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GENOVA - Tutto il mondo della cultura ligure a Terrazza Colombo: su Primocanale martedì 7 marzo alle ore 21 torna il tavolo che ogni mese mette a confronto le realtà da tutta la regione e promuove il dialogo tra gli enti per raccontare i teatri, i musei, gli eventi, le associazioni che in Liguria sono punti di riferimento. In questa terza puntata protagonista la città di Genova che - partendo dagli ottimi dati di afflussi turistici del 2022 - avrà modo di riflettere su come mantenere questo trend positivo in futuro, investendo nelle realtà culturali come volano sia nei mesi invernali sia in quelli estivi. 

Sarà l'occasione per far dialogare alcuni dei principali contenitori culturali con gli operatori del settore alberghiero, in modo tale da ragionare insieme su cosa migliorare per presentare al mercato nazionale e internazionale un'offerta più completa possibile. Dalle grandi mostre di Palazzo Ducale all'eccellenza del bel canto lirico al Teatro Carlo Felice, passando per gli straordinari allestimenti del Teatro Nazionale di Genova fino ad arrivare alla grande piazza estiva di Porto Antico, con tre palcoscenici sotto le stelle e tantissime attività per i turisti, la rete che si è delineata in questi mesi può diventare ancor più efficace da saper imporre la città di Genova come destinazione di vacanze non più soltanto all'insegna del buon cibo, del bel clima e del mare, ma anche e soprattutto una meta culturale. 

Questi primi due mesi del 2023 hanno già avuto numeri che promettono bene: la Liguria ha avuto un ottimo ritorno di immagine grazie al Tricapodanno, Genova Capitale Europea del Natale e il Festival di Sanremo. Adesso Ocean Race The Grand Finale, dal 24 giugno al 2 luglio, sarà un'altra vetrina oltre che un'occasione per fare tutto esaurito tra gli amanti dello sport. Ecco perché serve lavorare su un'estate ricca di iniziative, su una rete tra realtà che permetta al turista un'esperienza di visita a 360 gradi, ma anche su operatori che conoscano a fondo l'alta qualità offerta nei teatri e nei musei cittadini in modo tale da poterla comunicare all'estero e nel resto d'Italia. 

Ospiti di questa terza tavola rotonda saranno i due assessori al turismo - rispettivamente Augusto Sartori per Regione Liguria e Alessandra Bianchi per il Comune di Genova - Maurizio Caviglia, segretario generale della Camera di Commercio di Genova, poi il direttore di Palazzo Ducale Serena Bertolucci, il direttore del Teatro Nazionale di Genova Davide Livermore, il sovrintendente del Teatro Carlo Felice Claudio Orazi, il presidente di Porto Antico Mauro Ferrando. Ma poi Aldo Werdin presidente di Federalberghi Liguria, Laura Gazzolo coordinatore regionale del turismo per Confindustria Liguria, Fabio Serpi, coordinatore di Assohotel Genova e Ilaria Alzona, presidente di Convention Bureau Genova. 

Rivedi qui la seconda puntata.  

 

Luci, proiezioni digitali e non solo: la nuova facciata del Teatro Nazionale di Genova, che spicca a Corte Lambruschini, a poca distanza dalla stazione ferroviaria di Genova Brignole, è pronta a un importante restyling per il quale il fondo strategico regionale 2023 ha stanziato 1,5 milioni di euro.

La facciata assumerà la forma di un sipario teatrale che includerà simbolicamente le tre caratteristiche del teatro: la scena, la città di Genova (rappresentata dalla forma delle vele) e la figura di Ivo Chiesa (attore, regista e fondatore dello Stabile di Genova a cui è stato intitolato il teatro di Corte Lambruschini) con un richiamo alla sua storica rivista, “Sipario”.

Il primo passo è il rivestimento della facciata: "Un investimento importante che permetterà di valorizzare ulteriormente un’eccellenza e che conferma la volontà della Regione di puntare sulla cultura e sull’arte per lo sviluppo del territorio", ha dichiarato in una nota il presidente e assessore alla Cultura Giovanni Toti.

L'intervento di restyling si aggiunge a quello previsto dal Comune di Genova per l'efficientamento energetico e per gli spazi interni e la loro accessibilità: come ricorda il vicesindaco e assessore ai Lavori pubblici Pietro Piciocchi "questo intervento è finanziato da 1,5 milioni di euro che abbiamo intercettato attraverso il dl 50 collegato al Pnrr". In questo lotto di fondi è prevista anche l’installazione di un ascensore per le persone con problemi di deambulazione che porterà in platea.

Aggiunge il direttore del Teatro Nazionale di Genova Davide Livermore: "Faremo di tutto perché possa essere significativo per la nostra città e l’Italia tutta. Il Teatro Nazionale di Genova è una porta dell’eccellenza della nostra città e allo stesso tempo un luogo di incontro con la comunità artistica italiana e del mondo".

