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Sono i fuochi d'artificio del futuro, ma potrebbero essere usati anche per pubblicità, messaggi alla comunità e segnaletica
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Uno sciame di droni luminosi per comporre scritte e animazioni nel cielo: ecco i fuochi d’artificio del futuro, più ecologici e dalle mille potenzialità. Se in Cina e Giappone spettacoli di questo tipo sono sempre più frequenti, dall’avvio delle Olimpiadi a Tokyo ad anniversari, inaugurazioni e persino messaggi alla popolazione nelle principali città cinesi, presto anche Genova potrà fare un salto ‘nel futuro’. Il merito è di una start up genovese, LuminousBees, tra le prime in Italia a muovere i primi passi in un settore che sarà sempre più in crescita. "Grazie ad un bando del comune di Genova sulle Smart City per quale siamo stati selezionati, faremo il nostro debutto il prima possibile al Porto Antico", spiega Lorenzo Marcenaro direttore amministrativo della startup e ex studente dell’Università di Genova.


"Siamo una startup genovese che dal 2018 si occupa di sviluppare sistemi per fare spettacoli coi droni, ovvero di progettare e costruire sciami di piccoli droni dotati ognuno di led Lgb che permettono di trasformare i droni in punti luminosi. L'idea è quella di costruire l'entertainment e l'advertising del domani i fuochi d'artificio ecologici con delle possibilità espressive in più e anche tutta la tecnologia per gli spettacoli all'interno quindi eventi come programmi televisivi o partite sportive". C’è grande interessa nei confronti di questa nuova possibilità espressiva, che di certo è più sostenibile. I fuochi d’artificio, infatti, possono essere causa di incendi, di spavento e morte di animali e rilasciano nell’atmosfera anidride solforosa, metalli pesanti e perclorati.


"Abbiamo usato tutta la parte sottostante del drone, integrando dei Led ad alta luminosità e al contempo abbiamo lavorato su tutto il software di controllo e di programmazione", racconta Giorgio Rinolfi, direttore creativo startup Luminous Bees e dottorando dell’Università di Genova. "Un sistema a terra chiamato la Control Ground Station specifica per coreografie aeree, si occupa di impartire tutte le traiettorie e le missioni specifiche per ogni drone e consente a un gruppo limitato di controllare completamente l'esecuzione in totale sicurezza, nel caso di malfunzionamenti. Quindi anche se venisse a mancare il collegamento in qualsiasi momento e possono concludere completamente in piena autonomia l'intera missione".

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Sì, perché gli ostacoli che possono verificarsi in 'spettacoli' come questi possono essere problemi tecnici, dalla connessione ad eventuali guasti, o incontri spiacevoli con i volatili. In Liguria, in particolare, i gabbiani hanno già manifestato tutta la loro curiosità nei confronti dei nuovi inquilini del cielo. Qualche incidente è già avvenuto, come quello a Zhengzhou, ma fortunatamente questi droni sono molto leggeri e non si sono registrati feriti. C'è poi tutto il tema della cybersecurity, che diventa ancora più urgente di fronte a cambiamenti come questo. 


Del resto siamo agli albori di una tecnologia che nei prossimi anni prenderà sempre più piede. "Attualmente in Cina sono arrivati a fare spettacoli dove simultaneamente utilizzano più di 5000 droni", aggiunge Rinolfi. "Sono stati usati anche per dare messaggi alla comunità in periodo di pandemia per ricordare tutte le misure sanitarie e dare speranza: al di là di messaggi pubblicitari e festeggiamenti, questa tecnologia può essere sviluppata anche per funzioni di pubblica utilità, come segnali luminosi volanti in caso di pericolo". 

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Di questo e molto altro si è discusso a Scienza e Impresa, una puntata dedicata al cielo del futuro con aerei sempre più automatici e droni non solo usati per riprese, ma anche e soprattutto nella logistica e nell'intrattenimento. Prospettive, sviluppo e opportunità della Liguria sono al centro di un dibattito che si è sviluppato in 24 minuti con ospiti di rilievo, grazie alla collaborazione con Camera di Commercio, Università di Genova e all'aiuto per questo episodio dell'Aeroclub di Genova.