
ROMA - Torna a surriscaldarsi il clima intorno alla crisi di Acciaierie d'Italia e a sancire una protesta che non si fermerà, è l'incontro di questa mattina tra i delegati sindacali a Roma. L'appuntamento è davanti al ministero delle Imprese e del Made in Italy a partire dalle 10.30, sarà un coordinamento dove a confrontarsi con i segretari generali di Fim, Fiom e Uilm ci saranno circa duecento lavoratori, provenienti dai siti industriali di tutta Italia, compreso quello di Genova Cornigliano.
Per questa "prima volta", sotto la sede di un ministero, verrà allestito anche un palco con tanto di platea e sedie. Andrà così in scena un'assemblea pubblica con dibattito annesso, che ha l'obiettivo di condividere le posizioni e la situazione dei vari stabilimenti italiani, in modo da decidere poi quali saranno le prossime mosse.
Al centro c'è il futuro della siderurgia, che verrà difeso con le unghie e con i denti da lavoratori e sindacati, nonostante proprio nei giorni scorsi i sindacati genovesi abbiano aperto all'ipotesi di rivedere e far cessare l'accordo di programma. Con i delegati del sito di Taranto ci saranno anche quelli di Cornigliano e Novi Ligure. Perché, come sappiamo, il futuro dell'ex Ilva a Genova e Novi dipende a doppia mandata da quello di Taranto.
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