GENOVA - Consiglio comunale monotematico a Genova. Al centro dei lavori di Palazzo Tursi la questione dei depositi costieri e del loro spostamento dalla zona di Multedo a quella di Ponte Somalia a Sampierdarena. Consiglio comunale off limits per il pubblico dopo la decisione presa la settimana scorsa di chiudere le porte del Comune al pubblico visto il picco della quarta ondata di Covid. Fuori dal Comune un centinaio di manifestanti rappresentanti dei comitati di cittadini di Sampierdarena. "Petrolchimico opzione zero", "No ai depositi chimici" e ancora "no ai depositi chimici a San Pier d'Arena" sono alcune delle frasi presenti su striscioni e volantini.
Fabrizio Bozzolo, comitato Lungomare Canepa spiega in maniera chiare la posizione dei cittadini di Sampierdarena: "Per noi c'è solo l'opzione zero, cioè allontanare dall'abitato dei quartieri genovesi i depositi, allontanarli a meno di 300 metri dalle case è pura follia, perché è una bomba ad orologeria. In un mondo che sta cambiando verso il green l'amministrazione ha dimostrato di pensare al cemento è questo è l'ennesimo smacco verso la città, una città che chiede più vivibilità. Soluzioni alternative? Le devono trovare i tecnici non i cittadini. Il sindaco è venuto a parlarci con un no prestabilito, senza dare delle opzioni diverse e questo a noi non ci sta bene" conclude Bozzolo che spiega che non si tratta di uno scontro tra quartieri di Genova".
A chiedere il consiglio comunale monotematico sulla questione depositi la minoranza. "I depositi devono andare in area portuale ma in un'area migliore rispetto a quella scelta e più lontana dalle case - spiega Alessandro Terrile, capogruppo del Pd -. Della scelta di Ponte Somalia non si è mai parlato in consiglio comunale. Inoltre il via libera arrivato dall'autorità portuale è un via libero vincolato da una serie di condizioni che dobbiamo ancora conoscere con precisione. Abbiamo grossi dubbi sulla fattibilità della scelta, ci sono i rilievi dell'Enac, i rilievi del ministero e i dubbi del consiglio superiore dei lavori pubblici. E' bene mettersi al tavolo con i comitati di cittadini, con i municipi per trovare una soluzione migliore. Noi abbiamo proposto l'area degli Oli Minerali oppure la seconda opzione, più complessa e da approfondire, quella cioè della nuova diga".
A chiedere il consiglio comunale monotematico sulla questione depositi la minoranza. "I depositi devono andare in area portuale ma in un'area migliore rispetto a quella scelta e più lontana dalle case - spiega Alessandro Terrile, capogruppo del Pd -. Della scelta di Ponte Somalia non si è mai parlato in consiglio comunale. Inoltre il via libera arrivato dall'autorità portuale è un via libero vincolato da una serie di condizioni che dobbiamo ancora conoscere con precisione. Abbiamo grossi dubbi sulla fattibilità della scelta, ci sono i rilievi dell'Enac, i rilievi del ministero e i dubbi del consiglio superiore dei lavori pubblici. E' bene mettersi al tavolo con i comitati di cittadini, con i municipi per trovare una soluzione migliore. Noi abbiamo proposto l'area degli Oli Minerali oppure la seconda opzione, più complessa e da approfondire, quella cioè della nuova diga".
Stessa posizione espressa dal M5s, come spiega il consigliere Stefano Giordano: "La procedura (di scelta ndr) ha sicuramente violato le normative. Questa non è una scelta di Multedo o di Sampierdarena ma che coinvolge tutta Genova. Il consiglio monotematico nasce dalla necessità di un confronto aperto al pubblico, confronto che non c'è stato e che oggi non si può fare visto che il consiglio è chiuso al pubblico. Noi sosteniamo l'ipotesi espressa dall'Università con lo spostamento in una chiatta nella nuova diga foranea. Progetto che però è stato cestinato dalle aziende, è stato cestinato dall'Autorità portuale e dal sindaco. Noi riteniamo sia una degna soluzione non solo per i depositi chimici ma anche per altre attività legate al porto".
Ribatte la maggioranza che sottolinea come il consiglio comunale non decide sulla dislocazione. "Dopo tante chiacchere su questo problema che era sulla bocca di tutti e sulle spalle dei cittadini di Multedo è stata presa una decisione. Come sempre creerà qualche perplessità. Ma nessuno lo aveva fatto prima. Il Comune si è impegnato a chiare lettere a fare grossi interventi di riqualificazione per Sampierdarena - spiega Mario Baroni, capogruppo di Cambiamo -. Poco coinvolgimento da parte dei cittadini e delle opposizioni? Non mi sembra. Sono state fatte commissioni, interventi in consiglio comunale, assemblee pubbliche partecipate. Il confronto c'è stato. Abbiamo palato con i sindacati e la loro preoccupazione è quella di salvaguardare i 75 posti di lavoro delle due aziende a cui va aggiunto tutto l'indotto. L'opzione diga? Servono decisioni e tempi di realizzazioni rapidi" facendo intendere i tempi ancora lunghi per la realizzazione della nuova diga.
La questione - A fine anno il comitato di gestione dell’Autorità portuale del Mar Ligure Occidentale ha dato il via libera allo spostamento dei depositi a Ponte Somalia. Un voto non condivido da tutti i membri dell'Authority. Ma non è ancora l'ultima parola.
La decisione che riguarda l’Autorità prevede ancora diversi passaggi burocratici. Tra questi il più importante è l'approvazione dell'adeguamento tecnico funzionale della banchina da parte del Consiglio di Stato. Atto vincolante senza il quale non si va avanti. Poi ci saranno i pareri dell'Enac. Quindi gli immancabili ricorsi, già preannunciati.
I depositi costieri per prodotti liquidi sono un insieme di serbatoi in cui vengono contenuti prodotti chimici che non sono lavorati ma solo conservati e stoccati per essere ridistribuiti. Questo è l'elemento che li distingue dai poli petrolchimici.
Il dibattito sulla loro delocalizzazione in consiglio Comunale è stato chiesto dalle opposizioni. Sindaco e centrodestra spingono per la decisione Ponte Somalia ma con garanzie su sicurezza e viabilità. Minoranza e i comitati di residenti di Sampierdarena chiedono venga trovata una nuova soluzione che non porti i depositi nelle vicinanze delle loro abitazioni. Scartata l'ipotesi Vado Ligure con il sindaco della cittadina savonese che ha posto il veto. L'opzione zero è quella di un un smantellamento e la riconversione con i depositi. Altra soluzione è quella di un trasloco nella nuova diga foranea che sorgerà. Oppure a Calata Oli Minerali, distante dalle abitazioni.
IL COMMENTO
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