Cronaca

L'uomo era indagato per i reati di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte e bancarotta fraudolenta patrimoniale aggravata
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GENOVA - È stata eseguita dalla guardia di Finanza un'ordinanza di applicazione della misura cautelare della custodia in carcere emessa dal gip del Tribunale di Genova, su richiesta della procura, nei confronti di Giorgio Ozzeni, imprenditore titolare di una ditta nei servizi per l'edilizia, residente nel Comune di Cogorno.

L'uomo era indagato per i reati di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte e bancarotta fraudolenta patrimoniale aggravata.

Le attività investigative delle fiamme gialle di Chiavari hanno fatto emergere come l’indagato, dichiarato fallito nel febbraio dello scorso dal Tribunale di Genova, abbia sistematicamente distratto beni della ditta individuale. Lo ha fatto emettendo numerose fatture fittizie al fine di simulare la vendita della maggior parte dei propri beni strumentali (essenzialmente i ponteggi) alle ditte dei figli, nonché a quelli di un terzo soggetto.

L'indagato, a seguito della conclusione di una verifica fiscale eseguita dalla Compagnia della Guardia di Finanza di Chiavari, era già stato sottoposto a indagini per il reato di dichiarazione fraudolenta mediante l’utilizzo di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti, e destinatario di un decreto di sequestro preventivo per oltre 600mila euro.

La simulata vendita dei propri beni era quindi finalizzata anche a sottrarsi al pagamento delle imposte dirette e indirette emerse a seguito della menzionata verifica fiscale.

Altro stratagemma era stato quello di utilizzare, prima e dopo la dichiarazione di fallimento, come mero soggetto fittiziamente interposto una ditta individuale intestata al figlio, peraltro in stato di detenzione dal mese di ottobre 2021, distraendo i ricavi conseguenti a tale attività economica complessivamente di circa mille euro.

Nei confronti del medesimo indagato é in corso di esecuzione il decreto di sequestro preventivo sia del profitto del reato di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte pari a 312mila euro che dell’intero complesso aziendale fittiziamente intestato al figlio.
 

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