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Genova registra circa 3000 casi
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GENOVA- È prevista il 15 aprile da Genova la partenza del primo sportello di ascolto e assistenza per le famiglie di giovani dedicato alla dipendenza informatica. Un problema che oggi è alimentato dalla presenza dei Social Network.

L'uso irrazionale e incontrollato di Internet è un fenomeno sociale sempre più diffuso e in costante crescita: una vera e propria dipendenza che colpisce in particolare i giovani la cui gravità non è stata ancora ufficialmente riconosciuta. Isolamento sociale, difficoltà espressiva e relazionale, depressione e disturbi alimentari sono solo alcuni degli effetti derivanti da questo fenomeno che, solo a Genova, registra circa 3000 casi.

Una situazione che è andata ad aggravarsi in periodo pandemico complici lockdown e isolamento forzato oltre in parte alla didattica a distanza che ha costretto i giovani italiani a relazionarsi quasi esclusivamente attraverso un device e ad alimentare la loro solitudine.

Questo progetto è nato da un’iniziativa di Stefano Marletta, avvocato del Foro di Genova e fondatore di La Luna del Mare, giovane associazione genovese impegnata nei temi del disagio giovanile e ritiro sociale, si tratta del primo sportello di primo ascolto in Liguria per le famiglie di ragazzi ritirati che arrivano a necessitare di un’assistenza psicologica.

Già operativo, il centro sarà un dispositivo dove i ragazzi, con i loro genitori possano incontrare un gruppo di psicologi e psicoterapeuti, specializzati in problemi legati alla crescita e all'adolescenza.

Il progetto verrà presentato in occasione del convegno ospitato da regione Liguria dedicato alla sensibilizzazione sul tema del disagio giovanile:

"Il ritiro sociale dei giovani come dipendenza informatica nell’epoca dei social Network"

Per giovedì 21 aprile 2022 alle ore 16.30, presso il Palazzo Doria Spinola - Largo Eros Lanfranco, 1 - di Genova, ci sarà una giornata importante che posiziona i giovani al centro e vede protagonisti i maggiori esperti sul tema a livello nazionale, il convegno ospiterà la prestigiosa presenza del dott. Giovanni Marangio, Presidente dell’associazione Città di Smeraldo Onlus e il dott. Mauro Pasqua, psicologo e della cooperativa sociale Minotauro di Milano. 

Con la partecipazione e il sostegno del consigliere regionale Stefano Anzalone e dal consigliere del comune di Genova Marta Brusoni, l’evento coinvolgerà la dott.ssa Renata Rizzitelli psicologa, psicoterapeuta, psicoanalista S.P.I. e l’associazione Genitori Insieme gruppo di auto mutuo aiuto per genitori con figli con problemi di dipendenze.

"Sono concentrato ormai dal 2017 sul tema del disagio giovanile: il mio impegno, se verrò eletto nel consiglio comunale, sarà quello di far crescere la struttura organizzativa dello sportello di primo ascolto in sinergia con le istituzioni e realtà come Il Minotauro e l’Associazione Città di Smeraldo, facendo tesoro della loro preziosa esperienza" - ha commentato Stefano Marletta, fondatore dell’associazione La Luna nel Mare e candidato al consiglio comunale nella lista Toti “Avanti Genova” a sostegno del Bucci - L'idea è quella di sensibilizzare le istruzioni sanitarie e scolastiche per cooperare e diffondere l'idea di chiedere aiuto ai primi segni significativi rappresentando una svolta concreta per i giovani e le famiglie coinvolte".

"In quanto mamma di figli adolescenti mi rendo conto di come i nostri giovani, a diversi livelli, siano dipendenti da internet, in particolare attraverso gli smartphone" - ha dichiarato Marta Brusoni, già consigliere comunale e candidata nella lista Toti “Avanti Genova” a sostegno del sindaco Bucci – "In questi ultimi anni mi sono concentrata molto sulla tutela degli anziani in quanto fascia debole, ma è ovviamente altrettanto importante dedicarsi ai più giovani. Il mio impegno, se verrò riconfermata in queste elezioni, sarà far crescere ancora il progetto dello sportello di ascolto per offrire supporto a tutte le famiglie che si trovano sole ad affrontare questo tipo di disagio sociale".

"Capita sempre più spesso, in particolare in concomitanza del Covid, di dover rispondere a richieste di aiuto psicologico da parte di genitori, preoccupati per il ritiro sociale dei figli. Tale ritiro spesso  si manifesta gradualmente, in modo a volte impercettibile ma che poi cresce di gravità: può iniziare con episodi di fobia scolare o isolamento nel gruppo dei pari o della famiglia per poi evolversi con un distacco sempre più rilevante" ha concluso la dott.ssa Renata Rizzitelli "Irritabilità, depressione espressa attraverso rabbia, tensione, ansia, espressi soprattutto quando non si può accedere alla rete  e quindi segnali di palese dipendenza dei mezzi informatici, sono alcuni dei primi segnali da non sottovalutare, perché segnalano un rapporto tossicomanico. Il primo passo è quello della prevenzione, per questo è fondamentale informare, in modo che si possa riconoscere, fin dal principio, un’alterazione del comportamento che da innocua abitudine può diventare  patologia".

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