Cultura e spettacolo

Il neovicepresidente di Palazzo Ducale fa il punto su proposte, linee guida e squadra per i prossimi 5 anni
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GENOVA - Tra i volti nuovi del consiglio di amministrazione di Palazzo Ducale, che eserciterà la sua funzione fino al 2027, c'è quello del vicepresidente, Francesco Berti Riboli, che la città conosce nelle sue vesti (o meglio, nei suoi camici bianchi) di medico e amministratore delegato di Villa Montallegro. Ma Berti Riboli è anche un grande appassionato di arte e di cultura e il suo interesse che va oltre il collezionismo è già affiorato in città, quando tra il 2012 e il 2017 ha voluto dare il suo sostegno con la sua clinica a Villa Croce, il museo d'arte contemporanea nell'edificio settecentesco donato al Comune di Genova dalla famiglia Croce nel 1951. "Avevamo costituito una associazione di grandi appassionati e sostenitori, il rapporto si è poi interrotto senza motivazioni specifiche e ben precise". E da lì il museo ha cambiato pelle, non offrendo più ai cittadini quell'offerta di prestigio che l'associazione di amici aveva cercato di portare. 

"I genovesi tornino a riappropriarsi di Palazzo Ducale", le parole del nuovo presidente Beppe Costa - L'INTERVISTA

E da qui Berti Riboli vuole ripartire, in un lavoro di squadra con il nuovo presidente Beppe Costa, nominato dal sindaco Marco Bucci.

"Non ho esperienza nel campo della gestione dei beni culturali ma ho dalla mia la tanta passione e uno dei mie impegni sarà portare più arte contemporanea a Palazzo Ducale e non solo"

Il primo punto all'ordine del giorno è proprio quello di intessere una fitta rete con tutte le realtà culturali. "Da Pegli a Nervi, abbiamo splendide ville, musei di grande valore, dal Diocesano a Strada Nuova, Sant'Agostino. E poi le chiese, Palazzo Reale: vogliamo creare un modello da estendere a tutta la Liguria, come richiesto dal presidente di Regione Liguria Giovanni Toti". Un obbiettivo condiviso e tracciato dal sindaco Marco Bucci, che proprio alla presentazione della mostra di Rubens ha definito i cardini della programmazione culturale dei prossimi due anni e mezzo a Genova. 

Cultura, il sindaco Bucci: "Assessore non è la priorità, obbiettivo fare rete tra enti genovesi"

Il tutto in un Palazzo Ducale che già ha avviato collaborazioni con i teatri e i musei cittadini, rafforzate specialmente durante il periodo della pandemia. "Ereditiamo un palazzo meraviglioso da chi ha lavorato nell'ultimo quinquennio nonostante la fatica della pandemia, vogliamo quindi proseguire nel segno delle iniziative positive già avviate in passato". Berti Riboli cita ad esempio l'idea del ciclo di incontri con gli allenatori di calcio, ideato da Luca Bizzarri, su cui ha un giudizio positivo, giudizio condiviso anche dallo stesso Costa, nonostante il 'passaggio di consegne' non abbia risparmiato alcune polemiche da parte del noto comico e attore riguardo alle motivazioni addotte dal sindaco, ovvero che "siamo tutti pro tempore". 

Ma dai social network e alcune dichiarazioni a mezz'aria, traspare un po' di tensione anche con la direttrice Serena Bertolucci, su cui però sia il sindaco sia Francesco Berti Riboli concordano essere un capo saldo del Palazzo. Il #direttorefelice è fuori città in questi giorni per impegni già fissati in precedenza e preferisce non commentare quanto letto e detto a mezzo stampa prima di incontrare il nuovo Cda. Per il vicepresidente, però, il suo ruolo non è assolutamente in discussione, come ribadisce a Primocanale.

"Serena Bertolucci è la numero uno, la mia non può essere che una valutazione positiva, dato che ha fatto molto bene sia a Palazzo Reale sia a Palazzo Ducale"

Al di là delle polemiche, gli obbiettivi prefissati sono ambiziosi e le proposte di Berti Riboli sono già tante e si vanno ad unire a quelle di Beppe Costa, che con la 'sua' Opera20 può fare network con i grandi poli museali italiani. E tra le idee avanzate c'è anche quella di collaborare con tiktoker e influencer, come già è successo con l'Acquario di Genova che ha ospitato più volte Chiara Ferragni. Marketing e offerta culturale di qualità, che guardi "all'architettura genovese del Novecento, al nostro passato, ma anche al domani". Tra i temi toccati nell'ultima campagna elettorale da chi puntava all'assessorato alla cultura c'è quello dell'estendere l'orario di apertura dei musei, a beneficio di turisti, ma anche e soprattutto genovesi. Su questo il numero due di Palazzo Ducale è d'accordo. 

"Usciamo da due anni terribili, dove c'erano norme stringenti per la sanificazione e l'organizzazione dei siti, ma per me Palazzo Ducale deve vivere 365 giorni all'anno, per cui credo che sarà bene prevedere di inserire gradualmente in alcune giornate delle aperture straordinarie, come una sera infrasettimanale come il giovedì e il sabato per tutte le iniziative, non solo le nostre"

Assessori cercansi e trovasi ma con grande difficoltà - IL COMMENTO

Diverse le squadre in gioco quindi per finalizzare tutti questi risultati. Oltre al nuovo Cda, composto oltre che da Costa e Berti Riboli, dalla new entry Federica Messina e dai riconfermati Franco Bampi e Mickey Wolfson, c'è la squadra del tavolo di confronto voluto dal sindaco Bucci per confrontarsi con tutti gli attori culturali della città. E poi c'è quella degli assessorati alla cultura, per il momento in mano al primo cittadino e - con ogni probabilità - presto anche in mano del governatore Giovanni Toti, che potrebbe decidere di tenere per sé la delega, dopo la fuoriuscita dell'assessore Ilaria Cavo dalla giunta, poiché eletta a Roma. Cosa che per molti appare positiva, anche perché il presidente di Regione Liguria ha sempre dimostrato interesse nei confronti di tutte le iniziative sul territorio "pur non essendo un intenditore", commenta il vicepresidente di Palazzo Ducale. "Ho apprezzato molto l'interesse che il presidente ha dimostrato durante Start, la notte bianca delle gallerie, a cui abbiamo fatto visita insieme". 
 

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