Sanità

I dati fotografano una situazione allarmante, ma l'appello è "chiedete aiuto, si può guarire"
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GENOVA - Non sono soltanto le ragazze a soffrire di disturbi alimentari, anche i maschi nell'ultimo periodo hanno iniziato ad accusare questo tipo di malattia.

Secondo l'osservatorio di Asl 3 "il rapporto è per ogni 7 ragazze pazienti dei centri, ci sono 3 ragazzi"

"Un tempo non era così: quando ho iniziato a lavorare in questo campo 25 anni fa, i maschi non sapevano nemmeno cosa fossero", spiega Barbara Masini, direttore del Centro disturbi alimentari di Asl 3. Oggi, vuoi per la pressione che arriva dal mondo dei social, vuoi che ognuno 'somatizza' le problematiche personali a modo suo, ma i dati fotografano che anche gli adolescenti possono soffrire di anoressia, bulimia, binge eating. Con la pandemia, la situazione si è fatta ancor più allarmante, dato che negli ultimi due anni si è registrato un +40% di accessi, di cui il dato tra i giovanissimi tra i 12 e i 17 anni è del +130%. La dad e il lockdown hanno pesato molto sui ragazzi che, privati della socialità, degli svaghi e dello sport, hanno visto acuito il proprio disagio interiore. 

Disturbi alimentari, +130% di accessi tra i giovanissimi - I DATI

Anche a Genova il quadro è lo stesso, "i disturbi si sono aggravati e l'età è scesa: avevamo ragazze che si rivolgevano a noi a partire dai 16-17 anni, adesso molte pazienti sono 14enni o anche più piccole. Stimiamo che ci sia stata un aumento del 25-30%". 

"Noi vediamo 9 primi pazienti a settimana: nel 2021 abbiamo aperto circa 400 cartelle"

Disturbi alimentari, il racconto di Elena: "Io, ogni giorno in lotta con la mia mente" - LA TESTIMONIANZA

In totale in Liguria nel 2021 sono stati attivati 1.182 i percorsi di presa in carico per i pazienti con disturbi dell’alimentazione nei vari setting assistenziali (trattamento ambulatoriale, day hospital e ricovero ospedaliero), secondo quanto riferito da Regione Liguria nella Giornata del fiocchetto lilla, per la sensibilizzazione su questo tema. Ma è importante parlarne tutti i giorni, anche perché lo si fa troppo poco a livello nazionale così come a scuola: gli stessi ragazzi sentono il bisogno di affrontare questo argomento, di essere ascoltati e di avere un supporto psicologico 'a portata di mano'. 

Disturbi alimentari: striscione degli studenti davanti ai licei genovesi - LA PROTESTA

Anche perché è un problema da non sottovalutare, per cui serve il sostegno da parte della famiglia e degli esperti. 

"Dopo gli incidenti stradali è la prima causa di morte per le ragazze dai 14 ai 25 anni, ma si guarisce se si chiede aiuto"

Il percorso è complesso, ma è affidandosi a centri specializzati e a terapie di gruppo che, insieme, si riesce a uscire da questo vortice. Rinnova l'appello Barbara Masini: "Io la chiamo 'terapia dell'abbraccio': ragazze e ragazzi non siete soli, siamo qui per ascoltarvi e prima vi rivolgete a noi, prima starete meglio". 

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