in questa regione, con le loro esperienze accumulate, e farla diventare sempre di più un luogo dove poter vivere e costruire una famiglia. Buona festa dei lavoratori a tutti, Buon primo maggio. Rimbocchiamoci le maniche, siamo sulla strada giusta ma il cammino è ancora lungo".

SESTRI LEVANTE - Botta e risposta a distanza tra il candidato sindaco di centrosinistra Marcello Massucco e il capolista di "Sestri per tutti" Claudio Muzio. Al centro del confronto il futuro dell'ospedale di Sestri, con il rischio chiusura paventato da Massucco. "Ho letto la dichiarazione in cui il candidato sindaco dell’amministrazione uscente, Marcello Massucco, parlando di sanità e dell’ospedale di Sestri Levante mi cita tirandomi in causa. Che dire? Se Massucco sul tema della sanità ha le stesse competenze che ha dimostrato in materia di Iva, stiamo freschi. Purtroppo il nostro ospedale è oggetto di campagna elettorale periodica, soprattutto da parte della sinistra, e ogniqualvolta si avvicina un’elezione ne viene paventata la chiusura. Ricordo da ultimo, prima delle elezioni regionali del 2020, la costituzione di un Comitato, ‘Salviamo l’ospedale della Val Petronio’, che il giorno dopo il voto scomparve nel nulla facendo perdere ogni traccia di sé" spiega Claudio Muzio, consigliere regionale di Forza Italia che alle Comunali del prossimo 14 e 15 maggio sostiene Francesco Solinas. 

"L’ospedale di Sestri L. – prosegue Muzio - è una risorsa che va curata, salvaguardata, e sotto questo profilo io ho sempre fatto battaglie in Regione pur essendo in maggioranza, prendendo anche posizioni molto forti, perché i cittadini e il territorio vengono prima di tutto. Abbiamo delle eccellenze importanti nel nostro nosocomio, e per quanto mi riguarda continuerò ad impegnarmi affinché vengano valorizzate sempre più. Penso alla riabilitazione, che offre un servizio fondamentale per i nostri anziani o per le persone colpite da ictus: è un fiore all’occhiello di cui dobbiamo essere orgogliosi e che dobbiamo salvaguardare. La presenza della breast unit con tre medici radiologi oltre ai tecnici, che garantisce un importantissimo servizio radiologico, ambulatoriale, di senologia clinica, di diagnostica con ago aspirato e biopsie VABB, due mammografi di cui uno con tomosintesi, mentre l’arrivo di un terzo è in itinere. Ricordo poi la farmacia, che sovrintende alla distribuzione dei medicinali in tutta la ASL4 e opera con efficacia e competenza nella preparazione galenica".

"È stato lo stesso Pd a proporre nella passata legislatura regionale, per iniziativa dell’allora consigliere Valter Ferrando, la soppressione della Asl4 e l’accorpamento di tutte le Asl liguri in una unica: a tale proposta ho votato convintamente contro, insieme a tutta la maggioranza di centrodestra, a differenza di altri esponenti Pd del nostro territorio - ha aggiunto il capolista Claudio Muzio -. In conclusione, è chiaro che i problemi ci sono, tra cui quello della carenza di medici ed infermieri che rappresenta una criticità a livello nazionale, ma fare del catastrofismo e annunciare sventure in concomitanza di ogni elezione è davvero inaccettabile. Poche balle quindi; atteniamoci ai fatti e affrontiamo in maniera seria il tema della sanità".