Cronaca

I finanzieri del Comando Provinciale di Genova hanno ricostruito la vicenda che inizia negli anni '90, quando venne stipulato il contratto di appalto che prevedeva la costruzione del nuovo carcere di Savona, in località “Passeggi”
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SAVONA - Sprechi di denaro pubblico: 18 funzionari nei guai per il contratto di appalto per la costruzione del nuovo carcere di Savona, stipulato negli anni '90 e mai realizzato.

La Procura Regionale presso la Sezione Giurisdizionale della Corte dei conti della Liguria ha contestato a 18 funzionari pubblici un presunto danno erariale di 4.8 milioni di euro in relazione alla mancata costruzione del carcere di Savona.

I finanzieri del Comando Provinciale di Genova, delegati dalla Procura contabile ligure, hanno ricostruito la vicenda che ha origine negli anni novanta quando, a seguito di una gara pubblica, venne stipulato il contratto di appalto che prevedeva la costruzione del nuovo istituto penitenziario sulle alture di Savona, in località
“Passeggi”.

Dopo la consegna dell’area all’impresa aggiudicataria, erano nate le prime contestazioni in merito alla concreta realizzazione dell’opera e ai reali costi da sostenere, poiché la zona prescelta era caratterizzata, oltre che da un terreno particolarmente accidentato e da una folta boscaglia, anche dal passaggio di due elettrodotti ed un
gasdotto.

Nasceva quindi un contenzioso che vedeva la condanna giudiziale della parte pubblica, che nel frattempo aveva risolto il contratto, al risarcimento del danno per oltre 4.2 milioni di euro a favore dell’impresa aggiudicataria.

La Procura Regionale della Corte dei conti della Liguria, a conclusione delle indagini, ha emesso l’invito a dedurre con il quale ha costituito in mora 18 funzionari, ai quali ha contestato, oltre all’importo della condanna al risarcimento, anche il danno per il disservizio cagionato all’Amministrazione della Giustizia per i maggiori costi
che ha dovuto sostenere in questi anni a causa dell’assenza, in provincia di Savona, di una struttura carceraria.

L’operazione si colloca nell’ambito delle attività della Guardia di Finanza a tutela della spesa pubblica, volta a contrastare gli sprechi di denaro pubblico al fine di consentire un utilizzo trasparente ed efficiente delle risorse finanziarie nazionali e comunitarie

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