Circa 20 anni fa, nella città di Mashhad, considerata la capitale spirituale dell'Iran con un santuario che attira ogni anno un milione di pellegrini, un serial killer uccise 16 donne, tutte prostitute. E’ a questo episodio di cronaca che si rifà ‘Holy spider’ di Ali Abbasi, nato a Teheran ma cresciuto e formatosi in Scandinavia dove ha studiato architettura e cinematografia cominciando la carriera di regista. Protagonista è Rahimi, una giornalista licenziata e successivamente presa di mira per aver denunciato molestie sessuali da parte del suo capo. Ma soprattutto èsemplicemente una donna in Iran, con tutte le difficoltà che questo comporta.

Rahimi crede che ci sia una cospirazione che circonda l'indagine, nel senso che ai poliziotti non importa particolarmente che qualcuno stia uccidendo prostitute. Il motivo per cui non hanno trovato alcun indizio, per lei, è che non lo stanno cercando. Così collabora con un collega, reporter di cronaca nera, che con una certa regolarità riceve chiamate dall'assassino che gli confessa di aver intrapreso una personale jihad contro il vizio. Tanto che la serie di omicidi incontra un soddisfacente consenso da parte della popolazione, poiché l'intenzione dell'assassino di ripulire il mondo da quello che considera feccia colpisce un nervo scoperto nell'ordine religioso di base. 

Se è vero che pur all'interno di carriere ricche di canzoni prestigiose il ricordo di un artista spesso nell'immaginario del pubblico si lega a pochissimi brani, per Lucio Dalla quelli sono sicuramente 'Caruso' e '4/3/1943' che riprendeva la sua data di nascita. Incisa nel 1971 e scritta insieme a Paola Pallottino venne presentata in coppia con l'Equipe 84 al Festival di Sanremo dove fu la rivelazione di quell'anno piazzandosi a sorpresa al terzo posto e lanciando definitivamente l'artista bolognese che oggi avrebbe compiuto ottant'anni.

Una stagione, quella di Dalla, che affonda le sue origini negli anni Settanta, quando un'intera generazione, di cui insieme a pochi altri fu il cantore, sognò un possibile cambiamento andato poi deluso. Anni comunque formidabili per la musica italiana d'autore e per lui stesso che, dopo l'exploit sanremese, da 'Il giorno aveva cinque teste' e 'Anidride solforosa' ad 'Automobili' e 'Come è profondo il mare' (il primo album nel quale scrisse personalmente i testi dopo un fecondo rapporto per quelli precedenti con il poeta bolognese Roberto Roversi) trovò una propria personalissima dimensione musicando il quotidiano senza demagogia, accostando a ritmi originali parole di inconsueta suggestione per farle poi vivere sul palco con una presenza complessiva, vocale gestuale e scenica, che ne fecero uno dei migliori show-man in circolazione e che culminò, nel 1979, in una tournée insieme a Francesco De Gregori che ebbe un successo clamoroso riempiendo gli stadi di tutta l'Italia.

In realtà, '4/3/1943' non è una canzone autobiografica come spesso si è pensato. Paola Pallottino aveva inizialmente pensato ad una canzone sull’assenza del padre, dato che il cantautore lo aveva perso a soli 7 anni, ma durante la stesura si trasformò piuttosto in un brano nel nome della madre raccontando la storia di una ragazza rimasta incinta dopo un rapporto con un soldato alleato che decide comunque di tenere il bambino che aspetta. Sono rimaste storiche le polemiche legate al testo perché '4/3/1943', prima di essere ammessa a Sanremo fu in alcuni punti modificata per volere della cesura di allora.

Innanzi tutto il titolo originario era 'Gesubambino', considerato irrispettoso, sostituito appunto con la data di nascita del cantautore. Anche alcune parti del testo furono giudicate inadeguate: la frase "mi riconobbe subito proprio l'ultimo mese" diventò "mi aspettò come un dono d'amore fino dal primo mese", mentre "giocava alla Madonna con il bimbo da fasciare" venne cambiata in "giocava a far la donna con il bimbo da fasciare". Infine la frase conclusiva "e anche adesso che bestemmio e bevo vino, per ladri e puttane sono Gesù Bambino" divenne "e ancora adesso che gioco a carte e bevo vino, per la gente del porto mi chiamo Gesù Bambino”. La rivincita Dalla se le prese cantando la canzone sui palcoscenici di tutto il mondo così come era stata pensata nella sua stesura originale, alla faccia del bigottismo e dell'ipocrisia di una parte d'Italia che ancora non aveva capito come il mondo stesse ormai cambiando vorticosamente.

Cantautori nelle scuole torna e raddoppia, portando i ragazzi e le ragazze alla scoperta delle professioni e dei mestieri del mondo dello spettacolo, le attività indispensabili per realizzare musica, sia dal vivo che in sala di incisione o sul digitale, e approfondendo il tema dell’eredità della tradizione genovese, in particolare per quanto riguarda il fenomeno del rap, fenomeno in larga parte ancora una volta ligure, erede del cantautorato ‘nobile’ del secolo scorso.

