Attualità

Gianluca per quattro ore rimase appeso all'interno del suo mezzo a venti metri di altezza. Giovedì al via il processo: "A Castellucci ed Autostrade dico solo che si dovrebbero vergognare"
2 minuti e 51 secondi di lettura

GENOVA - "Era una classica giornata di lavoro che stavamo portando avanti con il collega Luigi Matti Altadonna, stavamo passando su quel maledetto ponte quando a un certo punto c'è stato il crollo, l'asfalto inizia a rompersi e noi sprofondiamo. Attimi di buio, mi accorgo che accanto a me Luigi era senza vita. A quel punto inizio a urlare il più possibile". Gianluca Ardini è uno dei pochi sopravvissuti del crollo di ponte Morandi del 14 agosto 2018 costato la vita a 43 persone.

Quasi quattro anni dopo quella tragedia e alla vigilia dell'inizio del processo Ardini racconta quei drammatici momenti a Primocanale, accanto a lui la compagna Giulia Organo che in quei giorni era in piena gravidanza in attesa della nascita di Pietro. Anche questo ha dato la forza a Gianluca di resistere per quattro ore appeso all'interno del suo furgone. "Giulia era a casa incinta e sapere che un mese dopo sarebbe venuto al mondo Pietro mi ha dato la forza di resistere" racconta ancora Ardini. Poi sono arrivati i soccorsi. "Continuavo a dire che non ce la facevo più, avevo il bacino rotto e la posizione in cui ero non era agevole inoltre l'adrenalina era calata. I soccorritori mi chiedevano come stessi, mi tenevano occupato ma ho comunque un vuoto".

Anche per Giulia, la compagna di Gianluca, ore drammatiche senza sapere cosa era successo: "Lo avevo sentito cinque minuti prima, diceva che doveva fare l'ultima consegna e poi sarebbe rientrato a casa, su questo scherziamo, a casa l'ho rivisto solo due mesi dopo - racconta Giulia -. Ho iniziato a preoccuparmi dopo che un'ora dal disastro. Lo volevo avvisare che ci sarebbe stato traffico, vedevo i messaggi arrivare ma poi non li leggeva. Lì ho capito che c'era qualcosa che non andava. Mio padre dopo un'ora e mezza senza notizie è andato fino alla sede dell'azienda per chiede informazioni. Gli hanno detto della situazione ed è tornato a casa. E' rimasto in garage a piangere, quando è salito non mi ha detto nulla. Poi ha chiamato mio suocero, ha risposto mia mamma e lì ho sentito che Gianluca era vivo".

Sergio Gazzo, è uno dei soccorritori di quel 14 agosto 2018. E' stato lui a liberare Gianluca da quell'inferno. "Eravamo di servizio a Chiavari perché c'era l'allerta meteo. Dopo il crollo siamo andati subito sul posto. Gianluca di avere un vuoto ma è stato veramente cooperativo. Un soccorso con tutte le difficoltà del caso a venti metri di altezza. Poi infine la grande soddisfazione di poter parlare con Gianluca" ricorda il vigile del fuoco. Una volta ripreso è iniziata la lunga riabilitazione, fisica e psicologica. "Mi sentivo a disagio (per essere uni dei sopravvissuti ndr), mi sentivo in difetto con i parenti delle vittime. Poi grazie all'analisi ho capito che in fondo non era colpa mia (se sono sopravvissuto ndr). Non è stato facile superare questa cosa, soprattutto all'inizio".

Il processo con i 59 imputati è pronto a iniziare, tra questi c'è anche l'ex amministratore delegato di Autostrade per l'Italia Giovanni Castellucci. "Ce ne sarebbero tante di cose da dire a Castellucci - precisa Ardini -. E' una cosa troppo grande quella che hanno fatto, lo sapevano come era conciato quel ponte e nascondere una cosa del genere per guadagnare dei soldi è vergognoso. L'unica cosa che mi viene da dire è vergogna".

Poi il ricordo di Luigi Matti Altadonna: "Era un ragazzo semplice, un bravo ragazzo. Non se lo meritava come tutti gli altri" conclude emozionato Ardini.

ARTICOLI CORRELATI

Giovedì 07 Luglio 2022

Morandi, processo senza telecamere: Genova pretende trasparenza

GENOVA - Il Processo per il crollo del Ponte Morandi, uno dei momenti più importanti nella storia democratica del nostro Paese, sarà precluso ai microfoni e alle telecamere dei giornalisti: è questa la decisione presa dal collegio giudicante, motivata dal “rischio di spettacolarizzazione” delle udie
Lunedì 04 Luglio 2022

Morandi, gli abitanti di Certosa: "Case svalutate più della media, risarciteci"

Appartamenti deprezzati circa il 10% in più della media. Al processo almeno 200 fra abitanti e professionisti chiederanno di aggiungersi alle 330 parti civili già accettate dai giudici per essere risarciti da Autostrade
Martedì 05 Luglio 2022

Processo crollo ponte Morandi, meno due giorni al via

"No a limiti al diritto di cronaca dei giornalisti e al diritto dei cittadini ad essere informati" spiegano Associazione Ligure Giornalisti, Ordine dei Giornalisti della Liguria e Gruppo Cronisti Liguri
Lunedì 04 Luglio 2022

Niente immagini al processo Morandi, protesta dei giornalisti la mattina della prima udienza

"No a limiti al diritto di cronaca dei giornalisti e al diritto dei cittadini ad essere informati" spiegano Associazione Ligure Giornalisti, Ordine dei Giornalisti della Liguria e Gruppo Cronisti Liguri