Sanità

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La sua storia durante l'ultima puntata di 'People'
4 minuti e 24 secondi di lettura
di Tiziana Oberti

"Vivi oggi, non rimandare il tuo sogno a domani": è questo il messaggio che Simone Bilardo ha voluto lanciare durante la trasmissione del martedì sera di Primocanale "People - Cambia il tuo punto di vista" per la quale è arrivato a Genova dopo 240 km in bici con sua mamma da Como. Da quando ha scoperto di avere due tumori al cervello e una prognosi iniziale di due anni di vita, oggi 'scaduta', il tempo è un dono da vivere pienamente, ogni giorno. Nonostante l'incertezza sul suo futuro, Simone ha scelto di non lasciarsi dominare dalla paura o dalla depressione: "Non sappiamo quanto vivrò, però non voglio sprecare neanche un momento, cioè se io dovessi venire a mancare adesso, fra una settimana, fra un anno, fra dieci, non voglio sprecare il mio tempo in depressione piuttosto che con pensieri limitanti, voglio proprio viverla a pieno perché secondo me è proprio un dono la vita".

Simone, che compirà 41 anni il prossimo 18 ottobre, nato in Indonesia da genitori italiani ha vissuto in più di dieci Paesi diversi. E' sposato con Silvia ed è un imprenditore. Si è raccontato senza filtri, con chiarezza e determinazione, senza retorica o sentimentalismo il suo obiettivo, infatti, è quello di incoraggiare le persone, malate e non, a vivere con coraggio e autenticità.

Come si può vivere felici quando si riceve dai medici un’aspettativa di vita di due anni?

"E' una notizia che ci è crollata addosso, quel giorno è stato parecchio pesante - ricorda Simone - ero con mia moglie Silvia, quando è arrivata quella prognosi che ha cambiato per sempre la nostra vita, era completamente inaspettato. Sapevamo dal 2021 che avevo due tumori al cervello, scoperti per caso dopo una caduta mentre mi allenavo per l'Ironman, ma mai avremmo pensato che ci fosse una prognosi così cattiva".

Simone Bilardo insieme alla moglie SilviaSimone Bilardo insieme alla moglie Silvia che lui definisce la vera guerriera

"All'inizio momenti bui poi abbiamo deciso di tirarci su le maniche"

Nonostante il colpo duro, Simone e la sua famiglia hanno scelto di reagire. "Ci siamo imbruttiti un pochino, per un po’, però subito dopo abbiamo detto tiriamoci su le maniche e viviamo quello che c’è da vivere. La prognosi ha modificato anche il nostro modo di lavorare e vivere: "Dal 2023 lavoriamo da remoto, Silvia ha lasciato il suo lavoro, io continuo come amministratore delegato della mia azienda, da allora con Silvia abbiamo viaggiato molto: abbiamo trascorso otto mesi in Sardegna, otto mesi in camper grazie ad amici che ce l’hanno prestato, esperienze incredibili dato che non avevamo mai fatto campeggio, poi due mesi in Indonesia dove sono nato, due mesi in India dove Silvia è diventata insegnante di yoga".

"La vita è un dono e io voglio viverla a pieno, ho cominciato a guardarmi intorno e a incoraggiare più persone nella vita vera. Tutti mi dicevano: devi andare sui social. Io non ero abituato, ci ho messo due anni, ma dal 28 maggio ho pubblicato il mio primo video sul mio profilo IG @simone.bilardo e sono passato da 800 amici a 140.000 persone su un solo canale".

"Non sono io l'eroe ma mia moglie"

"Tutti pensano che io sia l'eroe, il guerriero, ma non è così. La vera guerriera è mia moglie, i miei genitori, mio fratello, mia sorella, gli amici. Io nel momento che vado ho vissuto una vita piena, bellissima. Il buco più grande sarà quello che lascio nella sua vita, quando lei avrà tutte le mie cose attorno, tutti i ricordi".

"Abbiamo trovato il motivo per cui siamo al mondo"

Simone riflette anche sulla dimensione esistenziale del suo cammino: "La vita ci ha svoltato, forse abbiamo trovato il vero cammino, il motivo per cui siamo al mondo ma le difficoltà e i momenti bui ci sono tutti li abbiamo, io ne ho avuti parecchi, mi sono perso, ma bisogna risalire e per questo uso l'immagine della palafitta: noi siamo come palafitte, il palo centrale siamo noi, dobbiamo investire tutto il possibile su di noi per non traballare".

Alla domanda se abbia mai provato rabbia, Simone risponde con fermezza: "No, arrabbiato no. Devi abbracciare tutto, perché essere arrabbiati vuol dire essere ancora nei primi stadi di negazione e rabbia.

Qual è la lezione che vorrebbe lasciare?: "Non posporre, se hai un sogno, fai qualcosa oggi".

Simone paragona la vita a una competizione impegnativa come l’Ironman: "Se pensi alle 17 ore da passare allo stremo in tre discipline penserai che non ce la farai mai. Se invece pensi solo a ogni singolo chilometro, ce la farai" e consiglia di pianificare piccoli passi concreti: "Metti giù delle tappe, chiediti ogni giorno cosa hai fatto per il tuo sogno. Se non hai fatto nulla, almeno fai una ricerca".

Un tema centrale è la critica alla cosiddetta 'ruota del criceto', cioè la corsa fugace verso un obiettivo imposto dalla società e non da sé stessi: "Perseguiamo un sogno che non è nostro, per esempio macchina grande, fama, casa costosa, o il lavoro che ci ha indicato la famiglia". Simone invita a seguire la propria passione: "Anche se devi fare uno stepback, tagliare lo stipendio, vivere più semplicemente, ricomincia e rifiorisci".

La sua storia l'ha raccontata in un libro "Vivo più che mai" per Rizzoli che è già in preorder.

Riguarda la puntata integrale di People 

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