Questo nuovo progetto affianca e sostituisce quello avviato e portato avanti fin dal 2016 con i cicli annuali di lezioni nelle scuole superiori per approfondire la conoscenza del lavoro di sei grandi artisti della grande tradizione della scuola cantautorale genovese, dall’iniziatore del fenomeno Umberto Bindi, a Luigi Tenco (nella foto), Gino Paoli, Bruno Lauzi, Fabrizio de Andrè e Ivano Fossati.

“Si tratta di un progetto dall’elevato valore culturale – spiega il presidente e assessore alla Cultura della Regione Liguria Giovanni Toti – Dopo aver lavorato per avvicinare i ragazzi alle parole di questi straordinari autori liguri e genovesi che hanno fatto la storia della musica italiana, creando della vera e propria poesia degna di essere materia di studio, abbiamo deciso di potenziare questa iniziativa dandole un’impronta più tecnica, operativa e formativa. Il nostro obiettivo da un lato è focalizzare l’attenzione sulle eredità contemporanee della grande tradizione del nostro cantautorato, ma anche e soprattutto dare agli studenti una prospettiva dal punto di vista professionale, dell’orientamento, portandoli alla scoperta dei mestieri dello spettacolo dal punto di vista pratico. Molto spesso gli studenti vorrebbero trovare un’occupazione nel campo dei concerti e dei grandi eventi musicali, in una regione come la Liguria dalla grande tradizione e con un panorama molto attivo, ma non conoscono però i dintorni di quel mondo, e a volte neppure l’esistenza stessa di mestieri da imparare e vivere sul campo dopo il diploma: cantautori nelle scuole vuole aiutare tutti coloro che voglio intraprendere uno di questi percorsi professionali”.

“Per l’edizione 2023 abbiamo voluto ampliare ancora il progetto 'Cantautori nelle scuole' dando la possibilità a oltre 350 studenti liguri di conoscere e apprezzare le professioni dello spettacolo – dichiara l’assessore alle Politiche giovanili Simona Ferro - offriamo una base formativa nuova ai ragazzi coinvolti e ci auguriamo anche uno spunto per un eventuale sbocco lavorativo futuro in un settore poco conosciuto. Per fare ciò ci avvaliamo di professionisti che via via metteranno a disposizione degli studenti le proprie specifiche competenze grazie a un ciclo di incontri che siamo certi avrà ottimi risultati”.

“Cantautori nelle scuole è un’iniziativa importante – aggiunge l’assessore alla Formazione Marco Scajola - che offre ai ragazzi interessanti spunti di riflessione sugli studi da seguire e sulle professioni da intraprendere, tenendo conto delle condizioni locali, delle tendenze del sistema produttivo e delle possibilità di occupazione in ambito artistico e culturale. Un’azione concreta che fa acquisire competenze pratiche agli studenti e li aiuta ad effettuare delle scelte consapevoli sul proprio futuro”.

È stato chiesto al cantautore Ivano Fossati di redigere una lista di questi mestieri dello spettacolo, dal produttore all’arrangiatore musicale, dall’organizzatore concerti e di eventi live all’addetto al booking, dal tecnico del suono, live e in studio, al fonico di palco, fino al light designer, e sono stati contattati una ventina di operatori, docenti, artisti, musicisti attivi in Liguria e docenti dei mestieri dello spettacolo per creare un nuovo tipo di lezioni-laboratorio, frontali e con esemplificazioni dirette e dal vivo sulle recenti e recentissime professioni di cui ha bisogno il mondo della canzone.

Il progetto è stato avviato il 16 febbraio con la prima lezione di Federico Sirianni al Liceo D'Oria e si concluderà l'8 maggio all' IIS Firpo-Buonarroti. Saranno coinvolti 370 studenti, tra cui la sezione carceraria dell'Istituto Cantero di Chiavari.
Le scuole partecipanti sono complessivamente 13, per 20 classi e un totale di 357 studenti (sezione carceraria esclusa): Liceo Statale GD Cassini (Sanremo), Istituto Duchessa di Galliera-Genoa School, Liceo Amoretti (Imperia), IPSSA Bergese, Istituto Vittorio Emanuele-Ruffini, le classi Economico e Scienze umane del Liceo Statale "Gobetti", Liceo D'Oria, le classi Linguistico e Turistico del Liceo Montale Nuovo IPC, IIS Firpo Buonarroti, IPT Chiavari (ex Caboto).

Tra i docenti coinvolti Roberto Vigo (tecnica del suono in studio), Filippo Quaglia (arrangiamenti e produzione elettronica), Lorenzo Patellani (Tecnica del suono live), Federico Sirianni ( chitarra e composizione), Roberto Sburlati (booking e altro), Claudio Cabona (nascita, esecuzione e breve storia del rap), Raffaele Rebaudengo (arrangiamenti musicali).