GENOVA - In questa terza puntata la nostra inchiesta sulle zone di confine tra porto e città Genova (GUARDA QUI) fa tappa a Pegli nella zona del lido: case affacciate sul mare e verso ponente sul porto di Prà e sul famoso "dentino" del sesto modulo, dove doveva nascere la fabbrica dei cassoni per la nuova diga di Genova, ipotesi ormai sempre più lontana dopo le parole del vice ministro dei trasporti Edoardo Rixi che ha detto che verranno costruiti tutti a Vado, con il benestare del Comune. Ma qualche attività collaterale potrebbe qui sorgere, sempre per la diga.
Saliamo sul terrazzo del civico 53, una delle tante abitazioni che si trovano proprio al confine con il mare e il porto. Ci accolgono Serena Ostrogovich e Luisa Galleano del comitato Lido di Pegli: “Siamo contenti delle parole del viceministro Rixi ma non ci fidiamo, ormai siamo abituati al fatto che le parole spesso non portano a nulla quindi vogliamo atti concreti. E comunque, al di là dei cassoni della diga, non vogliamo nessun genere di nuova attività sul dentino (GUARDA QUI), che anzi non dovrebbe neppure esistere perché c’era stato detto dall’autorità portuale, tanti anni fa, che sarebbe stata un’opera provvisoria invece così non è stato. Qui temiamo andirivieni di bettoline con spostamento di materiale e quindi inquinamento nuovo oltre a quello che già abbiamo, di polveri e quant’altro“.
A breve in consiglio comunale ci sarà un'interrogazione per chiedere proprio il destino della zona del dentino.
IL COMMENTO
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