cronaca

Nel secondo anniversario della tragedia del 14 agosto 2018
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"Rispetto, memoria e giustizia. Senza memoria si commetteranno ancora gli errori del passato e questa giornata deve servire a fermare l’oblio che cala quando si commettono gravi errori. La giustizia è determinante ed è un deterrente per nuove tragedie. Chiediamo giustizia e andare avanti a testa alta pretendendo quello che ci spetta come cittadini". Le parole di Egle Possetti, presidente del Comitato ricordo vittime ponte Morandi segnano la cerimonia di commemrorazione della tragedia che due anni fa esatti ha sconvolto la vita di 43 famiglie (GUARDA QUI).

Alle 11,36 in punto Genova si è fermata nel ricordo di quanto accaduto due anni fa con il crollo del viadotto sul Polcevera, i soccorsi, il conto delle vittime in quelle tragiche giornate e la memoria che torna indietro. Le sirene della navi in porto, le campane della città che suonano a lutto per un momento di cordoglio e ricordo per non dimenticare le vittime della tragedia di ponte Morandi del 14 agosto 2018. Silenzio e rispetto sono stati i due elementi caratterizzanti il momento del ricordo. Primocanale in diretta per tutto il giorno ha seguito passo per passo la giornata del ricordo.


LA MESSA A CERTOSA - Una giornata iniziata con la messa nella chiesa di San Bartolomeo della Certosa in suffragio delle 43 vittime di ponte Morandi celebrata dall'arcivescovo di Genova Marco Tasca. Una celeberazione a cui hanno partecipato alcuni parenti delle vittime che si è aperta con il nome, uno per uno, di chi ha perso la vita nella tragedia di due anni fa. "Perché tutto questo? Domande che non hanno ancora risposta, siamo qui a dire al Signore aiutaci. Tutto ha un senso da ricercare con umiltà ed è questo che chiediamo oggi, Signore aiutaci a trovare un senso in quello che è successo". Questo il passaggio più significativo dell'omelia di padre Marco Tasca durante la messa (GUARDA QUI).

Tra i familiari delle vittime Paola Vicini, madre di Mirko, i genitori e il fratello di Luigi Matti Altadonna, Emmanuel Diaz, fratello di Henry. "Per noi sono sempre le 11,36 del 14 agosto 2018" spiega Giuseppe Matti Altadonna, papà di Luigi una delle 43 vittime di ponte Morandi. "E' una giornata di memoria e tanta tristezza. La prima cosa è il desiderio di giustizia, un grazie a tutta la cittadinanza che ci è vicina in questi momenti. Non doveva succedere, quel ponte si poteva evitare di farlo cadere" (GUARDA QUI).

LA RADURA DELLA MEMORIA - Poi l'inaugurazione della 'Radura della Memoria', tra via Fillak e via Porro, proprio sotto al nuovo viadotto Genova San Giorgio. Qui prima un momento di riflessione privata da parte dei familiari delle vittime con le allieve dell'Accademia della Fantasia che hanno messo in scena una rappresentazione teatrale della caduta del ponte e i successivi stati d'animo vissuti. Quarantatré alberi tutti diversi in ricordo della 43 persone che hanno perso la vita nel crollo di ponte Morandi alle 11,36 di due anni fa. Un progetto dell'architetto Stefano Boeri (GUARDA QUI).

