
L'affaire Università, con annessa occupazione del rettorato, è arrivato in consiglio regionale, con due posizione completamente diverse e contrapposte tra maggioranza e opposizione. Al centro due ordini del giorno fuori sacco, presentati rispettivamente dal centrodestra e dal centrosinistra. Il primo chiedeva ai progressisti di sottoscrivere solidarietà nei confronti del ministro Anna Maria Bernini e del magnifico rettore Federico Delfino, condannando "i gravi fatti avvenuti la scorsa settimana all'interno dell'ateneo genovese, quando un collettivo studentesco ha appeso a due colonne del palazzo di Via Balbi 5 le foto raffiguranti il Ministro e il Rettore collocati all’interno di mirini".
La richiesta del centrosinistra
Dal centrosinistra invece la richiesta era quella di "difendere il diritto di manifestazione pacifica e di espressione nelle università e nelle scuole liguri". La minoranza chiedeva quindi di ribadire la condanna di ogni forma di violenza e intimidazione; riaffermare, al contempo, il pieno rispetto e la difesa del diritto alla protesta pacifica e alla libertà di espressione degli studenti, nelle università e nelle scuole; sollecitare l'Università degli Studi di Genova e gli istituti scolastici coinvolti ad aprire tavoli di confronto democratico con gli studenti, favorendo il dialogo e il superamento pacifico delle proteste; promuovere, in collaborazione con gli Atenei e le scuole liguri, iniziative volte a garantire che i luoghi dell’istruzione restino spazi di pace, pluralismo e libertà di pensiero.
L'attacco della maggioranza
"Il messaggio che arriva è che quando a subire un attacco violento è un rappresentante di governo di centrodestra e a portare questo attacco violento sono dei militanti di sinistra, la sinistra si sfila - incalza il consigliere regionale di Forza Italia Angelo Vaccarezza -. Sapete cosa sarebbe successo a parti invertite? Se degli studenti di centrodestra avessero preso come bersaglio un ministro di centrosinistra? Saremmo in piazza, grideremmo al fascismo, con odg in consiglio regionale, lavori bloccati come abbiamo fatto per la falsa aggressione del sindacalista della Cgil, che forse aveva solo debiti di gioco". Dal centrosinistra attaccano, ribadendo l'importanza della libertà di espressione. "Il diritto di manifestare è sacrosanto, ma la violenza quando si manifesta non è accettabile, impedire ad altri di entrare in un luogo dove si deve studiare è sbagliato, impedire ad altri di esercitare un proprio diritto quando si insulta, si minaccia, peggio ancora. La verità è che quando in piazza c'è la sinistra i toni sono violenti e prevaricazione è all'ordine del giorno".
La richiesta di un incontro con il rettore Delfino
L'opposizione rimanda al mittente l'odg, presentando il proprio. "Ieri siamo stati in Università come Mov5s e abbiamo trovato un posto accogliente dove si fa politica e ci sono rivendicazioni di conflitti che coinvolgono l'Italia e che possono portare alla terza guerra mondiale se non vengono affrontati con le giuste considerazioni e azioni di pace, che risultano prioritarie - spiega il capogruppo del Movimento Cinque Stelle Stefano Giordano -. Alzare il livello sulle comunicazioni violente messe in atto dal ministro e qui in consiglio regionale, non risolve niente". Secondo il consigliere pentastellato la democrazia si basa sul confronto e la partecipazione. "Il rettore Delfino non ha mai partecipato, ci hanno raccontato gli studenti, a un confronto con loro. Ci si dovrebbe confrontare con i ragazzi e capire le rivendicazioni, nel nostro paese le migliori battaglie per i diritti sono nate proprio nelle scuole e nelle Università, la destra ha memoria corta".
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IL COMMENTO
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