Cronaca

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Gli scontri a pochi metri dalla sede di Casa Pound. Identificati diversi manifestanti
4 minuti e 2 secondi di lettura
di Aurora Bottino

Serata di scontri quella di sabato sera che ha visto il caos scoppiare in via Montevideo, dove nel tardo pomeriggio era stata organizzata una manifestazione antifascista per "Chiudere i covi fascisti". Il bilancio è di otto poliziotti feriti e diversi manifestanti identificati. 

Gli scontri a pochi mesi dalla sede di Casa Pound 

Nel mirino la sede di Casa Pound, a poche decine di metri da dove è poi effettivamente scoppiato il caos che ha coinvolto circa 500 manifestanti e gli agenti di polizia, sul posto per evitare contatti tra le due fazioni. Il bilancio è di diversi poliziotti feriti, fatto per cui è subito scattata la denuncia del sindacato, il Sap: "Nella serata di ieri sono state lanciate contro gli agenti bottiglie, pietre e alto materiale contundente, tanto che diversi di loro hanno dovuto ricorrere alle cure mediche perché feriti. Anche diversi automezzi sono stati danneggiati".

Sono otto i poliziotti feriti, continua la vigilanza dei luoghi sensibili 

Dopo un breve corteo di avvicinamento partito da piazza delle Americhe, oltre 150 manifestanti riconducibili ai vari movimenti della rete Genova Antifascista, a partire dalle ore 17.30, hanno iniziato varie manovre di avvicinamento alla sede di Casapound, dove era in corso un partecipato incontro. La polizia è intervenuta già nel primo pomeriggio per sbarrare la strada, con camionette sia in via Odessa che a monte e a valle di via Montevideo.  

Impossibilitati a raggiungere l'obiettivo, nel giro di poco un gruppo di soggetti si è staccato dal principale gruppo e, travisatisi e con i caschi calzati, ha iniziato un fitto lancio di oggetti all’indirizzo dei reparti, facendo uso di bottiglie e rifiuti recuperati da una campana del vetro e da bidoni rovesciati in strada, di tondini metallici recuperati da un cantiere edile privato nelle vicinanze, violato, nonché di grossi petardi, fumogeni e artifizi pirotecnici.

Il bilancio è di otto poliziotti feriti tra cui un funzionario della Questura e un suo operatore, oltre a sei poliziotti del VI Reparto Mobile di Genova. Le azioni venivano reiterate con più serie di lanci e attacchi ai mezzi schierati, per cui rimanevano danneggiati 4 mezzi scudati del VI Reparto Mobile, rotti gli specchietti retrovisori, divelte alcune griglie di protezione, deformata la carrozzeria, ingombrati gli pneumatici con tondini metallici.

Identificati diversi manifestanti 

La polizia ha fatto sapere che "per contenere un nuovo tentativo dei manifestanti di raggiungere la sede di Casapound, dalla quale nel frattempo i militanti erano usciti riversandosi su strada, si è reso necessario il lancio di lacrimogeni a mano verso i manifestanti più facinorosi in azione su via Odessa e, nel contempo, l’allontanamento e la messa in sicurezza dei residenti e dei militanti di CPI in via Montevideo".

Intorno alle 22 gli agenti hanno identificato sul posto alcuni soggetti tra i più attivi negli attacchi, già allontanati da piazza Alimonda. Al momento gli agenti continuano la vigilanza delle aree sensibili, non potendo escludere ritorsioni.

Indagini in corso a cura della Digos, anche ai fini dell’attribuzione delle responsabilità per il risarcimento dei danni causati sia ai beni pubblici che privati. In via di acquisizione le denunce di chi si è trovato l’auto, la vetrina del proprio esercizio o pareti del proprio condominio danneggiati. La viabilità nel quartiere è stata riaperta verso la mezzanotte, al termine della bonifica dai residui dei vetri infranti e oggetti contundenti lanciati.

Le richieste del Sap al Questore di Genova

"Prendiamo atto che, ancora una volta, gli appartenenti alle forze dell'ordine devono subire violente aggressioni, solo per cercare di garantire la sicurezza di tutti" si legge nel comunicato. "Ciò che non riusciamo a capire, è il motivo per il quale si lasciano i contingenti della Polizia a subire attacchi e lesioni personali, e solo successivamente (circa un'ora e mezza) dare tardiva autorizzazione per l'utilizzo di strumenti per la legittima difesa. Per i gravi fatti accaduti, riteniamo indispensabile chiedere urgenti chiarimenti al Questore di Genova, per gli atteggiamenti passivi messi in atto, e che già in passato abbiamo dovuto stigmatizzare (vedasi i fatti di via Garibaldi dello scorso anno). Non vorremmo (a pensar male si fa peccato ma spesso si indovina) che i fatti di ieri a Bologna abbiano spinto verso un'eccessiva "cautela"".

La risposta di Genova Antifascista

Gli scontri sono stati commentanti anche dalla stessa Genova Antifascista sui suoi profili social, dove punta il dito contro CasaPound e la polizia. "Di fasci ce n'erano, l'accento non era proprio genovese, ma lo sappiamo… che se non vi portate l'aiutino da fuori non esistete". Il comunicato continua: "Tanto a loro difesa erano sicuri di avere un buon numero di camionette e guardie tutte ben bardate. È inutile che vi lamentiate del lacrimogeno che è stato rimbalzato indietro, è inutile che fate 'sto piagnisteo per il lancio di oggetti, voi da Genova dovete sparire, quella sede va chiusa! Finchè voi sarete lì noi continueremo a venirvi a trovare di giorno, di notte, in tanti e in pochi. Preparatevi, il 13/12 sarà una bella festa… con i doni di Natale".

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