La cerimonia è proseguita con la benedizione da parte dell'arcivescovo di Genova Tasca e dell'Imam Salam Hussein: "Le prove più dure arrivano alle persone più solide, una citta solida che inizia a rialzarsi dopo le tante difficoltà avute" ha detto Hussein. Il premier Giuseppe Conte prima di salutare i familiari delle vittime si è concesso un momento di riflessione davanti a una delle corone di fiori. Poi ha parlato della giornata del ricordo: "Eravamo qui qualche giorno fa per ricucire la città (con l'inaugurazione del nuovo ponte ndr). Mentre venivo a Genova ricordo bene quelle ore, il lavoro dei soccorittori, il numero delle vittime che cresceva. Ricordo il 14 settembre 2018 e piazza De Ferrari gremita, ricordo la richiesta di giustizia per le 43 vittime. Noi garantiamo un impegno, ci siamo assunti una responsabilità. Lo abbiamo detto, non avremo lasciato soli i familiari delle vittime, continueremo a starvi accanto per accertare le precise responsabilità di quanto accaduto. Vi sosterremo nel vostro sforzo di chiedere giustizia. Il vostro dolore è il nostro dolore" (GUARDA QUI). Prima ancora i discorsi di Giovanni Toti (GUARDA QUI), presidente della Regione e Marco Bucci (GUARDA QUI), sindaco di Genova che hanno sottolinato la capacità della città di reazgire e rialzarsi, la vicinanza ai parenti delle vittime e la necessità di arrivare ad ottenere una giustizia 

Poi il toccante discorso di Egle Possetti che ha parlato a nome di tutti i familiari delle vittime (GUARDA QUI) "Continueremo a non dimenticare. E in queste parole, tanti concetti: la memoria e perché la memoria sia condivisa, giustizia e perché ci sia giustizia, ci sia verità". ha detto il governatore ligure Giovanni Toti parlando durante la commemorazione delle 43 vittime di Ponte Morandi. "Aspettiamo con fiducia che nei tribunali della Repubblica dove la giustizia si pronuncia in nome del popolo italiano. Vogliamo sapere, prima ancora di chi verrà punito, cosa è successo. Il futuro si costruisce senza dimenticare" ha detto il presiidente di Regione Liguria (GUARDA QUI).

LA TARGA A PALAZZO TURSI - Poi nel pomeriggio a Palazzo Tursi la cerimonia di scoprimento della targa con i nomi di chi ha perso la vita nel crollo. "43 vittime innocenti, legate per sempre a Genova e al cuore dei suoi cittadini". Sopra la bandiera con la croce di San Giorgio, la stessa che e rimasta fino all'ultimo sopra la pila 10 di ponte Morandi durante le fasi di demolizione del viadotto (GUARDA QUI).  Ma la giornata del ricordo è andata avanti, nel tardo pomeriggio l'arrivo alla 'radura della memoria' della biciclettata organizzata dal sindacato autonomo di polizia. Anche in questo caso un modo per non dimenticare le vittime. Un bel gesto apprezzato dai familiari che hanno ringraziato le forze dell'ordine per essere rimaste sempre al loro fianco in questi due anni. Dalla polizia la consegne di alcune medaglie ricordo ai parenti delle vittime che hanno ricambiato con una targa per ringraziare dell'indelebile vicinanza (GUARDA QUI).  

LA TRIPLICE FIACCOLATA DEL RICORDO - A chiudere la giornata del ricordo la triplice fiaccolata partita dai tre quartieri più colpiti dal crollo di ponte Morandi. Una fiaccolata partecipata, sentita, silenziosa della cittadinanza che è voluta essere presente a questo momento di ricordo. Un modo ancora per stare vicino ai parenti delle vittime. Una prima fiaccolata è partita da piazza Masnata a Sampierdarena, la secondo dal Castello Foltzer di Certosa e la terza dal ponte di Cornigliano. In testa divisi per fiaccolate i parenti delle vittime. L'arrivo infine alla neo inaugurata radura della memoria. Ultima tappa di una giornata dove Genova ha voluto abbracciare e stringere forte chi per la tragedia delle ore 11,36 del 14 agosto 2018 continua a soffrire per la perdita di un proprio caro, nell'attesa che adesso la macchina giudiziaria faccia il suo corso perché come sottolineato dal presidente del Comitato ricordo vittime solo "rispetto, memoria e giustizia" rappresentano l'unica speranza per il futuro.