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GENOVA - "Morire senza dolore e con dignità" questo l'obiettivo che ha portato il professor Franco Henriquet 40 anni fa a fondare la Gigi Ghirotti, oggi Fondazione. E lui anima e cuore della Gigi Ghirotti ancora oggi, a poche settimane dal suo 94esimo compleanno, ha raccontato a 'People' la storia di questi 40 anni che hanno cambiato l'assistenza dei malati terminali non solo in pratica ma anche nella cultura. Con precisione, passione e forza il prof, come tutti a Genova lo chiamano, ha lanciato poi un appello per la carenza di medici e per raccogliere nuovi fondi per aprire il terzo hospice nel ponente genovese. Quarant'anni di attività e la consapevolezza di quanto ci sia ancora molto da fare: "500mila persone in Italia potrebbero avere bisogno di cure palliative ma secondo i dati del ministero le assistenze domiciliari sono state meno di 50mila quindi solo un decimo dei bisogni".

"L'associazione non è nata dal nulla nel 1984, il lavoro in realtà è nato prima all'interno del San Martino - racconta Henriquet - io mi ero reso conto, lavorando all’interno di un reparto di chirurgia toracica, dove praticamente la gran parte dei malati erano malati di tumore, che questi malati erano aggravati da un dolore severo e anche dall'alta mortalità, il loro dolore però non era considerato e venivano dati dei farmaci che non erano i farmaci più appropriati per queste situazioni, erano negati i farmaci più utili e in particolare la morfina e gli oppioidi in generale ma la morfina che è il capostipite degli oppioidi e quindi io mi sono dedicato all’assistenza a queste malattie proprio per alleviarne il dolore".

GENOVA - Tre minori ospiti di una comunità nel Tigullio sono risultati positivi alla tubercolosi e sono stati ricoverati all'ospedale Gaslini di Genova. Lo comunica la Asl 4 chiavarese spiegando che il focolaio della malattia si è verificato nella stessa struttura dove a fine marzo un caso di tubercolosi polmonare ha costretto a ricoverare un altro minore.

Altri cinque adolescenti tra gli ospiti, oltre ad un operatore sono risultati positivi al test di screening ma non sintomatici. "La tubercolosi polmonare attiva si trasmette per via aerea con i colpi di tosse, ma la trasmissione del bacillo non è facilissima - spiega la dottoressa Antonella Carpi, responsabile della struttura di profilassi delle malattie infettive dell'Asl 4 -. Il periodo di incubazione varia dalle 4 alle 12 settimane prima dell'evidenza di una positività al test di screening. Le persone asintomatiche, senza tosse, non possono veicolare la malattia e pertanto non richiedono isolamento. Sono stati adottati tutti i protocolli di prevenzione richiesti dal caso. L'indagine epidemiologica prosegue secondo i protocolli vigenti".