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A Terrazza Colombo focus sul tunnel subportuale con il vicecommissario dell’opera Carlo De Simone
1 minuto e 58 secondi di lettura
di Matteo Angeli

Si è svolto il dibattito promosso da Primocanale sul Tunnel Subportuale, che ha visto la partecipazione del vice commissario dell’opera, Carlo De Simone, chiamato a rispondere alle numerose domande dell’editore e presidente di Terrazza Colombo Maurizio Rossi e dei giornalisti della redazione.

“Per noi il tunnel è un’opera molto importante - ha spiegato De Simone - la struttura commissariale vigilerà affinché Aspi mantenga gli accordi presi. La gara? Abbiamo fatto degli studi che ci dicono che ci saranno soggetti interessati”.

Il confronto ha messo in evidenza posizioni molto diverse. Al centro della discussione resta il forte dubbio sull’apertura del cantiere prevista il prossimo anno in viale Brigate Partigiane, nonostante non siano ancora noti gli esiti della gara che Autostrade per l’Italia dovrà bandire per l’assegnazione dei lavori.

Proprio per questo Primocanale ribadisce la propria posizione: non aprire quel cantiere, per evitare di gettare nel caos una delle zone a più alta intensità di traffico della città, soprattutto considerando che i lavori del tunnel non interesseranno direttamente quell’area per diversi anni.

Molte le domande rimaste sul tavolo: chi parteciperà alla gara? La previsione di spesa di 1 miliardo e 100 milioni di euro sarà considerata congrua dal mercato? E se la gara andasse deserta, cosa accadrebbe? Ancora, lo studio dei flussi di traffico può davvero garantire la compatibilità con l’aggiunta del traffico del tunnel, quando basta vivere quotidianamente la zona per constatare come sia spesso già oggi da “bollino rosso”?

Numerosi sono stati i temi affrontati durante il dibattito, sui quali Carlo De Simone ha provato a fornire risposte con cortesia e professionalità. Tuttavia, al termine dell’incontro, molti dubbi restano.

Tra il pubblico erano presenti diverse realtà imprenditoriali e politiche, che esprimeranno il loro parere dopo aver seguito la trasmissione, così come potranno farlo altri spettatori che la vedranno in televisione o sulle diverse piattaforme digitali.

Primocanale continuerà a occuparsi del tema, sollevando interrogativi ritenuti fondamentali per il bene di Genova. Non si tratta di un “no” all’opera, ma di un invito a riflettere sul momento più opportuno per l’apertura del cantiere alla Foce e su altri aspetti ancora molto incerti, come il futuro della sopraelevata, lo sbocco in via Madre di Dio e altri nodi affrontati nel corso della trasmissione.

Il dibattito resta aperto.

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