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Una serata nei vicoli del Centro Storico per scoprire cosa ne pensano i ragazzi della movida e che cosa le manca rispetto ad altre città
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GENOVA - Movida a Genova fa rima con vicoli il venerdì e sabato sera: che si abbia 16 anni, 25 o 30 il Centro Storico nella vita di un giovane genovese rappresenta un luogo di ritrovo che mette insieme Albaro e San Teodoro, Sestri Ponente e Castelletto, Marassi e Nervi. C'è chi si fa trascinare dagli amici, chi è lì tutti i weekend, chi fa un salto solo per l'aperitivo, chi si dà appuntamento alle 23 con la compagnia. Si chiacchiera, si brinda, si salutano 'quelli di sempre' o il conoscente che non vedi da tempo, si incontrano nuove persone e quasi mai si finisce la serata con gli stessi con cui si era partiti.

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I vicoli sono così, un dedalo dove si ride, si festeggia, si dimenticano i problemi della settimana e si passa la serata, creando i ricordi più belli. Perché alla fine, "ciò che importa è la compagnia" e tutto sommato, nonostante gli stereotipi, anche Genova può essere una città divertente. 

"Sì, si pensa che essendo una città di vecchi non ci sia mai niente da fare, ma noi alla fine nei vicoli stiamo bene con i nostri locali di riferimento"

Sono queste le parole dei ragazzi che in fondo si accontentano, anche se sanno che potrebbero volere di più. "C'è di peggio", "Divertente è un parolone", "Se non fossi il guidatore designato, la serata potrebbe essere molto più interessante": sorridenti, autoironici ma consapevoli di vivere in una città bellissima che potrebbe offrire di più. Quello che manca è sotto gli occhi di tutti, un giovane corniglianese lo evidenzia in maniera simpatica:

"A Milano ogni sabato c'è un qualcosa di nuovo, ci sono più locali, più eventi e... c'è più figa"

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Basterebbero più eventi, più concerti, più iniziative per far rinascere non soltanto il Centro Storico, ma anche altri quartieri della città che altrimenti la sera appaiono altrimenti deserti e bui, anche se sicuramente più silenziosi. C'è chi rivorrebbe la notte bianca, chi sogna più artisti di livello che possano esibirsi nella stessa città dove nel 1965 hanno suonato i Beatles al Palazzetto dello Sport, chi spera nella riqualificazione di aree 'dimenticate' che potrebbero diventare spazi per divertirsi. Perché non è vero che i giovani sono tutti a caccia dello sballo, dell'ubriacarsi 'come se non ci fosse un domani' o del fare le 5 del mattino in discoteca. Ci sono anche tanti giovani che hanno voglia di trascorrere una serata in allegria e che per forza non abbia il coprifuoco di Cenerentola a mezzanotte. Qualcosa è stato fatto, ma alle rassegne in città vanno anche affiancati i mezzi pubblici. "Di iniziative ne farebbe anche, ma dopo le 11 tutti a casa", commenta una giovane siciliana che da Catania si è trasferita a Genova per motivi di studio. 

"Servono più mezzi pubblici la sera e più posti auto"

Tutti quanti ritengono che queste siano le priorità per migliorare la movida, non soltanto in Centro Storico ma anche e soprattutto se venisse spostata in altre aree, dato che senza autobus che colleghino i quartieri e con frequenze sporadiche, non è pensabile attirare i ragazzi in zone come il Porto Antico, Cornigliano, Quinto, Nervi o Pegli. E ben vengano anche nuovi parcheggi, anche se la priorità la hanno i mezzi: nessuno, infatti, si vuol mettere alla guida dopo aver bevuto. "Chi guida non beve", sottolinea una giovane 'guidatrice designata' per la serata che festeggerà con un gelato. E un'altra commenta "Se prendo il motorino, non posso nemmeno ordinare una birra". 

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