Genova, camallo arrestato con droga nel borsone: a rifornirlo pusher marocchino
L'uomo, difeso dall'avvocato Pietro Bogliolo, ha spiegato al gip Paola Faggioni di avere acquistato lo stupefacente per rivenderlo perché in difficoltà economiche. La teoria dei carabinieri
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di Redazione
GENOVA - È stato messo agli arresti domiciliari il dipendente della Culmv arrestato venerdì dai carabinieri dopo essere stato trovato con un chilo di hashish.
L'uomo, difeso dall'avvocato Pietro Bogliolo, ha spiegato al gip Paola Faggioni di avere acquistato lo stupefacente per rivenderlo perché in difficoltà economiche.
Secondo i carabinieri della compagnia Centro a rifornirlo sarebbe stato un pusher marocchino che aiuta i connazionali per il disbrigo pratiche per imbarcarsi sui traghetti. La droga sarebbe stata acquistata proprio dentro il porto di Genova.
I militari hanno fermato il camallo sotto casa, nel quartiere di Oregina, per un controllo casuale e hanno scoperto lo stupefacente nascosto in un borsone. La droga, secondo quanto ricostruito, era stata acquistata per circa cinquemila euro.
I dati sono stati forniti dal comandante della polizia locale di Genova, Gianluca Giurato, durante la presentazione di nove nuove moto e di nuovi strumenti per i controlli, un investimento di 450 mila euro
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