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1 minuto e 13 secondi di lettura
di Franco Floris*

Desidero porre l'accento su alcuni nodi cruciali che rimangono ancora irrisolti. Ad oggi, non è dato sapere quale sarà il destino della Sopraelevata, né chi dovrà farsi carico dei costi per le modifiche alla viabilità necessarie intorno al futuro tunnel subportuale. Inoltre, non è ancora stato presentato uno studio dettagliato sui flussi di traffico e permangono forti incertezze sui tempi di esecuzione, e sul costo complessivo dell’opera, non si è capito il motivo dello spostamento dell’uscita del tunnel.
Ho seguito con attenzione un intervento molto puntuale secondo cui la Sopraelevata richiederebbe manutenzioni dai costi insostenibili; un’osservazione che sembra suggerire, implicitamente, la demolizione come unica via d’uscita. Tuttavia, è bene ricordare che ogni opera, sin dai tempi dei Romani, richiede interventi ordinari e straordinari per durare nel tempo: se molti monumenti sono giunti fino a noi, è proprio grazie a questa cura costante. Ma ha continuato… vista l’uscita del tunnel prevista in una zona congestionata da auto, abbiamo previsto, udite udite di dotare la infrastruttura di una tecnologia, che consente in caso di ingorgo in uscita, di bloccare le macchine in entrata, in pratica si blocca la viabilità in entrata e in uscita. Ci rendiamo conto!!! Per cortesia non toccate la sopraelevata almeno mitigate l’enorme disagio che si andrà inevitabilmente a creare. Fare per fare, é una pratica che non funziona.
Evitiamo dunque di ricorrere a ovvietà: se esistono motivazioni tecniche o economiche serie per procedere in una determinata direzione, che vengano esposte con chiarezza e trasparenza.

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